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Il padel che si vede in televisione è diventato tutto potenza e velocità, ma lontano dai livelli più alti la tattica e la capacità di controllare la palla possono ancora fare la differenza. Sulla precisione si può lavorare, con vari esercizi semplicissimi ma molto utili, da svolgere uno contro uno. Eccone alcuni
di Marco Caldara | 07 maggio 2021
In un gioco come il padel, con un campo piuttosto piccolo e delimitato da delle pareti che non si possono colpire prima di aver fatto rimbalzare la palla a terra, la capacità di controllare i colpi è fondamentale. Anche tanti giocatori alle prime armi sono capaci di far male agli avversari quando si trovano una palla semplice sopra la testa, più facile da spedire fuori dalla gabbia che non. Ma per rivelarsi davvero efficaci bisogna sapere usare il cervello ed essere molto precisi, perché – ma è banale dirlo – anche un solo centimetro può fare la differenza. A tutti è capitato almeno una volta di pensare a una giocata che coglie di sorpresa gli avversari, ma di perdere comunque il punto perché il colpo in questione è venuto più lungo o più corto (o più veloce, o più lento) di quanto necessario. È doppiamente irritante, ma sulla precisione si può lavorare, per accelerare un percorso che altrimenti può tranquillamente richiedere dei mesi.
In primis sarebbe opportuno affidarsi a un maestro per lavorare sulla tecnica, prima mossa per aumentare la precisione dei colpi, e anche impugnare la pala corretta in relazione al proprio livello di gioco. Utilizzarne una con un bilanciamento troppo impegnativo o con uno sweet spot particolarmente ridotto (generalmente tutte quelle a forme di diamante), rischia di diventare controproducente proprio a livello di precisione, quindi talvolta è più corretto – e lo fanno anche i professionisti – puntare su attrezzi più facili, che magari tolgono qualcosina in termini di potenza ma diventano utilissimi da altri punti di vista.
Dando per scontato che il giocatore ha la tecnica e l’attrezzo corretto, esistono tanti esercizi per migliorare la precisione, tutti così semplici da risultare persino banali, ma invece utilissimi. Per esempio, può essere sufficiente scegliere il lato destro o sinistro di ciascuna metà campo, piazzarvi uno o più birilli (o bottigliette, o tubi di palline, o palline stesse) in determinate zone a piacimento, e provare a colpirli. Ma non tirando da fermi una pallina per volta, come ai tennisti capita di fare spesso sul servizio (mirando a dei tubi di palle posizionati solitamente nei pressi della T), bensì durante lo scambio con un avversario che sta dall’altra parte della rete, e ha esattamente il nostro stesso obiettivo.
Per questo, è consigliato posizionare i birilli sulla linea del servizio o lì attorno, decisamente meno sensato farlo un metro dalla rete o a tre dita dalla parete di fondo. L’esercizio andrebbe eseguito a una velocità medio-bassa, così da lavorare su precisione e sensibilità, e compiendo un’azione che nell’arco di un incontro viene ripetuta più e più volte. Consigliato aggiungerci un pizzico di competitività, per rendere l’esercizio più avvincente e quindi anche più utile. Come? Una volta posizionato l’obiettivo, basta stabilire i punti necessari per vincere e il gioco è fatto: a ogni obiettivo centrato il giocatore guadagna un punto, e il primo che arriva al totale deciso in precedenza è il vincitore.
Naturalmente, l’esercizio (che può risultare particolarmente utile anche come riscaldamento, per scendere in campo già caldi e con le misure giuste) si può svolgere in numerose varianti: colpendo solo di diritto, colpendo solo di rovescio, eseguendo esclusivamente dei pallonetti o in mille altri modi a scelta di chi gioca. Possibile, ovviamente, anche farlo sul servizio, magari cercando di colpire un obiettivo con la battuta (a quel punto posizionato dentro – ma non troppo – alla linea del servizio) e un altro diverso durante il palleggio. L’importante, anche in questo caso, è cercare di non esagerare con la velocità dei colpi, così da provare a “sentire” il più possibile la palla e imparare a muoverla nella maniera ideale. Perché la potenza è nulla senza il controllo, come recitava un celebre spot Pirelli che ha avuto i volti di Carl Lewis prima e di Ronaldo poi. Vale anche negli sport di racchetta, padel compreso.
A proposito di controllo e precisione: molto spesso una delle cause degli errori sono dei movimenti sbagliati (o esagerati, o inutili), del corpo, che possono portare a perdere il controllo della palla, specialmente durante l’esecuzione di una volèe. Per cercare di lavorare sulla stabilità e sull’equilibrio, uno dei trucchi dei decani del padel internazionale è quello di impugnare un bicchiere pieno d’acqua nella mano non dominante, e di colpire delle volèe con l’altra, con l’obiettivo di perdere meno acqua possibile. È tutt’altro che semplice, ma utilissimo per accorgersi di quanto (troppo) ci si muove nell’eseguire un colpo, aumentando così il rischio di sbagliare.
Tenere un bicchiere in mano e sapere di dover salvare più acqua possibile diventa un modo efficace per controllare il proprio corpo, riducendo al minimo i movimenti inutili.