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Nel 2021 Alessandro Tinti sta andando alla grande: agli Europei il romano ha giocato per la prima volta in nazionale, e insieme a Luca Mezzetti ha appena conquistato la prima tappa del Circuito Slam padel by Mini, confermandosi fra i migliori del padel tricolore. Lo sa bene Francesco Totti, spesso e volentieri suo compagno nella gabbia
di Marco Caldara | 01 agosto 2021
Alessandro Tinti una tappa del Circuito Slam padel by Mini l’aveva già vinta, nel 2020 al PalaPadel di Seriate, in provincia di Bergamo. Ma il suo successo nel torneo inaugurale dell’edizione 2021, sui campi del Villa Pamphili Padel Club, ha un significato diverso. Perché al suo fianco non c’era come lo scorso anno un professionista coi fiocchi come lo spagnolo Javi Rico, numero 15 del mondo, bensì il suo partner fisso Luca Mezzetti, insieme al quale nella sua Roma ha fatto fuori le due coppie più attese della vigilia e si è regalato un successo di spessore. “Siamo felicissimi per la vittoria – racconta il 29enne –, perché dimostra che ci stiamo allenando bene e siamo molto competitivi. Spesso gli incontri si decidono per pochi dettagli: sapevamo di avere il livello per portare a casa certe partite, e ci siamo riusciti”.
Tradotto: non si può parlare di vittoria inaspettata, almeno dal punto di vista di chi l’ha conquistata sul campo, ma di certo il successo ne rilancia le ambizioni in una fase importantissima della stagione, con altre tappe Slam e i Campionati Italiani Assoluti in arrivo a fine agosto, al Sun Padel di Riccione. “Sia io sia Luca abbiamo già vinto il titolo italiano nel 2019 (Tinti indoor, Mezzetti outdoor, ndr), e ora ci riproviamo in coppia. È uno dei tornei nei quali riponiamo le maggiori attese, ma prima c’è da pensare agli altri impegni. Come la seconda tappa dello Slam, il prossimo week-end in Abruzzo. Vorremmo provare a fare bene anche lì”.
Il valore della coppia Tinti-Mezzetti non si è certo scoperto al Villa Pamphili, visto che nel corso del 2021 i due avevano già conquistato vari tornei, dimostrando di potersela giocare con tutti i più forti d’Italia. “La nostra stagione – dice ancora Tinti – è andata bene fin dall’inizio, perché in campo abbiamo trovato subito grande alchimia. Siamo due giocatori dalle caratteristiche differenti: io difendo meglio rispetto a Luca, che attacca molto meglio rispetto a me. Quindi lui, pur giocando a destra (è mancino, ndr), ha un padel aggressivo e mi aiuta molto in fase offensiva, mentre io do una mano a lui in difesa”.
Un assetto non convenzionale che funziona, e a suon di risultati ha permesso a Tinti di guadagnarsi un posto in nazionale. Era il più giovane fra gli otto convocati di Gustavo Spector per gli Europei di Marbella, e ora sogna la chiamata in azzurro anche per i mondiali di novembre in Qatar. “All’Europeo ho vissuto un’esperienza unica, fin da quando ho saputo di essere fra i convocati: lo aspettavo da un paio d’anni. È stata una settimana intensa, che mi ha lasciato molto. Poter osservare da vicino i migliori del mondo è sempre un piacere. Un po’ meno giocarci contro – ride –, visto il livello che riescono a esprimere”.
A Marbella la star era lo spagnolo Paquito Navarro, che nel corso del 2021 Tinti ha provato (involontariamente) a imitare in uno degli episodi più spaventosi nella storia del padel moderno. Era il 2018, quando durante un Master in Portogallo l’ex numero 1 del mondo arrivò troppo violentemente contro uno dei vetri di fondo, che si frantumò provocandogli varie ferite. A Tinti, invece, è successo a marzo nella semifinale dell’Open di Rende, in Calabria. “Per fortuna dopo l’impatto non sono caduto sui frammenti di vetro – racconta –, altrimenti le conseguenze sarebbero state più gravi”.
L’incidente gli è costato comunque qualche punto alla mano e altri sopra la spalla destra, ma il viaggio al pronto soccorso ha dovuto aspettare la fine del torneo. Perché Tinti ha finito la semifinale e l’ha vinta (sempre con Mezzetti), e poi ha giocato anche la finale. È andata male, ma la sua professionalità è stata da applausi. “Anche se – aggiunge – le conseguenze le ho pagate dopo, e sono dovuto rimanere fermo circa due mesi”. Tantissimi per chi sui campi di padel ci trascorre buona parte delle sue giornate, da quando una decina d’anni fa l’ha scoperto per caso a Ibizia, durante una vacanza con gli amici. “Fino a 18 anni giocavo a tennis – spiega – e in generale gli sport di racchetta mi hanno sempre affascinato. Così ho iniziato a giochicchiare, poi il movimento è cresciuto, i campi si sono moltiplicati ed è diventato tutto più serio”.
Per la pala, da un paio d’anni Alessandro ha mollato definitivamente il tennis, anche dal punto di vista lavorativo. “Insegnavo tennis, mentre ora mi dedico al cento per cento al padel, all’Eur Paddle Club. Ho cambiato anche per una questione di impegni: gestivo uno scuola agonistica, quindi non avevo il giusto tempo da dedicare ai tornei. Ora invece posso organizzarmi molto più facilmente”. Un passaggio fondamentale per provare a frequentare sempre più spesso i tornei internazionali, a partire dagli eventi del Cupra FIP Tour. “Per il momento – aggiunge – nel World Padel Tour il livello è ancora troppo alto. Il prossimo step sarà quello di giocare i tornei FIP, per confrontarmi con giocatori sempre più forti. E anche per raccogliere punti per la classifica mondiale, in modo da riuscire poi a entrare nei tornei più importanti”.
Ci proverà con Mezzetti, suo compagno fisso ogni tanto tradito per fare coppia con Francesco Totti, uno dei pilastri del frequentatissimo clan di ex calciatori convertiti al padel. Giocano per divertimento, ma insieme non sono affatto male. Tanto che di recente hanno vinto un torneo di beneficenza in Costa Smeralda, che vedeva tanti vip e fianco di alcuni dei migliori padelisti d’Italia. “Ci conosciamo da anni – chiude Tinti –, e devo ammettere che, da romanista, averlo al mio fianco sul campo da padel è sempre una qualcosa di speciale”. Un’emozione che solo chi è romano e tifa Roma può capire fino in fondo.