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Alla vigilia della semifinale fra il tedesco e lo spagnolo abbiamo chiesto interpellato alcuni esperti analisti
di Vincenzo Martucci | 02 giugno 2022
Sasha Zverev può davvero battere Rafa Nadal? L’ex primo candidato candidato alla successione dei Fab Four che ha eliminato il terribile Carlos Alcaraz vale il campione di 13 Roland Garros che è sopravvissuto per l’ennesima volta ai suoi infortuni, battendo Aliassime e Djokovic? La risposta è sì, perché il tennis è lo sport inventato dal diavolo e da un giorno all’altro tutto cambia e tutto è possibile. Figurarsi due giorni dopo come succede stavolta. Ma certo, in semifinale, le possibilità del tedesco sono chiaramente inferiori a quelle dello spagnolo.
I bookmakers offrono Rafa vincente a 1.30 e Sasha da 3.50 a 5. Al di là del bilancio di 4-1 negli ultimi 5 confronti a favore del tedesco (3 del mondo), incluso il 6-4 6-4 dell’anno scorso nei quarti di Madrid, mentre il conto dei testa a testa complessivi è 6-3 per lo spagnolo, 5 della classifica. Con Zverev che dice fondamentalmente quello che pensano tutti: “Non ho più 20 o 21 anni, ne ho 25. Sono a un punto in cui voglio vincere e penso di vincere”. Rafa che nicchia, sornione, ma forse psicologicamente è chiamato a uno sforzo inusuale dopo aver aver eliminato in 5 duri set il nuovo pupillo del coach che l’ha formato, zio Toni, e dopo aver deluso le aspettative del rivale storico, lasciandogli l’amaro in bocca, tanta rabbia in testa e un’immensa frustrazione nel cuore.
L’ex protagonista di coppa Davis, prima da giocatore e poi da capitano, oggi talent tv, Paolo Bertolucci, puntualizza: “La condizione indispensabile per la sorpresa deve venire da Rafa: se, svegliandosi di mattina, sente il peso dei suoi 35, con tutti gli acciacchi, passati e presenti, insieme alla stanchezza di questi ultimi due match, allora per Zverev si apre uno spiraglio importante. Altrimenti, non vedo come si possa uscire da un pronostico a favore di Nadal, in questa partita e contro questo avversario, come in qualsiasi partita e qualsiasi avversario in questi giorni, in questo torneo”.
CLAUDIO MEZZADRI
L’ex pro italiano e poi capitano svizzero, oggi talent tv, Claudio Mezzadri, sostiene: “Prima di tutto Zverev deve vincere contro se stesso, cioé contro le preoccupanti, e misteriose, pause di concentrazione che continua a concedersi. Che, contro Rafa, non si può permettere perché costano parziali di 4-5 games che diventano decisivi. Per me, se si esprime al meglio, Sasha è il più forte di tutti. E quindi sì, può battere anche Nadal, che continua a recitare la parte di quello malato e fuori dal pronostico, mentre in realtà ritrova linfa vitale dal campo stesso di Parigi”.
L’ex pro spagnolo, poi capitano di Davis e talent tv, Alex Corretja analizza: “La partita è molto delicata soprattutto sui 5 set contro un giocatore così forte fisicamente come Zverev. Rafa deve prendere presto il comando delle operazioni per non farsi comandare negli scambi. Lì Zverev si gioca un po’ tutte le sue possibilità di battere Nadal. Diciamo però che dipende molto da Rafa: se avrà tutte le energie psico-fisiche a disposizione avrà in mano il suo destino e il pronostico. Ma è anche vero che tutti i discorsi fatti finora, tutte le partite anche disputate finora vengono cancellate, il torneo ricomincia proprio adesso. E ogni partita fa storia a sé”.
L’ex pro e capitano svizzero, Marc Rosset sottolinea: “Se Zverev gioca i suoi colpi in avanzamento è il più forte di tutti e batte anche Nadal, anche sulla terra, anche al Roland Garros. Così come ha fatto con Alcaraz. Deve sfruttare tutta la sua potenza e giocare all’attacco. E’ un po’ come Del Potro, con grandi possibilità di miglioramento anche alla volée. Certo, la terra è ben diversa dal veloce indoor, ma ho in mente come Sasha ha battuto Rafa al Masters: quando servi sempre la prima a oltre 200 all’ora e giochi giusto l’avversario soffre. Zverev ha una possibilità, certo, sia per le sue qualità tecniche e fisiche, sia per l’attitudine di giocatore che quasi non si siede ai cambi campo ed è già pronto a servire di nuovo, e a battersi, come un guerriero che ha e vuole il destino nella sua racchetta”.