Con due vittorie e tre finali negli ultimi cinque tornei, Paquito Navarro e Martin Di Nenno hanno riaperto prepotentemente la corsa al n.1 di fine anno, che sembrava chiusa dopo l’addio fra Sanyo e Bela. Il distacco da Galan/Lebron resta di oltre 2.000 punti, ma sulla carta tutto è possibile. La crescita costante della coppia numero due fa ben sperare, anche per un eventuale 2022
di Marco Caldara | 26 ottobre 2021
Se c’è una persona che non ha mai avuto alcun dubbio, quella è Paquito Navarro. Nel presentare la sua nuova coppia per il 2021, il campione spagnolo disse, senza girarci troppo intorno, di essere certo che un giorno Martin Di Nenno sarebbe diventato numero uno del mondo. Lo scorso dicembre sembrava un’esagerazione, buttata lì per motivare il compagno argentino in vista della pretemporada, mentre soltanto una decina di mesi più tardi il traguardo non pare più così lontano.
Lo rimane a livello di punti, visto che il 24enne di Buenos Aires dovrebbe recuperarne oltre 3.000 nei confronti di Galan e Lebron, ma Di Nenno avrà parecchio tempo a disposizione e a giudicare dal presente il divario rispetto ai più forti è sempre meno, grazie alla sua incredibile maturazione degli ultimi mesi.
A fianco di Navarro ha trovato la sicurezza di cui aveva bisogno per esprimere finalmente un potenziale enorme, vincendo i suoi primi due titoli nel World Padel Tour (a Barcellona e Cordoba), e soprattutto i due hanno raggiunto una continuità di risultati da applausi, tale da far pensare che il numero uno di fine anno possa essere ancora un discorso aperto, quando invece pareva chiuso dopo l’annuncio dell’addio fra Bela e Sanyo.
In senso assoluto Galan e Lebron rimangono più forti rispetto al duo Navarro/Di Nenno, come testimoniato sia dai 6 titoli vinti contro i 2 degli avversari, sia da un bilancio di 5-2 nei sette scontri diretti giocati nel corso della stagione. Tuttavia, i numeri uno hanno talvolta peccato di continuità, mentre proprio la capacità di inanellare risultati in serie è diventata l’arma in più di Paquito e del compagno, capaci di arrivare in finale in tutti gli ultimi cinque tornei del calendario.
Un rendimento che gli ha permesso di riaprire quella corsa alla vetta della classifica di fine anno che invece le loro compagne d’allenamenti Gemma Triay e Alejandra Salazar hanno ammazzato con grande anticipo, grazie a cinque titoli di fila. Navarro e Di Nenno sono diventati la coppia n.2 grazie alla separazione fra Belasteguin e Gutierrez, ma ora lo sarebbero comunque e negli ultimi cinque appuntamenti hanno messo insieme la bellezza di 4.685 punti, sostanzialmente la metà del loro intero bottino stagionale (8.540).
Ma soprattutto ne hanno raccolti 1.575 in più rispetto ai 3.110 di Galan e Lebron, riducendo il distacco a soli (si fa per dire) 2.105 punti. Sono comunque tanti, ma con due Open, un Master e il Master Final prima della chiusura dell’anno, sulla carta tutto è ancora possibile.
Il loro coach Rodrigo Ovide, che da dietro le quinte tira i fili di una coppia che funziona a meraviglia anche grazie all’affinità umana, aveva lasciato aperto uno spiraglio già prima del torneo di Cordoba, e ne sarà ancora più convinto oggi. “Se dovessero riuscire a vincere tre dei cinque tornei che rimangono – aveva detto –, il numero uno di fine anno è possibile. Hanno già dimostrato di poter battere qualsiasi rivale: è solo questione di saper vincere con continuità”. Fino a qui ne hanno avuto parecchia fino a un passo dal traguardo, e se riuscissero a compiere uno step in più potrebbero cogliere un risultato al di sopra anche delle loro aspettative.
I punti in palio fra Malmo (Open), Buenos Aires (Master), Città dei Messico (Open) e Madrid (Master Final) saranno in tutto 5.000. Tanti, ma non abbastanza per dare margine agli inseguitori. Se vorranno davvero riuscire nel sorpasso, Paquito e Martin non possono permettersi mezzo passo falso, anche in virtù del fatto che le chance di conquistare il numero uno non dipenderanno soltanto da loro. Infatti, non è detto che vincere tutti i quattro tornei possa bastare, perché con altrettanti piazzamenti in finale i rivali riuscirebbero a conservare la vetta per poche centinaia di punti. Ma è difficile pensare che entrambe le coppie possano arrivare sempre in fondo, quindi Paquito e Martin dovranno continuare a farlo più spesso dei rivali.
Salvo tracolli allo Swedish Open lo snodo cruciale sarà a Buenos Aires, con 1.700 punti in palio e tanto tifo per Di Nenno, che zitto zitto è diventato il miglior argentino nel ranking superando vari mostri sacri.
La crescita di Navarro e Di Nenno è figlia di tanti ingredienti, che si miscelano alla perfezione creando un cocktail che fa impazzire gli spettatori. Il 32enne di Siviglia è sempre più incisivo e decisivo, sempre più trascinatore, tanto da far pensare che oggi, preso singolarmente, il più forte dell’intero gruppo possa essere proprio lui. Mentre Di Nenno da inizio stagione è maturato e migliorato tantissimo a livello di personalità e di presenza in campo.
Giocare con a fianco uno come Navarro non è semplice, ma lui fa il suo alla perfezione: difende, disegna il gioco, crea situazioni favorevoli per il compagno, e ha trovato la ricetta per godersi ogni momento di una carriera che ha rischiato di finire ancora prima di iniziare. Lui e Navarro funzionano come poche altre coppie degli ultimi anni, tanto che sarebbe davvero una sorpresa non vederli insieme nel 2022. Anche perché, se non dovessero riuscire a conquistare il numero uno entro fine dicembre, avranno una nuova – e ancora più concreta – chance il prossimo anno. Grazie al feeling costruito nel corso dei mesi.