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Padel

Marta Marrero verso il ritorno: l’ex n.1 in campo da giugno

A un anno e mezzo dallo stop per la maternità, Marta Marrero è pronta a tornare in campo. A giugno il suo debutto nel circuito Premier Padel. L’ex n.1 del mondo sarà la prima mamma fra le top players: riparte col desiderio di tornare a divertirsi e una nuova compagna nel mirino

di | 11 maggio 2024

L’annuncio di una pausa a tempo indeterminato a fine 2022, quando era ancora fra le prime 10 giocatrici del mondo, aveva lasciato un alone di mistero sulla situazione di Marta Marrero, ma di lì a qualche mese si è capito tutto. La giocatrice di Gran Canaria si è fermata in virtù del desiderio di diventare madre, e ora che l’ha compiuto – con la nascita a fine novembre della piccola Flavia – è ormai vicina al rientro nel circuito. Da febbraio a popolare il suo account Instagram sono ricomparsi anche foto e video degli allenamenti, la forma è gradualmente tornata e in una recente intervista l’ex numero 1 della classifica mondiale ha annunciato un ritorno ormai imminente.

L’ha fissato per il mese di giugno, quando farà il suo debutto assoluto in Premier Padel, con rinnovate ambizioni e tanta voglia di tornare a divertirsi. La spagnola, 41 anni compiuti a gennaio, è rimasta senza classifica FIP ma potrà usufruire del ranking protetto, e diventerà la prima mamma fra le top players. Uno sforzo doppio visto lo sviluppo internazionale assunto dal circuito mondiale, con ripetuti viaggi fra nazioni e continenti diversi, ma che non la spaventa. Progetta di viaggiare con la famiglia e per la ripartenza ha in mente una compagna giovane. Non è detto che l’intenzione vada a buon fine, visto che – pur non facendo nomi – Marta ha spiegato che la giocatrice da lei individuata si trova attualmente impegnata in un altro progetto.

Ma una come lei, vincitrice di 25 titoli nel vecchio World Padel Tour e capace di chiudere due stagioni in testa al ranking mondiale (nel 2016 con Alejandra Salazar, tre anni dopo con Marta Ortega), ha le potenzialità per convincere la gran parte delle potenziali partner. “Oggi – ha detto – i cambi di coppia sono all’ordine del giorno. Tutto può succedere: vedremo se il mio desiderio si concretizzerà”.

Nel raccontare il suo progetto di rientro, Marta ha ammesso di aver pensato di chiudere definitivamente la propria carriera, ma sente di aver ancora qualcosa da dare. “La vita lontano dal circuito – ha detto – non è niente male. Avevo bisogno di una pausa: ho iniziato a dedicare la mia intera esistenza allo sport a 8 anni e l’ho fatto per oltre 30 anni. Sentivo il desiderio di diventare madre e ho avuto la possibilità di viverlo molto intensamente. È stato il miglior anno della mia vita, dunque mi sono domandata se chiudere per sempre, ma sento la voglia di tornare a competere. Richiede degli sforzi: prima passavo tutto il tempo con mia figlia, mentre ora al mattino mi alleno e non posso stare con lei. Ho dovuto cambiare di nuovo le mie abitudini, ma anche se la priorità rimane la famiglia, mi sento pronta a tornare in campo”.

Il torneo dell’atteso rientro potrebbe essere il P2 di Bordeaux in Francia, oppure il successivo Major di Roma, al Foro Italico dove la spagnola giocò quattro volte una ventina d’anni fa, quando era un’ottima tennista, con un best ranking al numero 47 della classifica mondiale WTA. “Il sogno? Competere al Roland”. In quella Parigi dove nel 2000, da giovanissima e al debutto assoluto in un torneo del Grande Slam, raggiunse addirittura quarti di finale. “Ma per prima cosa – precisa – punto a divertirmi e a ritrovare quello spirito competitivo che mi ha sempre caratterizzata. Era un po’ venuto a mancare negli ultimi due anni, e so che non sarà facile tornare a giocare a certi livelli”.

“Ho faticato molto a ritrovare la giusta condizione – ha proseguito – e ancora sento di non essere al massimo, né a livello atletico né dal punto di vista mentale. Per questo, presto giocherò dei tornei a livello locale per provare a recuperare il ritmo partita. Sogno di poter ancora essere competitiva contro le più forti e lottare per vincere i tornei. Fino a quando andrò avanti? Non è una questione di età, ma di desiderio. Fino a quando sentirò la voglia di competere, giocherò. Per dedicarmi a tutto il resto ci sarà tempo”.

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