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Toni Nadal scommette su Rincon: "Quasi pronto per un bel salto"

Il 20enne nativo di Avila ha vinto 14 partite su 15 a inizio stagione, sui campi dell'Academy di Manacor, dove si allena. Attualmente è numero 10 della classifica Next Gen, ma punta a salire in fretta. In comune col suo modello Rafa ha il fatto di essere mancino e di avere l'umiltà necessaria a lavorare duramente ogni giorno

di | 10 febbraio 2023

Daniel Rincon con Rafa Nadal (Foto sito Rafa Nadal Academy)

Un 'rincón', in spagnolo, è un angolino, una nicchia. Un luogo dove mettersi quasi a volersi nascondere. Daniel Rincón, 20 anni, mancino di Avila (dintorni di Madrid), invece farà fatica a passare inosservato nella sua carriera da professionista. Perché è un prodotto dell'Academy del suo connazionale più illustre, Rafael Nadal, ma anche perché è uno dei talenti più in vista della nuova generazione iberica. A livello Atp non ha ancora sfondato – viaggia a quota 316, non il ritmo di un campione – ma l'inizio di 2023 è stato folgorante, con un bell'aiuto ricevuto dai campi di casa.

A Manacor, sul cemento all'aperto, Daniel ha vinto 14 partite su 15, conquistando due titoli Itf da 25 mila dollari, rispettivamente il terzo e il quarto della carriera. Nei match che ha incamerato ha ceduto un solo set, il secondo della finale contro l'amico e compagno di allenamenti Abedallah Shelbayh (numero 1 di Giordania, che aveva vinto tre confronti diretti su quattro tra gli Under 18), in quello che pareva un torneo dedicato ai soli talenti dell'Academy di Rafa, considerato che in semifinale ci era arrivato pure l'altro iberico Martin Landaluce.

Ma se a 20 anni non è ancora entrato nei 300, perché Rincón sarebbe un giocatore da seguire così attentamente? Intanto per la sua carriera juniores, nella quale si è messo in evidenza più volte. Daniel è stato numero 2 del mondo, ha vinto gli Us Open Under 18 (nel 2021) e ha battuto diversi giovani talenti che adesso il mondo del tennis osserva con attenzione, come il cinese Shang, il francese Debru e l'americano Damm. Tra le sue vittime, in realtà, figura anche un certo Carlos Alcaraz, ma era il 2018 e il fenomeno di El Palmar era davvero un bambino. Da Under 16, invece, aveva centrato singolo e doppio nel prestigioso Orange Bowl di Miami.

Alto 1 metro e 87 per un peso di circa 85 chili, Rincón è un atleta completo e – suggestione aggiuntiva – è mancino. Il che gli permette di essere sempre un passo avanti nelle invenzioni, oltre che di avere un tratto in comune con il suo mentore Nadal, con cui si è spesso potuto allenare a Manacor. Uno degli obiettivi del 2023, per il ragazzo di Avila, è restare nelle prime posizioni della classifica Next Gen, che oggi lo vede collocato al numero 10, appena davanti a un gruppetto di italiani: Luciano Darderi, Francesco Maestrelli e Matteo Gigante. 

Tutti i talenti della Nadal Academy

Il fatto che nessuno, né in Spagna né altrove, abbia ancora pensato di appiccicargli addosso l'etichetta di futuro campione potrebbe persino essere un vantaggio. I riflettori, per adesso, sono su altri. Magari più indietro di lui, ma più appetibili per la stampa mainstream. Il lavoro che sta facendo Daniel, tuttavia, ha una prospettiva diversa: non conta il breve periodo, conta formarsi a dovere per emergere nel momento in cui arriverà la maturità fisica, tecnica e mentale.

“Sono un ragazzo timido – dice di sé Rincón – che cerca di passare inosservato. Essere considerato una promessa dà una certa fiducia ma mette anche pressione quando si entra in campo. Io cerco di evitarla per quanto è possibile. Da Rafa – continua – ho cercato di imparare a dare sempre il cento per cento sul campo, anche quando non sei al meglio, anche quando hai qualche problema”. La sua routine giornaliera tiene tempi da pro in formazione: 2 ore e 45 minuti dedicati al tennis in mattinata, oltre a un'ora e mezza di palestra. Stesso discorso nel pomeriggio. “Per come sta crescendo – scommette Toni Nadal – è molto vicino a fare il passo decisivo per fare un bel salto ed entrare stabilmente nel circuito”. E se lo dice Toni, c'è da credergli e da mettere molta attenzione sui prossimi passi di questo ragazzo timido ma molto, molto promettente. 

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