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Sinner guarda avanti: "Studio Kecmanovic, è la partita che conta"

Jannik perde da Humbert e non nasconde un po' di delusione, ma il pensiero è già rivolto alla semifinale

07 novembre 2019

Jannik Sinner alle Next Gen di Milano

Jannik Sinner esce sconfitto ma non deluso, dalla partita con Ugo Humbert. Per il 18enne altoatesino, quella contro il francese è un'altra sfida da cui imparare qualcosa, contro un avversario decisamente difficile da decifrare. “Sì – ammette l'azzurro –, dopo aver perso il primo set ho detto a Riccardo (coach Piatti, ndr) che non ci stavo capendo nulla. Perché il mio avversario aveva un gioco strano, particolare: ottimo servizio, rovescio piatto e veloce, diritto mancino... Insomma, non sono abituato a confrontarmi con un giocatore così, e questo non mi permetteva di sentirmi comodo in campo. Ho cercato di recuperare, di prendere il ritmo, ma alla fine è stato più bravo lui”. Adesso però l'attenzione va subito al confronto di semifinale, venerdì alle 21 contro Miomir Kecmanovic, serbo dal tennis solido e potenzialmente pericoloso.

Giornata di studio

“Gioca bene, lo sta dimostrando in questo torneo. Non lo conosco benissimo, devo studiarlo ancora un po', ma è senza dubbio molto efficace e concreto. Rispetto a Humbert, però, ha un gioco che si adatta meglio al mio tennis, potrei paragonarlo a Ymer per certi versi. Vedremo se sarò in grado di contrastarlo”. La stanchezza, forse più mentale che fisica, potrebbe cominciare a farsi sentire: “Un po' di stanchezza la sento, ma tutto sommato sto bene, sono pronto”. E allora sarà pronto anche il pubblico di Milano, che anche giovedì sera si è radunato attorno al suo nuovo beniamino per cercare di trascinarlo alla terza vittoria di fila. Non è arrivata, ma poco importa. Si riparte subito, con il trofeo che appare comunque alla sua portata.
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