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Regina Swiatek, "Sunshine Double" da record

La prossima numero 1 del mondo è la prima a vincere Indian Wells e Miami di fila prima di compiere 21 anni. Piegata in finale Naomi Osaka, ex numero 1 che tornerà in Top 40. La polacca ha ceduto 26 game in tutto il torneo

di | 02 aprile 2022

Dopo Doha e Indian Wells, anche Miami è di Iga Swiatek. Senza perdere un set, avendo ceduto solo 26 game in tutto il torneo, all'Hard Rock Stadium ha dominato Naomi Osaka 6-4 6-0. La nuova numero 1 non ha dato scampo alla numero 1 di ieri ed è diventata la quarta a completare il "Sunshine Double", la doppietta Indian Wells-Miami, dopo Steffi Graf (due volte), Kim Clijsters e Victoria Azarenka. Ma è la prima ad avercela fatta prima di compiere 21 anni

Nessuna aveva mai vinto i primo tre WTA 1000 della stagione, solo Serena Williams (2013 – Miami, Madrid, Roma, Toronto) e Caroline Wozniacki (2010 – Montréal, Tokyo, Pechino) ne avevano vinti tre di fila in uno stesso anno.

Swiatek è la prima a completare il "Sunshine Double", la doppietta Indian Wells-Miami, prima di compiere i 21 anni. Il trionfo a Miami le vale il quarto titolo in un WTA 1000 e il diciassettesimo successo consecutivo. No si vedeva una serie così lunga dalle 23 di Osaka dallo US Open 2020 a Miami 2021. E non se ne vedeva una simile sul duro, nel corso di una singola stagione, dalle 20 di Serena Williams tra l'Australian Open e Toronto 2015.

La prima finale a Miami di Swiatek e Osaka vive di due tempi: un primo set lottato, un monologo nel secondo. La numero 1 di domani, unica giocatrice nel circuito WTA a vincere più del 50% dei game in risposta, ha preso più rischi. Questa sicurezza le ha dato modo anche di spingere di più con il servizio, un fattore decisivo per spostare l'equilibrio della partita.

Un solo break decide il primo set in favore della polacca, che trionfa senza perdere un set. Swiatek ha neutralizzato anche i servizi potenti di Osaka, che ha servito 46 ace nel torneo prima della finale: nessuna ne ha registrati di più in un singolo evento di questa stagione nel circuito WTA.

Osaka, numero 77 del mondo ma già sicura di rientrare fra le prime 40 la prossima settimana, è la finalista con la più bassa classifica al Miami Open. E continua a rincorrere controvento, dopo due break subiti nei primi due turni di battuta del secondo set: il secondo con un doppio fallo che sa tanto di resa anticipata.

Swiatek mostra partita dopo partita di aver assorbito l'esempio del suo idolo, Rafa Nadal. E' completa e sicura, capace di cambiare piani a partita in corso e da un match all'altro. Ha interpretato incontri diversi, contro avversarie dalle caratteristiche opposte, alternando lo scambio paziente all'aggressione decisa, il controllo e la potenza.

Gioca libera, si nutre della convinzione che la serie positiva genera. Non si lascia più appesantire dalle aspettative che crescono, le sfrutta a suo favore. La nuova numero 1 del mondo si presenta al meglio al suo appuntamento con la storia.

Arrivata al numero 1 del mondo grazie all'addio al tennis di Ashleigh Barty, Swiatek è lì per restarci. Ha già ottenuto nel 2022 più punti nella Race di quelli che l'anno scorso le hanno consentito di qualificarsi per le WTA Finals di Guadalajara. La WTA potrebbe aver trovato una nuova regina capace di segnare gli anni a venire.

Eppure, soltanto diciassette mesi fa, Swiatek perdeva al primo turno contro la qualificata Arantxa Rus a Roma. Si era data due anni di tempo per esplodere nel tennis, altrimenti avrebbe mollato tutto e sarebbe tornata a studiare. Le sono bastate due settimane, però, per cambiare piani. Dopo quella sconfitta, ha stupito tutti al Roland Garros. A 19 anni, ha chiuso la campagna trionfale alla Porte d'Auteuil diventando la campionessa con la più bassa classifica nel torneo dal 1975, e la più dominante dal 1988 in cui Steffi Graf perse solo 20 game (Iga ne ha ceduti 28). 

Nel 2021 ha vinto due titoli, Adelaide e Roma, eppure le è mancata quella continuità che sta mostrando quest'anno. Certo, non le manca la personalità per prendere decisioni difficili. Alla fine della scorsa stagione, infatti, ha deciso di concludere il rapporto con il suo storico coach Piotr Sierzputowski. Per sostituirlo, ha scelto Tomasz Wiktorowski, ex allenatore di Agnieszka Radwanska, la polacca con la miglior classifica di sempre prima di Iga.

L'hanno aiutata anche Daria Abramowicz, psicologa con un passato da velista che da tempo la affianca, e una curiosa recente amicizia con Mikaela Shiffrin. Due incontri che le hanno aperto la mente sulle conseguenze della competizione, sul significato dell'ambizione, sul contrasto alla pressione. Daria, diceva l'anno scorso dopo il trionfo di Roma, "mi ha insegnato che il rimedio più semplice è non analizzare troppo le cose". Inseguire la semplicità, darsi una tregua nella quotidiana guerra con la razionalità: ecco la sua strada verso la felicità sportiva. 

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