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Padel

Spector: “Mondiale di successo, e adesso cresciamo ancora”

Il ct della nazionale italiana tira le somme dello splendido mondiale azzurro a Doha, con le ragazze sul podio e gli uomini quinti. “Questi traguardi di prestigio sono un segnale importante per il nostro movimento. È il momento di aiutare i ragazzi per continuare a migliorarsi”

di | 24 novembre 2021

Fernando Belasteguin (e non solo) ha detto che il Mondiale di padel di Doha è stato il migliore di sempre, e l’Italia non può che essere d’accordo. In Qatar entrambe le nazionali azzurre hanno conquistato il risultato più importante della propria storia, con le ragazze terze e per la prima volta sul podio mondiale alle spalle soltanto di Spagna e Argentina, e i ragazzi quinti. Risultati che provano la grande crescita del nostro movimento, che ha compiuto passi da gigante dal punto di vista di organizzazione, impianti, praticanti e tesserati, ma di pari passo continua ad alzare l’asticella anche a livello agonistico.

Lo sa bene Gustavo Spector, ct della nazionale maschile e autentico guru del padel tricolore, che questa crescita l’ha seguita da vicino e (in parte) traghettata. “Per il movimento italiano – spiega – da Doha sono arrivati segnali davvero importanti. È vero che le prime tracce del padel nel nostro paese risalgono a oltre vent’anni fa, ma sappiamo bene che il movimento è partito sul serio solo fra 2012 e 2014. Riuscire in così pochi anni a ottenere certi traguardi è veramente un successo”.

Nel suo bilancio mondiale, però, capitan Spector vuole partire dalla manifestazione in sé, che ha lasciato tutti a bocca aperta, per unirsi al già numeroso coro di complimenti per l’organizzazione dell’International Padel Federation del presidente Luigi Carraro. “Questo – continua Spector – è stato di gran lunga il miglior mondiale della storia, da tutti i punti di vista. Io ne ho disputato uno da giocatore, nel 1996 a Madrid, e poi ne ho frequentati altri da capitano della nazionale. L’edizione 2021 è stata semplicemente di un altro livello, tanto che certi standard saranno difficili da replicare. Abbiamo giocato in una cornice splendida e con un’organizzazione  impeccabile”.

La festa delle ragazze azzurre, terze classificate alle spalle di Spagna e Argentina

Tornando all’Italia, il risultato da copertina è quello delle ragazze, che hanno stravinto il proprio girone e quindi battuto il forte Brasile nei quarti di finale. Poi si sono arrese di fronte all’Argentina, ma all’indomani hanno superato la Francia e salito un gradino in più rispetto alla scorsa edizione dei mondiali.

“Nella finale degli Europei di Roma di due anni fa – dice il capitano –, contro le francesi la nostra nazionale aveva perso nettamente. Mentre stavolta hanno vinto loro, dimostrando di essere cresciute tantissimo. Bisogna fare i complimenti a Marcela Ferrari, capitana della squadra, che ha svolto veramente un ottimo lavoro, anche a livello di gruppo. La squadra funziona alla grande, le ragazze continuano a migliorare e ce ne sono anche altre, come Roberta Vinci, Carolina Petrelli e non solo, che giocano a un livello molto simile a quello delle otto convocate. Vuol dire che il movimento è sano e in grande forma”.

Tuttavia, se un buon piazzamento delle ragazze era in qualche modo atteso visti i ripetuti risultati delle nostre nei tornei del World Padel Tour, non si può certo dire lo stesso per gli uomini. Le aspettative erano alte, ma c’era più di un’incognita, anche alla luce del (deludente) decimo posto del 2018 in Paraguay. Stavolta, invece, è stato un successone. Gli azzurri hanno superato il girone battendo Qatar e Belgio (e perdendo dal Brasile), e in virtù della sconfitta nei quarti contro la Spagna – poi campionessa mondiale per la quarta volta – il miglior risultato possibile era il quinto posto. Un traguardo comunque complesso, che gli azzurri hanno agguantato battendo prima l’Uruguay e poi il Paraguay.

