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La gioia di Paolini: "Un sogno l'esordio al Foro"

La toscana perse nelle qualificazioni nel 2015 agli Internazionali BNL d'Italia. Allenata da Renzo Furlan, confessa un debole per Serena Williams

di | 09 maggio 2019

Jasmine Paolini (foto Giampiero Sposito)

Il successo è nel viaggio, non nella destinazione. Jasmine Paolini, che ha vinto le prequalificazioni e così debutterà nel main draw degli Internazionali BNL d'Italia, ha scritto il suo un passo alla volta.

 

Ha iniziato a giocare a Bagni di Lucca, segue l'esempio dello zio. Lì il padre gestiva un bar dove ha conosciuto la futura moglie, una ragazza polacca di papà ghanese. È lei, Jacqueline, che le ha scelto il nome particolare: un'abitudine di famiglia, visto che il fratello si chiama William.

 

Fino ai 14-15 anni, prima di spostarsi al centro tecnico federale di Tirrenia, il tennis è più un sogno che una strada per il futuro. In quegli anni incontra spesso Belinda Bencic, che ha già un'altra mentalità, un'impostazione più professionale, orientata alla futura carriera da atleta. Poi cambia tutto. Dal 2013 ha vinto sette tornei ITF, l'ultimo a marzo a Curitiba, in Brasile: tre da 10 mila dollari, altrettanti da 25 mila e il più importante, l'unico da 100 mila dollari nel 2017 a Marsiglia.

Dopo l'esperienza a Tirrenia, dall'anno scorso si allena con Renzo Furlan che fa base al Tennis Club Carrara. Buon dritto, rapida nella copertura del campo, si era data l'obiettivo di centrare il main draw all'inizio del percorso nelle prequalificazioni. “Non posso che essere contenta, ho disputato un buon tabellone. E’ un obiettivo che ho sempre avuto giocare qui, per un tennista italiano è un sogno essere protagonista al Foro Italico” ha detto Paolini, che si è assicurata il posto nel main draw grazie alla vittoria nell'ultimo turno su Giorgia Brescia 6-1 5-7 6-2.

 

Numero 202 del mondo, con un best ranking di numero 130 raggiunto due anni fa, a Roma ha giocato solo una volta le qualificazioni, nel 2015. Era la sua prima partita E' rimasta ben in partita per due set contro Monica Niculescu, ma il tennis peculiare della rumena, il dritto in chop che toglie ritmo e punti di riferimento, hanno fatto la differenza alla distanza. Il 7-6 2-6 6-0 di allora indicava alla toscana l'inizio di un futuro possibile, la misura del valore potenziale e della distanza che ancora separava l'intenzione dall'ambizione.

 

Quattro anni dopo, la 23enne toscana, capace di qualificarsi negli ultimi due tornei WTA a Praga e Rabat, giocherà per la prima volta un Premier Mandatory. “Parliamo di un torneo durissimo con giocatrici di primo livello, ma io cercherò di giocarmela al meglio e perché no anche di superare il turno” ha spiegato l'azzurra, che ha confessato il suo debole per Serena Williams, già a Roma in questi giorni per i primi allenamenti in vista del suo attesissimo ritorno al Foro Italico. “E' la più forte giocatrice di quest’epoca” ha detto. “Di sicuro ci sarà da vincere anche l’emozione. Spero soltanto di riuscire ad esprimermi al meglio e sono pronta a godermi questa esperienza”.

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