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Primi scampoli di Lebron-Di Nenno, in semifinale fra alti e bassi (SuperTennis live)

Al primo torneo della loro nuova partnership, Juan Lebron e Martin Di Nenno centrano subito l’obiettivo minimo della semifinale, con due vittorie convincenti e una un tantino meno. Ma il cammino è solo all’inizio e le prime indicazioni sembrano in linea con le (grandi) ambizioni della coppia

di | 02 agosto 2024

Quando sul retro della t-shirt uno ha stampato la scritta Lebron e l’altro Di Nenno, la semifinale non può che essere l’obiettivo minimo, specialmente in un torneo di categoria P2 disertato dalle prime due coppie del mondo. Pertanto, il risultato raccolto sin qui in Finlandia dallo spagnolo e dall’argentino rientra nell’ordine delle cose, non può e non deve sorprendere. Ma non si può negare che le indicazioni lasciate dai loro primi tre incontri alla PadelOne Arena di Nokia siano più che positive, in termini di intesa sportiva ma anche umana. Perché andare d’accordo con Juan Lebron non è sempre facile, ed è lui il primo a sapere di dover limitare certi atteggiamenti se vuole che l’accordo col “rengo” possa durare più della parentesi (deludente) con Paquito Navarro.

Dal punto di vista del gioco, invece, i tre hanno battuto altrettante coppie niente male, giocando bene a fasi alterne. L’hanno fatto al debutto contro Rico/Esbri, con Lebron che ha dimostrato di aver subito trovato una buona confidenza col ritorno a sinistra (colpendo 35 vincenti in due set), poi un po’ meno al secondo turno contro Leal/Campagnolo, lasciando un set. Ma sono tornati a giocare al top ai quarti contro gli ottimi Chozas/Libaak, reduci dalla vittoria di meno di 24 ore prima contro un’altra delle nuove coppie di punta, Ruiz/Garrido.

Lebron e Di Nenno hanno chiuso 6-1 7-6 dominando il primo set in 18 minuti e poi facendo sempre buona guarda nel secondo, senza concedere l’ombra di una palla-break. Unico momento di distrazione sul 6-3 al tie-break, quando (senza in realtà particolari colpe) si sono lasciati riagganciare. Ma poi Libaak, metronomo della coppia rivale, ha commesso un altro errore e il quarto match-point si è rivelato quello buono per conquistare un posto in semifinale.

L’impressione è che la possibilità di giocare il primo torneo insieme senza il rischio di trovarsi prima o poi di fronte i dominatori Coello/Tapia e Galan/Chingotto possa fare un gran bene a Lebron e Di Nenno, determinati a ritrovare insieme quel titolo che manca a entrambi da troppo tempo rispetto ai loro standard delle ultime stagioni. Sanno di essere i favoriti, ma fino a qui hanno dimostrato di riuscire a vivere la situazione con serenità, traghettati da Agustin Gomez Silingo in panchina. Dovessero vincere per davvero, andrebbero in vacanza col pieno di fiducia e la consapevolezza di poterlo fare ancora. Se sarà vero oppure no lo diranno i tornei successivi, con tutti in campo, ma per il momento a loro può bastare così.

La vittoria nei quarti di finale è stata anche l’occasione per sentire – per la prima volta – le loro impressioni da nuovi compagni, nell’intervista post-match al microfono di Barbara Vitantonio. “Come ho sempre detto – ha spiegato Di Nenno – giocare con Juan è un vero piacere. E mai me lo sarei aspettato, visto che negli ultimi anni abbiamo occupato entrambi la stessa posizione in campo. Credo sia uno dei migliori giocatori al mondo, perciò sento la necessità di provare ad aiutarlo con tutto ciò che ho, per farlo sentire a proprio agio in campo e permettergli di esprimere tutto il suo potenziale. Ci siamo allenati insieme solamente per due settimane, ma abbiamo svolto un grande lavoro e mi auguro di poter raggiungere subito la prima finale al primo torneo insieme a lui”.

“Gioco insieme a uno dei migliori al mondo – ha detto invece Lebron –, ed è un giocatore che ho sempre ammirato tanto fin da piccolo, quando non riuscivo mai a batterlo. Averlo al mio fianco è un piacere, sia in campo sia in allenamento, e devo pertanto ringraziarlo per la fiducia che mi ha dato. Martin trasmette sempre grande allegria, fiducia, voglia di lottare. Le sue caratteristiche le conosciamo tutti: copre il campo alla grande e quando necessario sa essere molto aggressivo. Insieme ci siamo allenati molto bene, anche col nostro nuovo coach, e abbiamo tanta voglia di fare bene. A separarli dalla finale, sabato, Momo Gonzalez ed Edu Alonso, recenti campioni nel FIP Platinum di Cagliari.

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