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Padel

L’addio di Seba Nerone, uno dei padri del padel moderno

Il Master di Buenos Aires sarà l’ultimo torneo da professionista di Seba Nerone, ex numero 1 del mondo, fra i primi a interpretare questo sport come una vera professione, anticipando il futuro: “Lascio senza rimpianti: il padel mi ha dato tutto ciò che ho”

di | 04 novembre 2021

Il padre del padel, inteso come gioco, è il messicano Enrique Corcuera, mentre i padri del padel moderno, inteso come sport professionistico e prodotto commerciale che funziona sempre meglio, sono numerosi. Un posto in prima fila spetta a Sebastian “Seba” Nerone, l’argentino che dopo 25 anni nell’èlite dal padel ha deciso di dire basta e appenderà la pala al chiodo dopo il Master di Buenos Aires, la sua città natale.

Ex numero uno del mondo nel 2001 con Gaby Reca, appena prima dell’inizio dell’incredibile dominio di Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz, Nerone è stato un esempio per molti, ma soprattutto uno dei simboli della modernizzazione della disciplina. Il 46enne sudamericano è stato fra i primi a interpretare il padel come una professione vera e propria, lavorando duramente sia in palestra sia dal punto di vista mentale, ma soprattutto a capirne le vere potenzialità, quando dalla stragrande maggioranza degli altri era solamente visto come un divertimento o poco più.

All’epoca, il World Padel Tour non esisteva ancora, i tornei si giocavano nei club, le tv non erano interessate al padel e l’esposizione mediatica era scarsa, ragion per cui vivere da giocatori di padel era impensabile anche per i migliori del mondo. Eppure, Nerone è stato fra i pochi a intravedere delle possibilità di diffusione difficili da scovare, spingendo insieme ad altri verso una crescita generale dell’ambiente che ha condotto a tutto ciò che oggi è realtà.

Seba Nerone e Maxi Grabiel, il suo ultimo compagno nel World Padel Tour

Oltre al suo valore per il padel inteso come prodotto, Nerone è stato anche un giocatore di altissimo livello, cinque volte campione del mondo con l’Argentina e capace di farsi apprezzare dal pubblico così come da ciascuno dei (tanti) compagni che hanno avuto il piacere di dividere la metà campo con lui. È stato il primo a credere nelle potenzialità di un giovane Sanyo Gutierrez, e poi ha fatto lo stesso anche con Alex Ruiz e tanti altri. Ma soprattutto, è riuscito in un compito quasi impossibile: piacere a tutti.

Per rendersene conto basta andare a dare una sbirciata alle centinaia di messaggi ricevuti sui social dopo l’addio: gli hanno scritto tutti i colleghi più forti di sempre, dal primo all’ultimo, riconoscendogli un ruolo importantissimo nello sviluppo del padel e riempiendolo di parole dolci, per il suo cuore grande e la sua infinita passione per il gioco che lo accompagna da quando era bambino.

“Dico basta adesso – ha spiegato – perché sento di aver dato tutto. Lascio il padel professionistico senza rimpianti e con grande soddisfazione, sia per i risultati sia perché mi sento parte della crescita di questo sport. Termina una tappa molto lunga della mia vita, ma sono certo che si possano aprire altre porte altrettanto soddisfacenti. Il padel mi ha dato tutto ciò che ho: grazie al padel ho conosciuto i miei più cari amici, mia moglie e vissuto esperienze incredibili. Sono i regali più grandi che questo gioco potesse farmi, così come l’incredibile affetto ricevuto da quando ho annunciato il ritiro”.

Nerone con i colleghi presenti in occasione del suo ultimo match da professionista in Spagna

La notizia dell’addio di Nerone a fine anno era nota nell’ambiente, ma mancava l’ufficialità arrivata la scorsa settimana. Martedì l’argentino ha giocato il suo ultimo match da professionista in Spagna, perdendo a Madrid – dove risiede con la moglie e le due figlie – nelle qualificazioni per l’Open di Città del Messico, ed è stato celebrato da tutti i presenti con saluti, abbracci e una foto di gruppo diffusa dai canali social del WPT. Il torneo dell’addio sarà invece nella sua Buenos Aires, dove insieme a Maxi Grabiel ha ricevuto una wild card per il tabellone principale. Esordiranno contro gli spagnoli Antonio Fernández Cano e José García Diestro (in passato compagno di Seba), col sogno di fare più strada possibile.

"Seba – le parole del suo attuale compagno – è una persona d'oro, con grandi valori e un cuore gigante. È un lavoratore instancabile, che non si è mai tirato indietro di un centimetro, e quindi può ritirarsi consapevole di aver dato tutto. Per me è un onore sapere che il suo ultimo match da professionista lo disputerà al mio fianco. Dire addio in Argentina sarà incredibile: sarebbe bello riuscire a vincere un paio di incontri e arrivare ai quarti di finale, per giocare in diretta tv”. Agustin Tapia e Sanyo Gutierrez, potenziali avversari al secondo turno, la pensano diversamente, ma già raccogliere almeno un’ultima vittoria sarebbe un risultato prezioso.

Seba Nerone con Lalo Alzueta

Da tempo Nerone non era più competitivo ad altissimi livelli, tanto che nel 2021 ha saputo raggiungere una sola volta il Cuadro Final pur partecipando alla gran parte dei tornei Open e Master, ma è riuscito a rimanere uno dei volti più popolari del World Padel Tour grazie al suo ruolo da (apprezzatissimo) telecronista degli incontri del Campo Centrale, commentati nelle ultime stagioni come spalla tecnica del mitico Lalo Alzueta. La sua presenza al microfono ha completato un cerchio, regalando a lui stesso una parte di quell’esposizione che anni prima sognava per il suo sport.

“Lui dice che gli ho insegnato tanto – ha detto Alzueta –, ma dei due sono io ad aver imparato di più. Vive il padel con un’intensità incredibile: l’ho visto emozionarsi per un match, agitarsi, come se in campo ci fosse lui. Ricordo ancora la prima volta che si sedette a fianco a me, per commentare un match del Master Final nel 2016. Mi bastarono pochi minuti per accorgermi che non si trattava solo di un ex numero uno del mondo in campo, ma era anche un potenziale numero uno al microfono”.

Ci ha visto lungo, perché la mitica coppia è diventata amatissima da tutti gli appassionati. O purtroppo lo era, perché l’Open di Cordoba rimarrà il loro ultimo torneo al microfono insieme. In questo caso a ritirarsi non è Nerone ma Alzueta, che ha optato per un nuovo percorso professionale. Seba continuerà invece nel suo ruolo di telecronista, e soprattutto diventerà parte integrante della nuova direzione del World Padel Tour nel periodo più stimolante della storia del circuito. Il grande obiettivo dei prossimi anni sarà quello di compiere un’ulteriore step verso lo sviluppo globale dello sport: una sfida difficile, ma che Nerone conosce bene. Per lui è iniziata già vent’anni fa.

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