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Padel

Josè Fernandez, l’artista… dei vetri puliti

Di recente è tornato a lavorare nel circuito mondiale il “limpia cristales” più famoso al mondo: 41 anni da Madrid, Fernandez ha sviluppato un modo di pulire i vetri da padel molto teatrale, che l’ha reso popolare nell’ambiente. Il suo è una sorta di show nello show, ma dietro allo spettacolo c’è molto di più

di | 28 luglio 2022

Paquito Navarro sarà anche il migliore nella capacità di gestire le pareti, tramite le quali si inventa spesso soluzioni impensabili, ma nel mondo del padel c’è una persona ad avere maggiore dimestichezza coi vetri rispetto al 33enne di Siviglia. Impossibile? Possibile: risponde al nome di Josè Fernandez, un ex militare che di professione i vetri da padel li pulisce, in alcuni dei tornei più importanti del circuito mondiale.

Il suo è un mestiere spesso sottovalutato (specialmente nei club) ma fondamentale, perché le pareti vengono utilizzate praticamente in ogni singolo punto, quindi devono garantire un rimbalzo della palla il più regolare possibile. Basta davvero poco perché il vetro si sporchi finendo per modificare la traiettoria della palla, che invece di rimbalzare scivola e cade a terra, diventando impossibile da controllare. E può succedere spesso, perché sui vetri si accumula di tutto: sudore (sia quando ci si appoggia con le mani sia col corpo), peli delle palline, polvere e anche sabbia, quindi per permettere le condizioni di gioco ideali richieste dai giocatori professionisti è fondamentale avere dei vetri sempre pulitissimi.

Josè è entrato nel mondo del padel per caso, quando lavorava per un’impresa di pulizie che ha ottenuto un appalto col World Padel Tour, così per sei anni ha frequentato tantissimi tornei in Spagna, diventando un volto noto dell’ambiente.

Vederlo in azione è uno spettacolo nello spettacolo, grazie ai movimenti veloci e alla teatralità che il 41enne di Madrid ha sviluppato in anni e anni di esperienza, arrivando persino a coinvolgere il pubblico mentre si trova all’opera, come un giocatore che incita la folla dopo un punto importante. Il sempre brillante Seba Nerone, ex numero uno del mondo e oggi telecronista, ha denominato una delle sue azioni come “l’elicottero”, contribuendo a offrire ulteriore popolarità a un personaggio tornato a farsi vedere sui campi di recente.

Complice la pandemia, l’impresa per cui lavora aveva infatti deciso di impiegarlo in altre mansioni, in particolare la sanificazione di ambienti, ma dopo una lunga attesa Josè ha finalmente ritrovato il suo vecchio amore, facendo contenti tanti appassionati che si chiedevano dove fosse finito. Lo spagnolo è tornato nel circuito alla tappa WPT di Tolosa, dove l’hanno invitato con l’intento di aggiungere show al prodotto, e poi ha debuttato nel nuovo circuito Premier Padel a Parigi, dove sul Philippe-Chatrier del Roland Garros è stato accolto come una sorta di star, con la regia che ne ha mostrato spesso e volentieri le evoluzioni con la spugna in mano.

Il suo lavoro non prevede l’utilizzo di prodotti particolari, ma richiede velocità, precisione e grande attenzione, anche perché molte delle riprese delle telecamere avvengono attraverso i vetri, e con la qualità dell’immagine raggiunta al giorno d’oggi se rimanessero degli aloni si vedrebbero facilmente anche da casa.

 
 
 
 
 
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Ma il lavoro di Josè e del suo team non è solo quello che si vede in tv ogni volta che diventa necessario, oppure nell’eventuale pausa fra secondo e terzo set. “Arriviamo ai campi il primo giorno di un torneo – ha raccontato –, e ci occupiamo di una pulizia generale che deve durare l’intera settimana, togliendo la polvere e tutto ciò che può disturbare”. Lo fanno con un prodotto a base di ammoniaca, che garantisce la pulizia migliore. Poi, ogni giorno, intervengono altre tre volte: prima del via degli incontri, a metà programma e quindi in serata. Oltre che nella pausa fra secondo e terzo set, in modo da ripristinare quelle condizioni pre match che garantiscono rimbalzi perfetti. In questo caso viene utilizzata solamente dell’acqua, anche perché il tempo a disposizione è molto poco.

Grazie al suo impegno nel circuito, Josè è diventato amico di molti giocatori e ha anche iniziato a giocare a padel, mentre un tempo nella sua vita c’era solamente il calcio, da tifoso dell’Atletico Madrid. Il suo padelista preferito? Non ha dubbi: Ale Galan, sia per il suo modo di stare in campo sia per come si atteggia fuori: molto tranquillo e sempre disponibile. “I più esigenti con i vetri? Normalmente chi sta perdendo. I vetri non possono essere un fattore in una vittoria o in una sconfitta: noi – chiude – dobbiamo garantire a tutti la miglior condizione”. Vero, ma sempre al motto di “lavoro e divertimento in parti uguali”, come recita la bio del suo account Instagram. Una filosofia che l’ha reso una piccola star.

Josè Fernandez al Roland Garros

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