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Paul, il trionfo della solidità: primo USA in semifinale dal 2009

Tommy Paul mette fine al sogno di Ben Shelton e raggiunge per la prima volta in carriera la semifinale in uno Slam. Entrerà per la prima volta in Top 20

di | 25 gennaio 2023

E' Tommy Paul il 19mo giocatore in attività con almeno una semifinale all'attivo all'Australian Open. Sulla Rod Laver Arena il numero 35 del mondo, al 14mo Slam in carriera, ha sconfitto la rivelazione del torneo, il ventenne Ben Shelton, 76(6) 63 57 64. 

Paul, numero 35 del mondo, ha chiuso con 43 vincenti e 26 errori, con una comprensibile superiorità negli scambi più lunghi. Shelton ha  fatto leva sulle sue armi migliori, compresa l'esplosività del servizio. Ma nonostante i 24 ace, ha portato a casa il 10% in meno dei punti con la prima rispetto all'avversario.

Paul, che affronterà il vincente tra Djokovic e Rublev, è diventato così il primo statunitense in semifinale all'Australian Open dal 2009, quando ci arrivò per la quarta e ultima volta Andy Roddick. E' il terzo giocatore "born in the USA" in attività con almeno una semifinale Slam da poter vantare dopo John Isner a Wimbledon 2018 e Frances Tiafoe allo US Open 2022.

Shelton può comunque festeggiare il suo primo quarto di finale Slam al secondo major in carriera, e l'ingresso in Top 50 la prossima settimana. Secondo le proiezioni in tempo reale dell'ATP è virtualmente numero 43 del mondo e ha già superato il best ranking raggiunto dal padre Bryan, che lo allena.

Paul ha fatto valere la maggiore solidità in un match comunque tirato, equilibrato, che Sheltom ha interpretato alla sua maniera, senza mai perdere fiducia nella sua capacità di poter realizzare vincenti praticamente da ogni angolo del campo. Ma, dopo il tie-break perso in un primo set deciso sul filo, i 14 gratuiti a 5 nel secondo set hanno scanto un divario incolmabile.

Shelton, comunque, ha avuto il merito di continuare a crederci, spinto anche dai tifosi che a un certo punto gli hanno strappato un sorriso con il coro “S-E-C, S-E-C”. SEC sta per South-Eastern Conference, considerata la più competitiva delle divisioni del tennis universitario negli USA: spesso le squadre che si impongono in questa Conference poi vincono il titolo nazionale. Qui gioca anche la squadra della University of Florida, i Florida Gators, di cui ha fatto parte lo stesso Shelton.

Nel terzo set il ventenne mancino salva tre palle break nel quarto game, che dura nove minuti, e riesce a tenere il servizio. Paul, più continuo anche se meno appariscente, firma il break del 4-3 che sembra chiudere definitivamente la partita. Shelton, però, non ci sta. Paul perde il servizio due volte negli ultimi tre turni di battuta e il match si allunga. 

Paul raffredda la temperatura del match, si affida al suo piano di gioco senza farsi trascinare dalla generosa spavalderia dell'avversario che da inizio torneo gioca su una nuvola. Il break per il 3-2 anticipa di fatto la conclusione della partita.

"Non riesco a crederci" ha detto Paul, contento anche che sua madre sia riuscita ad arrivare in tempo dagli Stati Uniti per assistere al match, il derby numero 202 fra due statunitensi all'Australian Open. "E' la mia prima volta sulla Rod Laver Arena, sono felice, ma complimenti anche a Ben che sta giocando per la prima volta fuori dagli Stati Uniti" ha aggiunto.

Grazie a questo risultato, Paul ha guadagnato sedici posizioni in classifica nei Pepperstone ATP Live Rankings, le proiezioni in tempo reale della classifica ATP, e questo significa che la prossima settimana sarà Top 20 per la prima volta. Se dovesse vincere il torneo, entrerà per la prima volta tra i primi dieci del mondo.

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