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Eventi internazionali

Rybakina e le Fab 3: sfida Swiatek e Sabalenka con un segreto… Anna!

La super aggressiva russa/kazaka di ghiaccio è la prima regina di Indian Wells che batte la numero 1 e 2 del mondo, sognando a sua volta la vetta del ranking. Con l’aiuto della sorella, che è un vulcano di emozioni

di | 21 marzo 2023

E’ cominciata l’era delle Fab 3, Swiatek-Rybakina-Sabalenka? Così sembrerebbe, a guardare le ultime finali importanti: Wimbledon-US Open-WTA Finals-Australian Open-Indian Wells. Con la polacca numero 1 del mondo che cede il passo proprio alle due potenti valchirie di Bielorussia e Russia (mascherata da Kazakistan) le quali, dopo il trionfo ai Championships di Elena, sono state le protagoniste delle ultime due finali, con esiti opposti, del primo Slam di Melbourne (Sabalenka) e del primo Masters 1000 stagionale a Indian Wells (Rybakina). Con un’altra indicazione significativa: le ultime 5 regine del super torneo in California sono state tutte under 24, Naomi Osaka 2018, Bianca Andreescu 2019, Paula Badosa 2021, e poi appunto Swiatek e Rybakina le ultime due edizioni.

SALTO DI QUALITA’

Sabalenka è ricaduta domenica nel vizietto dei doppi falli che l’avevano stoppata fino all’anno scorso, ma ha comunque capito - col sorriso sulle labbra - come guarire.

E sicuramente, dalla finale alle WTA Finals di novembre a Fort Worth lo sta dimostrando. In Texas ha battuto Pegula, Jabeur e Swiatek, quest’anno ha infilato tre finali in quattro tornei, Adelaide, Melbourne e Indian Wells e vincendone due. La “Tigre di Minsk” ragazza è maturata, ha imparato a dosare un po’ potenza fisica ed esuberanza personale e, forte del bilancio 2023 di 17 vittorie e due sole sconfitte, non è disposta al ruolo di meteora dopo aver perso l’egemonia nei testa a testa contro la moscovita ritardata kazaka (1-4).

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Se Aryna è un vulcano che trasmette tutte le sue emozioni, Rybakina è un ghiacciaio, che si tiene tutto dentro, mostrando in campo una maschera senza espressioni. Più giovane di un anno, aveva soprattutto bisogno di ordine ed esperienza, come dicono il ruolino stagionale di 16-4 e le due affermazioni sulla “cannibale” Swiatek, fra Australian Open e Indian Wells.

LA CHIAVE

Se per Sabalenka la molla decisiva è venuta dall’orgoglio, dal sarcasmo del mondo esterno davanti ai doppi falli coi quali disfaceva tutto quanto costruiva, dopo i grandi sforzi per emergere dalla sua realtà, per Rybakina la svolta è arrivata forse dalla sorella, Anna, 25 anni, anche lei ex tennista studentessa ma universitaria a Mosca, che le trasmette tranquillità ed allegria con la sua personalità frizzante arricchendo il team con la sua presenza.

“Ogni volta che mi raggiunge faccio buoni risultati. È davvero bello stare insieme: quando mi parla è molto calma, ma poi vedo i video di come si comporta durante le mie partite e le chiedo: “Che cosa stavi facendo?”. È molto emotiva e mi supporta molto”. 

Per una ragazza così giovane non dev’essere facile stare sempre con persone più anziane e non avere sfoghi: “Quando mi raggiunge abbiamo sempre qualcosa da fare. In California abbiamo affittato una casa, lei ha cucinato molto per me. Parliamo soprattutto molto perché non l’ho vista negli ultimi anni ed è bello chiacchierare di noi e delle notizie che mi racconta di casa.

L'AGGRESSIVITA’ DI RYBAKINA

Il sistema-Rybakina è semplice: grande aggressività, a cominciare dai colpi d’inizio game, servizio e risposta. Il salto di qualità come insisteva coach Stefano Vukov, ex pro croato che nel 2007 ha toccato il numero 1122 e l’accompagna da sempre, è venuto dagli spostamenti.

Perché Elena, pur cresciuta nel pattinaggio su ghiaccio che papà l’ha convinta ad abbandonare per dedicarsi al tennis perché era troppo alta (1.83), non è molto reattiva e si muove con difficoltà soprattutto in verticale, verso a rete, dove deve ottenere molti più punti dopo le bordate da fondo.

Su questo ha lavorato tantissimo da Wimbledon in qua: “E’ vero, mi sento sempre meglio. E sono quasi sorpresa di sentirmi tanto più forte. Ma, a parte la parte atletica, dopo quel trionfo, sono più pronta alle situazioni ed ho una migliore organizzazione”. Soprattutto, ha preso coscienza di sé ancor di piu a Indian Wells, dov’è diventata la prima campionessa del torneo battendo la numero 1 e la 2 del mondo. Soprattutto, ha demolito la regina WTA, Swiatek, con l’annichilente 6-2 6-2. “Ho giocato la partita perfetta, quando pensi: “Così posso battere chiunque”. L’82% di punti con la prima di servizio è un bell’aiuto, ma in generale domina con l’attitudine: “Devo essere aggressiva, così posso scardinare anche il gioco da fondo di una super come Swiatek”.

PROSSIMA SFIDA

Dopo aver sfatato anche il tabù-Sabalenka dopo 4 ko consecutivi, forte di noi Slam e un Masters 1000 doc, e del doppio scalpo della regina Swiatek, il bersaglio di Elena Rybakina è inevitabile: “L’obiettivo più grande è quello di diventare la numero 1. Resta ancora tanta strada da fare. Quindi direi che è l’obiettivo finale. Al momento sono 7 ma si sa come cambia la classifica, quindi devo concentrarmi sul prossimo torneo e non pensare al ranking, perché ho ancora davanti un lungo percorso”. Dribblando le altre Fab 3, Swiatek e Sabalenka.

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