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Next gen

"Cerco la continuità per il grande salto"

Francesco Forti, 20enne che fa base al Centro Tecnico di Tirrenia, dopo il primo titolo ITF a Casale Monferrato ha raggiunto i quarti al challenger di Vicenza battendo Quinzi, Galovic e Lorenzi: "Qualcosa è scattato a livello di convinzione, spingendo i colpi con coraggio. Mi aspetta un'estate intensa"

di | 07 giugno 2019

Francesco Forti esulta stringendo il pugno

Francesco Forti esulta stringendo il pugno

TITOLO ITF A CASALE POI QUARTI AL VICENZA CHALLENGER - E’ sbocciato, all’improvviso, in piena primavera conquistando il primo titolo Itf a Casale Monferrato a metà maggio, mentre a Roma si concludevano gli Internazionali BNL d’Italia, e raggiungendo la settimana scorsa a Vicenza per la prima volta i quarti a livello challenger, con “scalpi” eccellenti come quelli di Gianluigi Quinzi, Viktor Galovic e Paolo Lorenzi. In una stagione di grandi soddisfazioni per l’Italtennis Francesco Forti è uno dei numerosi giovani che si sta facendo largo nel circuito.

FORTI: “QUALCOSA E’ SCATTATO DENTRO…” - “Non c’è un segreto particolare dietro questi risultati, se non il fatto che sono riuscito a raccogliere i frutti del lavoro che svolgo tutti i giorni in allenamento” - spiega il 20enne di Cesenatico, che da tre anni fa base al Centro Tecnico Federale di Tirrenia -  “Nel Future di Casale Monferrato ho vinto alcune partite lottando che mi hanno dato maggiore fiducia, poi però a Vicenza ho alzato il livello del mio tennis. L’aver trovato continuità al servizio ha fatto la differenza, aiutandomi a tenere un ritmo sostenuto anche da fondo campo, senza il quale non sarebbe stato possibile battere avversari di quella caratura. Avevo buone sensazioni sin da inizio settimana, però sinceramente non sapevo come sarebbe potuto andare il torneo. Nel primo match contro Quinzi ero piuttosto teso, poi però mi sono sbloccato. E a quel punto è come se fosse scattato dentro qualcosa in termini di convinzione e coraggio nell’affrontare quei match, credendo fino in fondo nella possibilità di vincerli. E’ stata sicuramente un’esperienza positiva, che sono molto contento di aver vissuto”.

“PER ORA NIENTE OBIETTIVI DI CLASSIFICA” - Gli ultimi risultati hanno portato il ragazzo romagnolo a ridosso della top-400 del ranking mondiale. “In questa fase non intendo pormi alcun tipo di obiettivo di classifica, anche perché poi dal 5 agosto cambierà tutto e si torna in pratica al sistema di conteggio precedente, con punti Atp in palio anche ne Futures ITF. Adesso comunque voglio evitare di mettermi addosso pressione da solo, devo solo continuare a lavorare in questo modo per andare in campo con il pensiero di competere e lottare su ogni punto, spingendo i colpi senza paura. Lo scorso anno, ad esempio, il desiderio di essere fra gli otto per le qualificazioni Next Gen italiane ha finito per condizionarmi sul piano psicologico, impedendomi di rendere al massimo”, avverte Francesco, atteso da un’estate assai intensa. “Gioco i challenger di Parma e Milano, poi anche in base a come andranno le cose definiremo la programmazione, credo comunque che disputerò i 25mila dollari in Italia: Cuneo, Casinalbo, Pontedera e Bolzano. Chissà se riuscirò a passare qualche giorno al mare nella mia Cesenatico e rivedere i vecchi amici, gruppo con cui siamo rimasti uniti dai tempi delle elementari…”.

“NON C’E’ POSTO MIGLIORE DI TIRRENIA PER UN TENNISTA” - Battute a parte, Forti (lo scorso anno ha ottenuto il diploma di maturità al liceo scientifico-linguistico) è pienamente convinto della scelta di vivere full time il Centro Tecnico Federale di Tirrenia. “Non c’è posto migliore di questo per allenarsi e per approcciarsi a 360 gradi alla vita da professionista, qui abbiamo a disposizione tutto ciò che è necessario. Per tentare di emergere nel tour servono anche sacrifici e rinunce rispetto ai nostri coetanei. Come descrivere il mio tennis? Passa molto dai primi colpi, in particolare il servizio, che è un po’ il punto di forza. Essendo dotato di una buona forza fisica, sono un giocatore che spinge e cerca il punto con decisione, entrando dentro al campo, mentre la cosiddetta ‘mano’ è quella che è… Con i tecnici Claudio Galoppini e Giancarlo Petrazzuolo, dopo aver perfezionato la spinta delle gambe e gli appoggi, ci stiamo focalizzando sul colpire la palla, sia in termini di peso che come velocità. Finora le indicazioni sono positive, però c’è ancora da lavorare in molti aspetti, in particolare sulla decontrazione”.

“GLI SLAM JUNIOR? TI FANNO CAPIRE TANTE COSE” - Proprio in questi giorni altri allievi di Tirrenia, di qualche anno più giovani di Francesco, sono protagonisti sui campi del Roland Garros junior, clima che lo stesso Forti ha respirato nel recente passato. “Sono esperienze davvero uniche, specie a livello di emozioni. Vuoi mettere, ad esempio, la scarica di adrenalina che si prova nel trovarsi nello spogliatoio accanto a Djokovic, che con Nadal è sempre stato un punto di riferimento per me, mentre tra gli italiani un modello a cui ispirarmi è Paolo Lorenzi, non posso dire Fabio Fognini perché con il talento che si ritrova sa fare troppe cose per me. Di certo, poter partecipare agli Slam under 18 è uno stimolo forte e fa capire a un ragazzo dove punta ad arrivare, con la speranza un giorno di essere in tabellone in quelli dei grandi. Ecco, per realizzare questo sogno, di strada ne ho ancora tanta da compiere nel mio percorso di maturazione e credo che la chiave di tutto sia nella continuità di rendimento e quindi di risultati”.
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