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Padel

I segreti del nuovo Sanyo, all’assalto di Premier Padel

Risolta la questione che ha tenuto la coppia Gutierrez/Tapia fuori dai primi tre Major del nuovo circuito, gli argentini hanno debuttato a Madrid e cercano il primo titolo a Mendoza. A 38 anni Sanyo è tornato ad ambire al numero uno del mondo, con un compagno mai così maturo e la famiglia come arma in più

di | 11 agosto 2022

La sconfitta in semifinale al WiZink Center di Madrid brucia ancora, specialmente perché dal 5-2 al terzo set contro Galan/Lebron (poi vincitori del torneo) è stato lui a calare di livello, offrendo ai numeri uno la possibilità di rimonta, colta al volo. Ma per Sanyo Gutierrez il Premier Padel P1 di Mendoza, nella sua Argentina, rappresenta l’occasione perfetta per il riscatto. Una potenziale rivincita contro i più forti potrebbe arrivare solamente in finale, quindi il cammino è ancora lungo, ma intanto il “mago” e il compagno Agustin Tapia sono partiti col piede giusto all’Aconcagua Arena, superando in appena 47 minuti (6-2 6-1 il punteggio) il brasiliano Flores e l’uruguaiano Alver.

In attesa di vedere come andrà a finire, per Gutierrez/Tapia è già una buona notizia esserci, dopo che erano stati costretti a saltare i primi tre Major, per i noti – e oggi risolti – problemi contrattuali del secondo col suo sponsor Nox. Una questione che aveva portato Sanyo a ipotizzare un cambio di partner, visto che l’età avanza (quest’anno ha spento 38 candeline) e certe opportunità non durano in eterno.

Ne ho parlato con Agustin – ha raccontato –, spiegandogli che alla mia età non potevo permettermi di aspettarlo a lungo. Se il futuro sarà Premier Padel, rimanere un anno senza giocare questo circuito, quindi senza guadagnare punti e soldi, sarebbe stato per me un bel problema, visto che è il mio lavoro. L’ipotesi di giocare un circuito con un compagno e una con un altro non mi piaceva, così se mi avesse detto che effettivamente nel 2022 non avremmo giocato nel Premier Padel, mi sarei messo al lavoro per individuare un nuovo partner fisso”.

La rottura fra i due sudamericani sarebbe stata un vero peccato, anche perché nel corso della stagione hanno dimostrato di essere l’alternativa più credibile al dominio di Galan/Lebron (nel World Padel Tour hanno vinto cinque titoli esattamente come i rivali), e alla fine l’ultimatum di Sanyo ha spinto Tapia ad accelerare per risolvere la questione senza attendere oltre. “Sicuramente le mie parole hanno influito – continua –, anche perché cambiare compagno a metà stagione sarebbe stato un problema anche per lui.

Fortunatamente, oggi la questione è alle spalle e i due possono sfruttare anche nel nuovo circuito un’intesa mai così solida. “Agustin – dice ancora il compagno, di 15 anni più anziano – è maturato tanto: abbiamo trovato il canale giusto di comunicazione, e questo è fra le ragioni dei nostri risultati. Se all’inizio della stagione mi avessero detto che in estate ci saremmo trovati con cinque titoli ci avrei messo la firma, anche se adesso non ci accontentiamo. Credo che in passato Agustin non fosse pronto per ambire a diventare il più forte di tutti, mentre oggi sì: le potenzialità le ha tutte. In più, prima faticava a mantenere la concentrazione ed era più attento allo spettacolo, mentre oggi è diventato molto più solido, gioca meglio dal punto di vista tattico e si sta impegnando tanto anche a livello fisico o per quanto riguarda l’alimentazione. I risultati lo dimostrano, e in lui vedo ancora grandissimi margini di miglioramento”.

A 38 anni, con un passato da numero uno del mondo che rappresenta l’apice di una carriera di successo, Gutierrez non ha più molto da chiedere. Ma ora che si è reso conto di poter ambire di nuovo alla vetta della classifica vuole provarci. “Se dicessi di non puntare al numero uno – aggiunge – racconterei una bugia. Ogni anno mi preparo per quell’obiettivo, e oggi ho trovato un compagno insieme al quale sento che il traguardo non è impossibile. Possiamo lottare per la testa della classifica mondiale, e ci proveremo fino in fondo”.

Nella sua rincorsa, oltre alla nuova racchetta Siux che impugna da qualche settimana dopo aver chiuso il contratto con Head, l’argentino di San Luis ha una seconda arma segreta: la sua famiglia, che il 1° giugno si è allargata con l’arrivo del secondogenito Beltran. “Quando viaggio a un torneo insieme a loro – ha spiegato – riesco a vivere la competizione in maniera totalmente diversa. Ultimamente mi è successo a Malaga: il mio primo figlio voleva sempre stare con me, così l’ho accontentato. Durante l’intera settimana ho passato la gran parte del tempo senza pensare al padel, e questo mi ha fatto un gran bene. Spesso, quando un giocatore va ai tornei solo col compagno, finisce per dare alla competizione un’importanza eccessiva, perdendo il piacere di giocare. In quel caso diventa come un lavoro”.

Lui, invece, ha trovato la ricetta per continuare a viverlo come un gioco. “Portare i miei figli ai tornei crea delle difficoltà: dormo meno di quanto dovrei e devo fare il padre, con tutto ciò che ne deriva. Sicuramente fuori dal campo mi stanco molto di più, ma averli con me mi riempie il cuore. Mi spiace non poter stare con loro in tutti i tornei, perché quando mi accompagnano mi danno un’energia difficile da trovare altrove”.

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