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Padel

Navarro/Lebron, altro stop: la nuova coppia non decolla

Nei primi 4 tornei insieme, Paquito Navarro e Juan Lebron non sono mai riusciti a raggiungere la finale e a Mar del Plata sono caduti addirittura agli ottavi. Il tutto mentre Galan e Chingotto fanno faville. È la prova di come non basti unire due grandi giocatori per creare una grande coppia

di | 24 maggio 2024

Il paragone con il duo Galan/Chingotto non è necessario, ma utile. Perché è il modo più semplice per comprendere le difficoltà della coppia Navarro/Lebron, che fra le due nate in corsa in questo 2024 (dopo la rottura dei “Galacticos”) doveva essere – secondo molti – la più competitiva. Invece, i primi quattro tornei hanno raccontato una storia completamente opposta, perché Galan e Chingotto si sono presi due titoli battendo per due volte i numeri uno, e negli altri due tornei sono arrivati in finale arrendendosi contro gli stessi. Hanno subito trovato l’intesa, in campo e fuori, traducendola in un padel brillante che gli darà altre soddisfazioni, magari già questa settimana a Mar del Plata.

Navarro e Lebron, invece, sono ancora in attesa di un clic che si sta rivelando molto più difficile del previsto, tanto che in quattro tornei gli spagnoli hanno messo insieme appena due semifinali. Un risultato che per tanti varrebbe d’oro, ma non per due ex numeri uno (insieme) tornati a fare coppia col chiaro obiettivo di rivivere i fasti di una manciata d’anni fa.

Sembravano aver fatto qualche passato avanti fra Siviglia e Asuncion, arrendendosi in tre set a Di Nenno/Stupaczuk e Coello/Tapia, invece le difficoltà sono tornate fin troppo evidenti in Argentina, dove hanno rischiato di uscire di scena già all’esordio (contro i non irresistibili Cepero/Benitez, arrivati a due punti dal successo nel secondo set) e hanno salutato la compagnia all’indomani, battuti – come già a Bruxelles – da Coki Nieto e Jon Sanz. Ma se la sconfitta in Belgio ci poteva stare, perché era il loro primo torneo insieme e la coppia avversaria ci sa fare eccome, quella in Sudamerica risulta decisamente più preoccupante, perché ha messo di nuovo a nudo i limiti dell’unione fra i due, fenomeni se presi singolarmente, meno se posti l’uno a fianco all’altro.

Le difficoltà di Navarro e Lebron provano che per formare una grande coppia non basta unire due super giocatori. L’impressione è che i due ci stiano provando, mettendoci la pazienza e il lavoro nel quotidiano sotto la guida di Rodrigo Ovide, ma sin qui l’intesa ha funzionato solo a intermittenza e i risultati non sono anche una conferma. “Nessuno ha detto che sarebbe stato facile – ha scritto il coach sui social dopo il k.o. di giovedì –, ma è chiaro a tutti che dobbiamo lavorare ancora più duramente per ottenere il meglio da questo team”.

La notizia positiva è che nel circuito attuale c’è una nuova chance praticamente ogni settimana, che per loro si traduce in più occasioni per fare partite insieme. Inoltre, prima o poi le coppie che stanno arrivando in fondo ai tornei con grandissima continuità potrebbero pagarne le conseguenze dal punto di vista fisico, il che potrebbe diventare un vantaggio per tutte le altre. Ma per farsi trovare pronti i due spagnoli dovranno lavorare sotto più fronti, sia per ridurre gli errori non forzati (tantissimi nella sconfitta contro Nieto/Sanz), sia per ritrovare la loro forma migliore.

Paquito sta latitando dal punto di vista atletico: riesce a sopperire a certe difficoltà col suo immenso talento, ma – ormai da tempo – pare non avere più la condizione necessaria per giocare ad alti livelli per più match. Lebron, invece, non sta facendo la differenza che è lecito aspettarsi da un giocatore del suo calibro. Magari ci arriverà, ma fino a qui la scelta di Galan di rompere la storica coppia sembra aver fatto bene solo al madrileno, subito capace di vincere anche a fianco di un compagno completamente diverso.

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