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Claudia Jensen, la futura star col padel (e l’Italia) nel DNA

A nemmeno 16 anni Claudia Jensen è già fra le protagoniste del World Padel Tour, ed è destinata a un futuro di altissimo livello. Figlia di un ex “pro” argentino, e già campionessa del mondo under 14, ha scelto di giocare per l’Italia grazie a una nonna abruzzese, e sogna di diventare presto una delle migliori del circuito. “Ma ora – precisa – penso solo a crescere e migliorare”

di | 09 maggio 2021

Solo nell’ultima settimana, il nome di Claudia Jensen è finito in bella vista sul sito del World Padel Tour per due volte. Prima l’hanno etichettata come la “portabandiera” della nuova generazione di talenti al femminile, in virtù dei recenti risultati coi quali ha stuzzicato alcuni record di precocità, e poi è stata inserita fra i volti da tenere d’occhio in vista dell’imminente tappa di Vigo. Il tutto perché la giovanissima mancina di Madrid deve ancora compiere 16 anni ma è già numero 62 della classifica, ad Alicante si è spinta fino agli ottavi con la sua compagna Sandra Bellver e il mondo del padel ha iniziato ad accorgersi di lei, scommettendo su un suo futuro da star. Compresi gli appassionati italiani, visto che malgrado sia nata in Spagna da genitori argentini Claudia gioca per l’Italia, grazie alla doppia cittadinanza ereditata dalle origini della nonna paterna, che fino a 6 anni ha vissuto a Tornareccio, meno di 2.000 anime in provincia di Chieti.

Poi è emigrata in Argentina ed è lì che anni dopo è nato Cristian Jensen, dal cui matrimonio con Claudia Sirvent sono nati i tre figli Cristian, Claudia ed Enzo (non è un errore: i primi due hanno gli stessi nomi dei genitori). Ex professionista di alto livello ai tempi del boom del padel in Argentina nei primi Anni ‘90, Cristian si è trasferito in Spagna nel ’97 seguendo l’onda della disciplina, insieme ad altri big sudamericani. Poi ha messo su famiglia, si è dedicato all’insegnamento proprio come la moglie (facendo anche da coach a delle atlete professioniste) e naturalmente ha portato in campo i figli già da piccolissimi. “Prima di imparare a camminare – racconta Claudia – ero già su un campo da padel. Gattonavo con la racchetta in mano. I miei genitori hanno sempre fatto gli insegnanti, quindi per me e i miei fratelli era normale trascorrere molto più tempo al club dove mamma e papà lavoravano piuttosto che a casa”. Eppure, malgrado ce l’abbia praticamente nel DNA, Claudia il padel l’ha preso seriamente soltanto intorno ai 12 anni, perché prima giocava a tennis. Proprio come ogni padelista italiana/o.

“Ho iniziato col tennis a 5 anni – continua –, e facevo anche ginnastica ritmica. Poi a 8 mi sono concentrata solo sulla racchetta, continuando anche quando nel 2014 i miei genitori avevano scelto di tornare a vivere in Argentina”. Ma verso la fine del 2017 gli Jensen hanno deciso di tornare a tempo pieno a Madrid, e da lì in poi la racchetta di Claudia è stata quella da padel. “Io e i miei fratelli abbiamo sempre preferito il padel, ma mamma e papà ritenevano che una buona base di tennis potesse essere comunque importante. Avevao ragione: grazie al tennis ho imparato tantissime cose, e quando è stato il momento di competere nel padel, dal punto di vista tecnico mi ha aiutato moltissimo”. Lo provano i risultati, visto che a 14 anni Claudia junior era già campionessa del mondo, e in età da scuole medie (nel sistema scolastico spagnolo vanno dai 12 ai 16 anni: Claudia è al quarto e ultimo anno) l’allieva di papà Cristian è già fra le stelline di uno sport che sta vivendo una crescita enorme. Ma non si monta la testa. “Devo continuare a lavorare ogni giorno per migliorare – precisa – e dare tutta me stessa per ripagare il supporto di tutti coloro che mi stanno vicini”.

In passato Claudia è scesa in campo anche a fianco dell’altra italiana Carlotta Casali (“la prima con cui ho giocato nel World Padel Tour, le sono grata per aver scelto di puntare su di me”), mentre da quest’anno fa coppia fissa con Sandra Bellver, classe 1991. Ha 14 anni in più di lei, ma Claudia ci è abituata. La catalana l’aveva contattata già nel corso della passata stagione, però l’azzurra era impegnata con Monica Gomez Rivas, così ha declinato. Ma si è rifatta viva a fine 2020 e hanno trovato l’accordo, e sin qui è andata a meraviglia. A Madrid si sono guadagnate il Cuadro Final, ad Alicante hanno fatto il bis e hanno anche raggiunto gli ottavi.

Per Claudia fanno quattro partecipazioni al main draw negli ultimi cinque tornei WPT giocati: coi 16 anni da compiere il prossimo 21 luglio è un dato impressionante, che l’ha resa la prima italiana nel ranking del World Padel Tour e stimola il paragone con tutte le più forti giocatrici del circuito. Ma la diretta interessata di obiettivi non ne vuole sentire parlare. “In futuro mi piacerebbe sicuramente essere fra le migliori giocatrici del circuito – spiega –, ma adesso non mi pongo alcun obiettivo. Sono ancora molto giovane, e ho ancora tantissimo da imparare e migliorare”.

Claudia gioca dal lato destro come (quasi) tutti i mancini, e in campo non rinuncia alla scaramanzia, come all’abitudine di toccare con la mano la parte alta della porta ogni volta che entra o esce dalla gabbia. Ma ciò che conta di più sono le sue qualità. “Come il rovescio a due mani (eredità del tennis, ndr) e la volèe di dritto – racconta –, ma anche la capacità di anticipare il gioco”. Qualità che le permettono di identificarsi in Sanyo Gutierrez, uno dei giganti del World Padel Tour. “Mi piace per il modo in cui gioca: controlla alla grande la palla e fa sembrare tutto facile. E poi è sempre calmo”. Proprio come lei, che brilla per maturità sia sul campo da padel sia quando deve dribblare la fatidica domanda sulla bandiera, un’abitudine per chi dal mazzo delle nazionalità ha pescato la meno ovvia. “Ho qualcosa di tutti i tre paesi: sono nata in Spagna, i miei genitori sono argentini e ho ancora dei parenti in Italia. Le questioni legate alla nazionalità sono spesso molto complicate, ma io sono felicissima e orgogliosa di rappresentare l’Italia”.

Suo fratello maggiore Cristian l’ha già fatto anche con la maglia della nazionale, giocando per l’Italia i mondiali giovanili del 2019 a Castellón de la Plana, nello stesso evento in cui lei si è laureata campionessa del mondo fra le under 14. Lei invece la maglia azzurra non l’ha mai indossata, ma spera di poterlo fare prima possibile. Nell’anno di Europei e Mondiali, se dovesse continuare così sarà impossibile non tenerla in considerazione.

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