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Padel

Salazar/Triay e Galan/Lebron anche a Maiorca

Le due coppie più forti del mondo del padel ribadiscono la propria superiorità anche nell’Open di Maiorca, allungando ulteriormente sui rivali in classifica. Per Salazar e Triay (che giocava in casa) è addirittura il quarto titolo di fila, il settimo nel 2021: il record di 9 in un anno è alla portata. Sesta vittoria invece per Galan/Lebron, sempre più inavvicinabili

di | 10 ottobre 2021

Colleghi e colleghe giocano, loro… vincono. Quella che per mesi è stata una delle stagioni più aperte nella storia del World Padel Tour, con tanti vincitori e volti diversi nelle fasi finali ogni settimana, ultimamente ha invertito completamente la tendenza e sembra conoscere soltanto quattro padroni: Ale Galan e Juan Lebron nel maschile; Gemma Triay e Alejandra Salazar nel femminile. L’ha ribadito una volta di più l’Open di Minorca, dove i numeri uno hanno conquistato il loro sesto titolo stagionale e le numero uno hanno fatto addirittura sette, grazie a una striscia di 17 vittorie che ha prodotto quattro titoli di fila.

Un dominio iniziato al Sardegna Open di Cagliari, proseguito da Barcellona e da Lugo, e quindi ripetuto alle Baleari, casa Triay. L’assenza – per un infortunio della prima – delle loro principali avversarie Sanchez e Josemaria gli ha dato un aiutino, ma di dubbi sulla superiorità assoluta di Gemma e Alejandra ne sono rimasti gran pochi.

Anche perché a Minorca sono state testate per davvero, costrette a rimontare un set di svantaggio sia nella semifinale contro Brea/Icardo sia nella finale contro la nuova coppia Marrero/Sainz, partita subito fortissimo. Eppure, alla distanza sono riuscite anche stavolta a fare la differenza.

Gemma Triay (destra) e Alejandra Salazar sono imbattute da 17 partite consecutive

Sabato Salazar e Triay hanno aggiustato il tiro dopo aver perso il primo parziale al tie-break, dominando secondo e terzo con un doppio 6-1, mentre all’indomani la rimonta è stata più complessa e la finale si è decisa su pochi punti. Ma non è un caso che li abbiano vinti loro due, che hanno chiuso per 4-6 6-4 6-3 allungando ulteriormente nella Race, verso l’obiettivo di chiudere la stagione al numero uno del mondo.

“Queste quattro vittorie di fila – ha detto Alejandra Salazar – ci daranno sicuramente una mano, ma più che guardare a quello credo che dobbiamo essere soddisfatte dei risultati e orgogliose del duro lavoro svolto per raggiungere questo livello. Sono settimane che rimaniamo in campo dal martedì alla domenica, e riuscire a ripetersi di continuo non è facile. Anche nella finale di oggi è servito un grande sforzo mentale e fisico per ripartire dopo il primo set, ma siamo rimaste unite e attaccate alla partita punto su punto”.

Gemma Triay era riuscita a vincere quattro titoli di fila anche nel 2020 (con Lucia Sainz), mentre la sua compagna ce l’aveva fatta cinque anni fa con Marta Marrero. Difficile pensare che possano arrivare a sette come riuscito alle gemelle Alayeto nel 2017, ma con ancora cinque tornei da giocare prima dell’off season avranno sicuramente la possibilità di eguagliare il loro record di nove successi in una sola stagione.

Più comodo il successo di Galan e Lebron, che come due settimane prima a Lugo si sono trovati di fronte Paquito Navarro e Martin Di Nenno, secondo coppia del mondo e addirittura alla loro quarta finale consecutiva. Ed è una notizia, visto che ci sono voluti ben 13 tornei per vedere due volte la stessa finale. Alle Baleari, tuttavia, i numeri uno hanno avuto vita più facile rispetto al face to face precedente, sfruttando (come già nel corso della settimana) la rapidità del campo per imporre il loro padel fisico e velocissimo.

I dominatori del padel mondiale sono subito volati avanti in entrambi i set, chiudendo per 6-3 6-4 senza mai soffrire per davvero e inviando un altro messaggio chiarissimo a tutti i diretti concorrenti. Perché Navarro/Di Nenno crescono, ma restano dietro; la prima di Belasteguin con Coello non è andata come sperato (sono usciti subito, battuti da Gonzalez/Rico), e gli altri debuttanti di lusso Sanyo/Tapia non sono riusciti a dargli particolare filo da torcere nel primo scontro, in semifinale.

Magari col tempo gli avversari troveranno il modo di rompere le certezze dei due spagnoli, ma per ora tutte le soluzioni provate dai rivali non hanno dato i risultati sperati, e loro sono pronti a migliorare ancora i propri record. Nel 2019 erano arrivati a sei titoli, nel 2020 (causa Covid) si sono fermati a cinque, mentre quest’anno sono già a sei tornei vinti, e sulla buona strada per prendersene buona parte dei prossimi.

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