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Tsitsipas, vittoria da "duro": Medvedev eliminato

Stefanos Tsitsipas supera Daniil Medvedev ed elimina il russo dalla corsa per le semifinali alle Nitto ATP Finals 2022.

di | 17 novembre 2022

Stefanos Tsitsipas esulta durante la partita vinta contro Daniil Medvedev alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

Stefanos Tsitsipas esulta durante la partita vinta contro Daniil Medvedev alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

Si affatica più del previsto, manca più di qualche occasione nel secondo, aspetta il momento per reagire e alla fine vince. Stefanos Tsitsipas si prende il centro della scena nella partita con più capovolgimenti di fronte dell'edizione 2022 delle Nitto ATP Finals. Il greco chiude 63 67(11) 76(1) ed elimina così Daniil Medvedev dalla corsa per le semifinali nel Gruppo Rosso. "E' una grande vittoria, sono fiero di come ho lottato" ha detto nell'intervista a caldo dopo la partita.

I tifosi che riempiono il Pala Alpitour e danno vita alla prima sessione sold-out di questa edizione del torneo ammirano l'ottava vittoria del greco in undici confronti con il moscovita. Tsitsipas l'aveva battuto anche nel 2019, nella partita di esordio per entrambi alle Nitto ATP Finals. Gli portò bene, vinse il titolo battendo Alexander Zverev, il sei volte campione Roger Federer e Dominic Thiem per diventare il settimo debuttante a vincere il titolo e il sesto campione più giovane di sempre.

Quel risultato lasciava presagire grandi acuti, magnifiche sorti e progressive. E invece Tsitsipas è diventato più giocatore da piazzamenti costanti, un po' come quest'anno in cui ha vinto più partite di tutti, raggiunto almeno i quarti 14 volte ma ha vinto solo due titoli e negli Slam a parte la semifinale all'Australian Open non ha mai superato gli ottavi.

"A volte il mio fisico ne ha avuto abbastanza dei viaggi, del jet leg, di tutto il processo ripetitivo di questo sport - ha detto alla vigilia delle Finals -. In alcuni tornei non ero entusiasta di andare in campo, ma negli ultimi due mesi è cambiato tutto".

Stefanos Tsitsipas in azione contro Daniil Medvedev alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

In questi ultimi mesi sono tornate le bollicine, ha fatto capire Tsitsipas, che indoor ha raggiunto due finali consecutive ad Astana e Stoccolma e centrato la semifinale al Masters 1000 di Parigi-Bercy.

Unico campione sia delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals a Milano sia delle Nitto ATP Finals, finalista agli Internazionali d'Italia di quest'anno, Tsitsipas sta ritrovando le bollicine del suo tennis anche grazie al pubblico italiano.

“Mi è sempre piaciuto giocare in Italia, qui i tifosi hanno sempre grande passione e creano un'atmosfera che ci fa giocare meglio" diceva prima del torneo. E dopo la partita è proprio a quei suoi tifosi che si rivolge, in italiano, sull'obiettivo della telecamera. "Vai ragazzi" scrive con il pennarello giallo, autografando poi il messaggio su vetro mentre nel suo angolo papà Apostolos abbraccia Mark Philippoussis, entrato a far parte dello staff.

A Torino, il greco gioca con la concentrazione di chi sente di doversi prendere una rivincita, di chi ha lasciato un discorso a metà e non sopporta i fili scoperti della storia. Un anno fa il suo percorso nella prima edizione italiana delle Nitto ATP Finals è finito dopo una partita. Si è dovuto poi ritirare per un infortunio al gomito che ha richiesto un'operazione.

Nel primo set il greco è freddo, feroce, come nei giorni migliori. Piazza il break nel primo game di risposta e riporta in auge il serve and volley, e contro Medvedev che tanto arretra in risposta ne ottiene grandi vantaggi. In 32 minuti il greco ha già chiuso il primo set.

Il pubblico vuol vedere giocare il più possibile e Medvedev ne asseconda i desideri. Agita le braccia, chiede supporto e calore. Così allunga al tiebreak, ma si fa rimontare da 4-1 a 5-6. Se la prende con il coach Gilles Cervara anche se si salva grazie al rovescio lungo di Tsitsipas sul primo di tre match point non sfruttati. Il moscovita manca a sua volta tre set point. Il duello è sul filo, talmente adrenalinico che sul 9 pari si dimenticano di cambiare campo: deve richiamarli il giudice di linea. Il greco perde campo e un po' di lucidità, si lascia imprigionare nella rete del russo sull'11 pari e quando se ne accorge prova a tirarsi fuori con una palla corta che però non può mai riuscirgli, giocata frontale e con la palla vicina. Medvedev sale 12-11 e alla quarta occasione chiude con uno smash deciso a campo aperto su un pallonetto corto.

La frustrazione di Daniil Medvedev, sconfitto da Stefanos Tsitsipas alle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

La partita cambia. Medvedev tiene i suoi turni di battuta sempre più agio, vince l'87% di punti quando mette in ampo la prima e il 58% con la seconda. Quando servi così, per di più su un campo veloce, puoi anche aggredire di più in risposta. E mettere sempre più pressioni nei turni di battuta del tuo avversario. Tsitsipas, spesso condannato dai suoi pensieri complessi nel calor delle battaglie punto a punto, consegna il break del 4-3 con uno sbilenco diritto d'attacco, sintesi visiva di incertezza.

Medvedev gli sottrae certezze col passo regolare con cui ha scalato la classifica ATP negli ultimi anni: Top 100 per la prima volta a novembre 2016, Top 50 a luglio 2017, Top 20 a ottobre 2018, Top 10 a luglio 2019. Poi sono arrivati i quattro titoli del 2021 e lo storico US Open in cui ha tolto a Djokovic il sogno di completare il Grande Slam. I frutti li ha colti lo scorso febbraio, quando è diventato il primo giocatore diverso dai Fab 4 a salire al numero 1 del mondo dopo 18 anni, tre settimane e sei giorni di conclamata oligarchia.

 

Col suo sarcasmo tagliente e i colpi dalla tecnica personale, Medvedev ha costruito una fama di "antipatico". E' il top player che rovina le feste, e lo fa anche ai tifosi venuti dalla Grecia a sventolare bandiere e scandire "Tsi-tsi-pas, Tsi-tsi-pas" praticamente a ogni cambio campo.

Ma quando va a servire per il match sul 5-4, gioca un game che più scellerato non si può e quel gruppo di rumorosi tifosi greci torna a farsi sentire. Medvedev invece si affievolisce, perso nei suoi pensieri e nella sua personale guerra fredda con il suo stesso coach, Gilles Cervara, bersaglio e non per la prima volta dell'impotente frustrazione del russo.

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