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Ale Galan e Juan Lebron iniziano la terza stagione insieme, dopo aver dominato le scorse due. L’obiettivo? Confermarsi e fare ancora meglio, sia per il loro palmarès sia per diventare sempre di più la coppia simbolo di un padel prossimo alla rivoluzione: “La crescita della disciplina deve essere di tutti”
di Marco Caldara | 23 febbraio 2022
La struttura del padel internazionale è pronta a subire la più grande rivoluzione nella storia della disciplina, con l’avvento del nuovo circuito FIP-QSI che promette di portare lo sport in una nuova dimensione. Ma se si parla di padel giocato le gerarchie restano sempre le stesse, con Ale Galan e Juan Lebron che hanno tutte le intenzioni di riprendere da dove avevano lasciato. Dopo due stagioni insieme, entrambe chiuse al numero uno (con sette titoli nel 2021, compreso il Master Final di Madrid), i due spagnoli sono pronti al debutto stagionale al Miami Open del World Padel Tour, che li vedrà in campo giovedì sera contro il duo Campagnolo/Garrido.
In termini di classifica la loro leadership è in pericolo, perché da qui a fine giugno dovranno difendere quasi il doppio dei punti rispetto agli inseguitori Paquito Navarro e Martin Di Nenno, ma – almeno per il momento – la coppia da battere restano loro, motivatissimi e reduci da una preparazione studiata per una stagione che si annuncia la più lunga e impegnativa di sempre.
“Siamo pronti – ha detto Lebron in un’intervista col quotidiano Marca –, e pensiamo di essere sulla strada giusta per proporre il nostro miglior padel. La pretemporada è andata bene: si tratta di una fase importantissima, perché può determinare l’andamento di un’intera stagione. Bisogna essere sempre più preparati, a livello fisico e mentale. Personalmente ho dedicato sei ore al giorno a padel e parte atletica, alle quali vanno aggiunte le sedute di fisioterapia, il nutrizionista e altro. Nel padel di oggi sono tantissimi gli aspetti ai quali è necessario porre molta attenzione, senza dimenticare la parte psicologica. Bisogna lavorare per essere forti mentalmente, anche per superare le possibili critiche e rimanere sempre focalizzati su ciò che conta di più”.
Per una coppia che negli ultimi due anni è stata spesso inavvicinabile, non dev’essere semplice partire sempre con la stessa fame di successi, ma per Galan/Lebron non è un problema. “Viste le nostre ambizioni – ha detto Galan – il 2021 può essere visto come un anno di alti e bassi, ma in realtà è stato molto positivo. Abbiamo vinto il Mondiale, chiuso al numero uno e malgrado qualche sconfitta di troppo abbiamo continuato a lottare, senza mai arrenderci. Volevo che Juan vincesse per la prima volta il Master Final accanto a me, e ci siamo riusciti. Ci sono stati tanti aspetti positivi, ma abbiamo ancora tanta voglia di migliorarci”.
“Ogni anno – gli fa eco il compagno – la nostra fame di successi si rinnova, e il progetto a lungo termine si rafforza. Siamo due animali competitivi, molto professionali, e ci impegniamo per fare sempre meglio. Il team funziona bene, abbiamo tanta fiducia in noi stessi e sappiamo di aver lavorato come si deve per ottenere i risultati che crediamo di meritare. Ora è arrivato il momento di mettere tutto ciò in pratica nei tornei. Puntiamo a mantenerci a certi livelli, per provare a vincere tutto il possibile. La nostra idea è quella di continuare a migliorarci giorno dopo giorno, e se ce la faremo sappiamo che arriveranno grandi risultati. L’obiettivo è di confermarci la coppia numero uno, e di vincere un’altra volta il titolo mondiale con la Spagna”.
In qualità di numero uno del ranking, ma anche o soprattutto di presidente della Professional Players Association, Galan è stato uno dei più coinvolti nel processo di rivoluzione che a marzo vedrà nascere il nuovo circuito FIP-QSI, con il primo grande evento a Doha. “Dal mio punto di vista – ha continuato – l’arrivo di una associazione simile è fondamentale per il bene dei giocatori. In passato fra di noi ci sono state sempre delle divisioni, per vari motivi, mentre attraverso l’associazione possiamo avere voce in tante decisioni e difendere i nostri interessi, tutti insieme. Sono felice del mio ruolo di presidente e spero di poter mettere il mio impegno al servizio di uno sviluppo che può fare bene a tutti i giocatori”.
“Crediamo – ha aggiunto Galan – che l’ideale per il nostro sport sia una crescita guidata dall’International Padel Federation, che può portare i tornei nelle grandi capitali mondiali, ora che in Spagna lo sviluppo è molto più lento rispetto a tanti altri paesi. Veniamo da un mondiale FIP che a detta di tutti è stato il miglior torneo della storia, e crediamo molto in questo nuovo progetto, perché non esclude nessuno”.
Sulla carta, i migliori giocatori del World Padel Tour hanno un contratto di esclusività che li lega al circuito fino al 2023, ma leggendo le parole di Galan si capisce che il problema non li spaventa. “La crescita del padel – dice – non può essere qualcosa di privato, ma deve essere di tutti. Proporremo un modello sportivo che migliorerà ulteriormente la progressione del gioco, con l’intenzione di fare in modo che le date del nuovo circuito non si sovrappongano a quelle del World Padel Tour, così che i giocatori non si trovino costretti a decidere a quale evento partecipare. Più padel c’è, e meglio è per tutti”.