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E se, nello storico dilemma fra l’utilizzo oppure no dei vantaggi su 40-40, la soluzione ideale fosse… a metà? A livello amatoriale si usa una formula che funziona bene, con un vantaggio e quindi il punto secco in caso di ritorno in parità. Offre una chance in più a chi serve, ma strizza l’occhio anche alla coppia in risposta
di Marco Caldara | 16 agosto 2024
I giocatori lo detestavano, il pubblico lo amava. Di cosa si tratta? Del vecchio sistema di punteggio del padel, col no AD sul 40-40 (chiamato “punto de oro”). World Padel Tour l’aveva introdotto nel 2020, per ridurre la durata delle partite e aumentare il pathos, cancellando la formula dei vantaggi che spesso può allungare parecchio la durata dei giochi e quindi degli incontri, litigando con la rapidità tipica del padel. Ma molti protagonisti – su tutti Paquito Navarro – non si sono mai lasciati convincere dalla novità, condannandola. Tanto che, quando i vertici di Premier Padel si sono interrogati sulla strada da prendere, hanno fatto decidere direttamente i protagonisti, i quali hanno scelto di tornare alle regole tradizionali.
Così, fra 2022 e 2023 i due circuiti hanno proposto due formule diverse, prima che il “no AD” sparisse dal Tour col tramonto del WPT. Ma non se n’è andato del tutto: viene ancora utilizzato nel Cupra FIP Tour, il circuito secondario che proprio questa settimana fa tappa in Italia, con il FIP Rise di Frascati. Una differenza, quella fra i due circuiti (entrambi, va ricordato, sotto l’egida della FIP) che stona un pochino col desiderio di creare un prodotto sempre più uniforme, chiaro e credibile per chi guarda.
Dunque, visto che a quanto pare il “punto de oro” rimane una soluzione utile, sorge spontanea una domanda: e se la formula ideale fosse una possibile unione fra le due che abbiamo conosciuto sin qui? Come? Applicando – potenzialmente – sia i vantaggi sia il punto secco nello stesso game, in modo da dare una chance in più a chi serve per mantenete la battuta, ma evitando che i game si allunghino eccessivamente.
La soluzione ibrida è già adottata, e funziona bene, in tante categorie amatoriali, anche in Italia. In sostanza, in caso di 40-40 è previsto un primo vantaggio, come l’abbiamo sempre conosciuto. A quel punto, se la coppia in vantaggio conquista un altro “quindici”, il game termina. Qualora invece il punto successivo vada agli avversari, riproponendo quindi la situazione di parità, ecco che scatta il punto secco, con il duo in risposta a decidere da quale lato del campo ricevere.
Può sembrare una soluzione cervellotica, ma in realtà è molto semplice. In caso di A-40, la coppia in vantaggio sa di avere a disposizione due punti consecutivi per chiudere il game, mentre gli avversari non devono più conquistare tre punti di fila per portare a casa il gioco, ma gliene bastano due. In sostanza, la soluzione ibrida garantisce una tutela in più a chi serve rispetto al punto de oro, ma allo stesso tempo rende più facile il compito di chi risponde rispetto alla formula tradizionale. E non è detto che il potenziale punto secco vada applicato già al primo ritorno in parità: si potrebbe scegliere di inserirlo alla terza parità del game (quindi dopo due vantaggi non culminati con la chiusura del gioco), o alla quarta e via dicendo.
Naturalmente, minore sarebbe il numero delle parità e maggiore diventerebbe l’impatto della novità. Per il momento è solo una suggestione, anche perché di solito l’iter funziona esattamente al contrario, col mondo amatoriale che si adegua alle regole del circuito “pro”. Ma quando qualcosa funziona tanto bene, merita almeno un pizzico di considerazione.