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Il colombiano n.94 del mondo (e proveniente dalle qualificazioni) gioca la partita della vita e schianta il greco, testa di serie n.4 che presidiava la zona di tabellone dove si trova l’azzurro
di Enzo Anderloni | 30 agosto 2022
Nella notte di New York può davvero succedere di tutto se Stefanos Tsitsipas, n.5 del mondo e uno dei cinque giocatori che poteva aspirare a diventare n.1 vincendo questo torneo, finisce subito ko contro il n.94 del mondo, proveniente dalle qualificazioni.
Non è solo la vittoria del colombiano Daniel Elahi Galan a lasciare di stucco, ma anche il modo con cui l’ha ottenuta, spazzando letteralmente via dal campo il campione greco nei primi due set, a suon di servizio vincenti e di un’aggressione continua da fondocampo che lo ha portato a vincere, uno dopo l’altro, i primi 11 game dell’incontro.
Dopo 54 minuti, Galan, 26 anni di Bucaramanga, era in vantaggio 6-0 5-0 e Tsitsipas pareva perso nel vento dello stadio Louis Armstrong.
Perso il secondo set, dopo aver conquistato il game della bandiera, Tsitsipas si metteva in modalità “non mollare mai” e rovesciava l’inerzia dell’incontro, aiutato anche da ripetuti interventi dal fisioterapista ai cambi di campo per trattare l’avambraccio destro, quel braccio operato lo scorso anno per un “gomito del tennista” che si stava cronicizzando. Vinceva il terzo set 6-3, con un break nel secondo lunghissimo game, e strappava di nuovo la battuta all’avversario in apertura della quarta partita, per andare a condurre 4-2 nel quarto.
Galan però era in una serata magica “senza dubbio la più bella partita della mia vita, per le circostanze e la qualità del mio avversario” avrebbe poi dichiarato, felice.
Rimontava, conquistando 5 dei successivi sei game con quel tennis aggressivo (41 vincenti e 36 errori contro i 24 vincenti e 57 errori di Tsitsipas) e quel servizio efficacissimo (74% di punti conquisati quando ha messo in campo la ”prima”).
E Tsitsipas finiva per cedere 6-0 6-1 3-6 7-5 dopo aver salvato otto match point, l’ultimo dei quali con una spettacolare volée di rovescio. Galan andava a dormire con la gioia dell’impresa nel cuore e la consapevolezza di poter sognare ancora nella sua prima presenza nel main draw degli Us open dopo che quest’anno aveva raggiunto il terzo turno a Wimbledon. Aveva eliminato in due set il nostro Matteo Arnaldi nell’ultimo turno di qualificazioni ma non affronterà ora l’altro azzurro che gli sembrava destinato, Lorenzo Sonego, perché il torinese, in vantaggio di due set, si è fatto rimontare dall’australiano Jordan Thompson.
Ha fatto cadere la testa di serie n.4, il grande avversario potenzialmente destinato al nostro Matteo Berrettini negli ottavi di finale. Ora vedremo dove arriverà la sua corsa. Di sicuro la strada dell’azzurro a New York appare ora meno impervia.