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Partenza un po' a rilento per l'azzurra contro un'avversaria che giocava a braccio sciolto e senza nulla da perdere. Poi Paolini è salita in cattedra e per la rumena Bogdan non c'è stato più nulla da fare. Ecco le emozioni di "Jas" in azzurro...
di Alessandro Catapano, da Parigi | 27 luglio 2024
Stadio pieno, atmosfera magica, il pubblico si spella le mani per questa piccola grande donna che non finisce di stupire. Prima o poi, bisognerà smettere di chiedersi come sia arrivata fin qui, e convincersi che sia questo, non il precedente, il suo livello. Signore e signori, benvenuti al nuovo Paolini show, su un campo amico, davanti a un pubblico affettuoso, che non ha dimenticato la cavalcata di giugno. “Bello tornare sul Suzanne-Lenglen, bello giocare davanti ai parigini, bella l’atmosfera olimpica, diversa rispetto al Roland Garros, per non dire di Tokyo, dove giocammo senza pubblico”.
Va forte, Jasmine, in campo - dove passa un brutto quarto d’ora poi mette la freccia e saluta la povera Bogdan – e nelle interviste, dove il garbo viaggia sempre insieme alla chiarezza del pensiero. “E’ stata una bella sensazione giocare per il mio Paese, mi ha ricordato la settimana di Billie Jean King Cup a Siviglia dello scorso novembre – racconta -. Ringrazio il pubblico per il sostegno, ho sentito l’affetto dei parigini, è stato bello tornare al Suzanne-Lenglen. Il mio obiettivo è continuare a giocare il tennis che sto giocando quest’anno, non è facile ma lavoro ogni giorno per questo. Qui – ribadisce – inutile che mi chiediate dove posso e voglio arrivare, sapete come ragione: partita dopo partita”.
Restiamo un istante su questo primo turno appena concluso, sulle difficoltà iniziali. “Lei ha cominciato il match molto bene, del resto me lo aspettavo, sa essere molto pericolosa. Io ho avuto bisogno di tempo per adattarmi, alla superficie e alle palle, che presto sono diventate pesanti, ma ho mantenuto la calma, senza spazientirmi. Poi, col passare dei minuti ho ritrovato il mio gioco e alla fine sono contenta di come ho gestito il match”, la sintesi tattica di Jasmine.
“Il prossimo match? Che sia la Andreeva o la Linette, comunque si tratta di due giocatori in forma, reduci da successi, sarà comunque un match duro ma sono pronta a dare battaglia”. Senza dimenticare l’altra battaglia che la aspetta, forse ancora più attesa: “Il doppio per me è molto importante, ha lo stesso identico valore, è un’altra medaglia in palio per me, Sara e l’Italia”, assicura la Paolini.
Un altro passo indietro, alla cerimonia di apertura. “Molto bella, l’ho vista in tv, avrei voluto esserci ma dovendo giocare al mattino successivo ho preferito rinunciare. Peccato, ma è stato bello vedere quanta considerazione si sia data al tennis, l’omaggio a Nadal è stato toccante, e poi la presenza di Serena Williams, giusto così”.
Scappa via, con il suo completo, e le unghie dello stesso colore. “Già che dovevo farle, mi sono detta facciamole di blu, in tinta con il vestito”. E con il cuore, in viaggio verso qualcosa di grande.