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Sinner: "Segnali positivi, ma è una sconfitta che fa male" - VIDEO

Jannik Sinner dopo la sconfitta all'Australian Open contro Stefanos Tsitsipas: "Fisicamente mi sento più forte rispetto ad un anno fa, anche il livello di tennis è buono" ha detto

di | 22 gennaio 2023

Lehecka ai quarti, il vincente di Korda-Khachanov in semifinale, una finale da affrontare alla pari; quando su Melbourne calava la sera, Tsitsipas e Sinner sapevano che la posta in palio sulla Rod Laver Arena era enorme. Il precedente di 12 mesi fa dava a Stefanos la fiducia necessaria per lasciare andare il braccio sin dal primo punto, mentre nel gioco d’apertura Jannik commetteva 3 errori di dritto e cedeva subito il servizio. Nel secondo game, quando l'azzurro cercava di restare attaccato, l’ellenico annullava quattro opportunità per il controbreak e prendeva il comando delle operazioni, imponendo al match la rotta che avrebbe tenuto per un’ora e mezza. 

Il numero 4 del mondo conquistava due set allo specchio: non solo nel punteggio, ma anche nella durata e nei risvolti. Break iniziale del greco, controbreak immediato dell’altoatesino (splendido il rovescio al salto per il 4-4 nel primo davanti a Rod Laver in carne ed ossa), nuovo allungo del greco e qualche rimpianto per il 21enne di San Candido, cui non bastavano 5 opportunità nel primo set e una pesantissima palla break nel decimo game del secondo per allungare la contesa i primi due parziali. Tsitsipas si ritrovava cosi' a condurre 6-4 6-4, e le tribune del centrale di Melbourne Park erano un tripudio di galanolefki, di bandiere biancoblu.

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"Amo questo posto e queste condizioni, perché qui il clima ricorda quello dell'Attica, e poi perché ovunque mi giro vedo facce e voci familiari. Dopo Atene, questa è la città più greca del mondo e questo è il mio Slam di casa", dirà poi Stefanos.

A differenza dell’anno scorso, Jannik dimostrava di avere nel cassetto un piano B e un piano C, di essere più lucido e sereno, più pronto atleticamente e tatticamente e persino più a suo agio nella bagarre e di fronte alle inevitabili difficolta'. "Nei primi due set il livello e' stato buono, ma nel terzo e nel quarto ho cominciato anche a fare le scelte giuste", spiega Jannik. 

L’altro ieri, il doppio 6-4 di ritardo aveva dato il là alla una reazione contro Fucsovics. Stavolta la storia si e' ripetuta sol in parte: nel terzo, Sinner ha variato maggiormente in risposta e ha cominciato a sfruttare a suo vantaggio la posizione di Tsitsipas, facendolo cadere piu' spesso nella trappola della palla corta. Nonostante l'inerzia fosse ormai dalla sua parte, nel quarto Jannik aveva bisogno di 10 palle break per capitalizzarne una (alla fine ne sfruttera' solo 4 su 26) e rimettere la situazione in parita', incamerando il terzo e il quarto col punteggio di 6-3 6-4. 

Quando si andava al quinto, la sensazione era che Jannik avesse in mano le redini della partita. Poi, nel primo punto del parziale, ad un recupero miracoloso seguiva uno smash seppellito in rete da Sinner. Un granello di sabbia nell'ingranaggio dell'azzurro che rivitalizzava la torcida ellenica di Melbourne, galvanizzava Stefanos e incrinava improvvisamente alcune certezze dell'azzurro. Tsitsipas ne approfittava per "rimettere ordine nella testa", come dirà poi alla stampa ellenica, e Jannik ci metteva del suo.

Sinner si salvava una prima volta nel quarto gioco rimontando da 0-40. Ma al sesto offriva altre 3 palle consecutive al suo avversario e cedeva il servizio. "Io ho cominciato a servire un po' peggio, lui è cresciuto alla battuta. Ho sbagliato l'esecuzione di qualche colpo, ma le scelte generalmente sono state giuste. Purtroppo il quinto set non è un set come un altro". 

Nessuno lo sa meglio di Jannik Sinner, che per il terzo major consecutivo torna a casa dopo aver solo accarezzato il successo. Stavolta non ci sono stati i due set di vantaggio non sfruttati contro Djokovic a Wimbledon, né il match point non capitalizzato contro Alcaraz a New York, ma il vento sulla Rod Laver Arena sembra soffiare alle sue spalle all'inizio dell'ultimo parziale. 

E invece dopo 4 ore di lotta e spettacolo, Jannik lascia gli Australian Open sconfitto da Tsitsipas 6-4 6-4 3-6 6-4 6-3, con un muso lungo ma anche da numero 1 d'Italia e con qualche rinnovata consapevolezza. Soprattutto se confronta questa partita col match perso sullo stesso campo e con lo stesso avversario giusto 12 mesi fa. "Fisicamente mi sento più forte rispetto ad un anno fa, al punto che potrei stare ancora in campo. Anche il livello del mio gioco è buono. Le notizie positive non mancano, ma la partita è finita da poco. E fa ancora male". 

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