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Curiosa situazione nella classifica mondiale maschile: col successo a Riyadh, Ale Galan e Juan Lebron si sono ripresi la testa anche del ranking individuale, ma Coello li supererà di nuovo il prossimo lunedì. In attesa di Agustin Tapia (che paga i pochi punti del 2022), la lotta per la supremazia è una sorta di 2 contro 1
di Marco Caldara | 06 marzo 2024
Fra i principali aspetti positivi dell’unificazione sotto l’etichetta Premier Padel dei due circuiti principali esistenti fino al 2023 c’è la presenza di un solo ranking mondiale. Specialmente nel maschile l’unione delle classifiche ha scontentato qualcuno e fatto felici altri, ma un periodo di assestamento è necessario e col passare dei tornei la situazione metterà tutti d’accordo rispecchiando le vere gerarchie proposte dal Tour.
La principale differenza con la gran parte dei tornei della passata stagione è che nel nuovo anno si sono (ri)presentati come coppia numero uno Ale Galan e Juan Lebron, che peraltro col successo nel Riyadh Season P1 della scorsa settimana hanno scalzato Arturo Coello anche dalla vetta della classifica individuale, superandolo – entrambi – per la miseria di 13 punti: 11.277 contro gli 11.264 del giovane fenomeno classe 2002, che spegnerà 22 candeline venerdì. Tuttavia, la sconfitta dei “Galacticos” agli ottavi di finale del Major di Doha, arrivata dopo una maratona di grande padel (e accese polemiche) contro gli arrembanti Garrido/Yanguas, mescolerà nuovamente le carte il prossimo lunedì, perché Galan e Lebron smarriranno più punti rispetto a Coello, il quale quindi si riprenderà la testa della classifica, indipendentemente da come andrà a finire il suo torneo a fianco di Agustin Tapia.
È vero che nell’ultima parte della passata stagione la coppia che ha dominato fra 2020 e 2022 ha dimostrato di avere ancora qualcosa in più, ma è sacrosanto che a comandare la classifica ci sia Coello. Perché, fatta ovviamente eccezione per il suo compagno Agustin Tapia (il quale però rimane lontano nella classifica individuale a causa dei pochi punti raccolti nella prima stagione nel circuito) nel 2023 nessuno ha vinto quanto il mancino di Valladolid, sia nel World Padel Tour sia nel Premier Padel, che lo vide trionfare nei Major di Roma e Parigi oltre che nei P1 di Madrid e Mendoza.
Col ritorno di una sola classifica, il ruolo di numero uno del ranking riceverà un’importanza via via sempre maggiore e nel 2024 i più forti potrebbero scambiarsi spesso la leadership, almeno fino a che Galan e Lebron continueranno a godere del credito datato 2022, quando a vincere prima al Foro Italico e poi al Roland Garros (oltre che a Madrid) furono proprio loro. La lotta per la testa può aggiungere interesse ai tornei, un po’ come avviene nel tennis, anche perché almeno fino a fine stagione Coello in classifica dovrà lottare da solo, in quanto Tapia non avrà modo di raggiungerlo. La bagarre si trasformerà quindi in una sorta di curioso due contro uno per la supremazia.
Più in generale, il padel sembra anche destinato a cambiare una delle sue (strane) abitudini. Fino a oggi, infatti, un numero uno non è mai stato considerato del tutto legittimo se non ha terminato l’anno al comando della classifica. Una particolarità discutibile, visto che il ranking vive da gennaio a dicembre e dunque ogni momento è buono per tentare l’assalto al numero uno.
Discorso diverso tocca fare per la classifica di coppia (costruita sommando i punti dei due compagni), nella quale Galan e Lebron sono destinati a rimanere in vetta ancora per un po’. Tapia sta gradualmente recuperando terreno nel ranking, e dopo il torneo di Riyadh ha scalzato dal quinto posto Franco Stupazuk, con 8.601 punti contro i 8.428 del connazionale. Ma è ancora staccato di oltre 3.500 punti dai tre che comandano, perché come già accennato paga i pochissimi punti FIP raccolti nel 2022, quando saltò la maggior parte delle prove Premier Padel. Detto ciò, i meno punti da difendere rispetto ai diretti concorrenti gli danno praticamente la garanzia di guadagnare ogni settimana. Prima o poi arriverà.