“Fatta eccezione per l’Argentina che li ha sconfitti in semifinale – dice ancora Spector –, siamo stati l’unica nazione a vincere un match contro il Brasile, grazie a Cremona/Capitani (3-6 6-4 6-4 a Julianoti/Flores, ndr), e questo vale tanto. Peccato perché abbiamo avuto due chance di pescare la Francia, prima da testa di serie del girone e poi nei quarti di finale, e invece in entrambi i casi ci sono toccate due nazioni superiori. Contro i francesi avremmo avuto la possibilità di arrivare in semifinale ed entrare fra le prime quattro del mondo”.

Ma anche il quinto posto va benissimo, anche perché il Paraguay (battuto per 2-1 nell’ultima giornata) aveva sconfitto gli azzurri sia nel 2016 ai mondiali di Cascais (Portogallo) sia due anni dopo in casa. Stavolta, invece, ha vinto l’Italia. “E c’è mancato poco che vincessimo per 3-0 (nel secondo singolare Sinicropi/Di Giovanni hanno mancato un vantaggio di 4-2 al terzo set, ndr), il che dimostra che non abbiamo solo una coppia forte oppure due. Abbiamo un intero gruppo di giocatori che sta crescendo un sacco, e i risultati sono la prova del loro grande impegno”.

Il mondiale qatariota ha confermato le qualità dei campioni d’Italia Marcelo Capitani e Simone Cremona, risultati la coppia ad aver vinto più incontri nell’intera competizione. Ne hanno portati a casa cinque su sei, arrendendosi solamente ai fortissimi spagnoli Rico/Nieto.

Gustavo Spector (di spalle) a colloquio con Cremona e Capitani

“Come coppia mi sono sempre piaciuti – continua Spector –, e il loro modo di interpretare il padel è perfetto per le condizioni che abbiamo trovato in Qatar, cioè con un campo molto lento e la possibilità del gioco all’esterno. Sono due grandi difensori, e possono diventare molto difficili da battere. Voglio sottolineare la crescita di Simone: sta facendo un grande lavoro, sia negli allenamenti sia con le trasferte nei tornei del World Padel Tour, e i risultati si vedono. Ma va applaudito anche Marcelo: la sua convocazione è stata criticata, visto che ha 45 anni, ma anche stavolta ha dimostrato di avere ancora tantissimo da offrire”.

Se Capitani/Cremona sono stati la conferma, la sorpresa è senza dubbio Daniele Cattaneo. Agli Europei della scorsa estate a Marbella, Spector l’aveva usato col contagocce, mentre stavolta ha puntato su di lui per fare coppia nei match importanti con l’italo-argentino Andres Britos. E “Denny” l’ha ripagato della fiducia come meglio non poteva, vincendo quattro match su cinque e colpendo l’ultima palla del mondiale azzurro: lo smash x4 che è valso il punto del 2-1 contro il Paraguay, al termine di un confronto veramente intenso.

“Non mi piace parlare di scommessa – dice il capitano –, perché in quel caso ci sarebbe dell’azzardo, mentre la mia è stata una scelta tattica. Come tutti sanno, credo tantissimo nelle potenzialità di Michele Bruno a fianco di Britos: ai mondiali del 2018 hanno lottato per tre set contro una coppia fortissima come Lamperti/Belluati, nel 2019 a Roma hanno vinto il match che ci ha dato il titolo europeo e anche a Marbella hanno fatto ottime cose. Ma in tutti gli eventi che ho nominato si giocava su campi molto rapidi, senza gioco all’esterno. Ho pensato che, visto che le condizioni di Doha erano completamente diverse, Cattaneo potesse essere in grado di interpretarle meglio. Ho fatto qualche prova nei raduni, poi di nuovo in allenamento in Qatar, e ho deciso di provare. Scelta azzeccata”.

Daniele Cattaneo (sinistra) e Andres Britos, coppia rivelazione del mondiale azzurro

Al 2021 del padel resta ancora qualche evento, sia nazionale sia internazionale, ma la mente è già proiettata al prossimo anno, nel quale gli azzurri saranno chiamati a fare altri passi avanti. “Abbiamo ricevuto un invito da parte della Federazione spagnola per organizzare una trasferta con il gruppo dei nostri migliori giocatori, e ci auguriamo di poter presto rispondere alla chiamata. I nostri – chiude – stanno dimostrando un livello sempre più interessante, quindi è il momento di appoggiarli al massimo e offrirgli i migliori strumenti possibili per continuare nella loro crescita”.

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