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La gioia di Tiafoe: "Vinco per papà e mamma"

L'americano vince il match della vita e lo dedica ai genitori, emigrati negli States dalla Sierra Leone e con tanti sacrifici alle spalle per crescere i figli. Nadal non accampa scuse ma riconosce di non aver giocato al meglio. Mentre Rublev porta la firma degli autografi all'interno del lavoro del tennista...

06 settembre 2022

La gioia di Frances Tiafoe, dopo la vittoria su Rafael Nadal, è qualcosa di straripante. Perché questo giorno non è solo un regalo per lui, bensì per tutta la sua famiglia.

FRANCES TIAFOE

“La chiave è che sono entrato in campo credendo di poter vincere. Avevo già giocato contro Rafa, ma erano match di tre anni fa e adesso sono un altro giocatore, un'altra persona. Ho disputato un gran match stavolta. Per anni ho pensato se mai avrei potuto battere uno di quei tre, Rafa, Roger e Novak. Ma in questa circostanza mi sono detto di entrare e vincere, senza darmi alibi. È qualcosa che dirò ai miei figli, ai miei nipoti. Però spero di non incontrarlo più, adesso, e di chiudere con un successo (risata, ndr)”. 

“Sapete, sono figlio di immigrati, i miei genitori sono nati e cresciuti in Sierra Leone e sono arrivati negli States solo all'inizio degli anni Novanta. Hanno lavorato duramente per mantenere la loro famiglia, e per loro il tennis era anche un modo per permettermi di studiare. Con il tennis potevo mantenermi gli studi. Guardavamo Venus e Serena in televisione, e pensavamo a quanto sarebbe stato emozionante un giorno trovarsi a giocare in quegli stadi, a Wimbledon, sull'Arthur Ashe. Penso che la vittoria che ho ottenuto contro Rafa sia un momento indimenticabile per loro, qualcosa che ricorderanno per sempre”.

“Il tweet di LeBron James? Mio Dio, stavo impazzendo. Volevo far finta di nulla, non sapevo se fare subito il re-tweet o aspettare qualche ora. Lui sa che sono un suo grande fan, e questa cosa mi ha fatto un enorme piacere, mi ha reso orgoglioso. Del resto questo periodo è ottimo per concentrarsi sul tennis, tutti gli amanti dello sport negli Stati Uniti seguono gli Us Open e queste vittorie contano più che in altri momenti dell'anno”.

“Quando ho vinto l'ultimo punto, ho sentito come se il mondo si fosse fermato attorno a me. Mi sentivo in una bolla, non potevo udire nulla, né il rumore, né me stesso. Non so cosa ho detto a Rafa al momento della stretta di mano. Ero già quasi in lacrime, onestamente è stato qualcosa di troppo grande, di eccezionale. Adesso ognuno dei giocatori rimasti sa di avere una chance di arrivare in fondo, chiunque vincerà il titolo sarà al suo primo Slam. Sarà un torneo interessante, da adesso in poi”.

RAFAEL NADAL

“La differenza tra me e Tiafoe? Io ho giocato male, lui ha giocato bene, è semplice no? Non sono stato abbastanza veloce, non sono stato abbastanza incisivo coi miei colpi. Se nel tennis non riesci a prendere una buona posizione per comandare il gioco, allora è una questione di rapidità e devi essere giovane per sopportare lo sforzo. Io non sono più in quel momento della vita (sorriso, ndr). A volte mi è capitato di non arrivare agli Slam con una buona preparazione, e poi di trovare la forma durante il torneo. Stavolta non è stato così. In allenamento le cose andavano bene, ma in partita molto meno. Non voglio trovare scuse, il tennis è questo”.

ANDREY RUBLEV

“Ho firmato tanti autografi a fine match, sì, ma per me questo non rappresenta nulla di speciale o di strano. Lo faccio sempre per due motivi. Prima di tutto è un modo per ringraziare le persone che vengono a vedere i nostri match, anzi è l'unico modo che abbiamo per farlo. In secondo luogo è parte del nostro lavoro. Che non è solo giocare la partita, ma anche fare le conferenze stampa, allenarsi, aiutare il movimento del tennis a crescere”.

“Ho giocato un ottimo match, ma allo stesso tempo Norrie non ha disputato il suo miglior incontro. Io sono stato molto solido, molto attento, e spero di proseguire così nei prossimi match. La corsa al numero 1? Non mi appassiona così tanto perché io non sono coinvolto (risata, ndr), ma se dovesse arrivarci Alcaraz, alla sua età, sarebbe qualcosa di irreale”.

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