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Sinner con lode: “Bravo a pensare solo al mio match”

Al termine del match con Nick Kyrgios, vinto da giocatore navigato, Jannik Sinner si gode la prestazione. “In certe partite è necessario essere molto presenti e non lasciarsi distrarre: l’ho fatto bene”. Kyrgios polemico con Carlos Bernardes: “si merita un 1, e le multe sono ingiuste”. Medvedev a un successo dalla vetta: “Pressione? No, motivazioni extra”

30 marzo 2022

Non dev’essere per niente facile affrontare un giocatore come Nick Kyrgios, che fa il possibile per spostare l’attenzione lontano dal tennis, e poi quando decide di giocare ha le armi per fare male. Jannik Sinner, in barba all’età e all’esperienza che in certe situazioni è ancora da costruire, l’ha fatto in maniera magistrale, agguantando i quarti al Miami Open.

“Credo di aver fatto un ottimo lavoro – ha detto Jannik –, perché non capita spesso di giocare incontri come questo. È necessario essere molto presenti e non lasciarsi distrarre. Sapevo prima del match di dover alzare il mio livello, perché Kyrgios è un giocatore che spinge molto, e quando serve bene risponde anche bene. Ho cercato di giocare tutti i punti al meglio e l’ho fatto: per questo è stato un incontro positivo”.

“Non ho ben capito quale fosse il suo problema, dovreste chiederlo a lui. Una cosa che ho capito è che il campo sul quale abbiamo giocato è differente rispetto al Centrale. Lui aveva giocato su quello, e ha detto che era un pochino più lento. Per il resto, non so. Ho solo cercato di pensare alla mia partita”.

“Ci dovevamo affrontare a Indian Wells, ma sfortunatamente non sono riuscito a scendere in campo, e ci siamo ritrovati qui a Miami. Credo sia stata una bella occasione per entrambi, per conoscerci. Credo di aver fatto un ottimo lavoro a restare concentrato sul mio piano di gioco: è stata la chiave del successo. Mi era già capitato di giocare un incontro come questo, e ho cercare di imparare dai miei errori”.

“Di questo torneo mi piacciono il pubblico e le condizioni. Ma ogni partita in un torneo simile è comunque molto complicata. Ogni giocatore che si trova a questi livelli merita di starci. Ai quarti di finale mi attenderà un match molto difficile, e mi auguro di arrivarci preparato”.

NICK KYRGIOS
“Credo che Bernardes (il giudice di sedia, ndr) non sia stato in grado di controllare il pubblico come avrebbe dovuto. E il mio penalty point sul 3-5 del tie-break è stato esagerato. Ho solo detto al mio team che anche Matt Reid, un ex giocatore, sarebbe stato in grado di fare lo stesso che ha fatto Bernardes. Secondo voi è sufficiente per meritarsi un penalty point in un momento così, in un torneo come Miami, con migliaia e migliaia di dollari di montepremi? Secondo me è ridicolo”.

“Nessuno nell’intero stadio ha acquistato un biglietto per vedere Bernardes, o per sentirlo parlare. Ho parlato troppo, e il pubblico l’ha fischiato per fargli capire di smetterla. Non sono mai stato parte di un incontro nel quale il giudice di sedia è stato odiato tanto quanto oggi. È come se ciò che ho detto l’abbia ferito: non puoi reagire in quel modo se sei un giudice di sedia. Oggi, grazie alla tecnologia, un arbitro non deve fare nient’altro che sedersi sul seggiolone e chiamare il punteggio. Oggi appassionato di tennis lo saprebbe fare. Lui non è stato in grado nemmeno di fare ciò. Da 1 a 10 si merita un 1”.

“Non è che le multe non mi interessino, semplicemente credo non siano corrette. Una volta Shapovalov ha tirato una pallina nell’occhio di qualcuno (un giudice di sedia, ndr) e ha preso 5.000 dollari di multa. Io a Indian Wells ho lanciato una racchetta, non ho colpito nessuno e ne ho presi 25 mila. Dove è l’equilibrio? Pago di più perché sono al centro dell’attenzione? Il tennis non protegge i suoi giocatori a sufficienza, e l’ATP non ci difende mai. Ci sono abituato, e la situazione mi fa schifo. So che anche se gioco un grande torneo, riempiendo gli spalti in ogni partita, basta un episodio così per beccarmi 25 mila dollari di multa”.

“A Indian Wells (dove ha sfiorato un raccattapalle con una racchetta volante, ndr) il giorno dopo sono andato a scusarmi personalmente con il ragazzino, e gli ho regalato una racchetta. Se lo ricorderà per tutta la vita, ma l’ATP non ci ha costruito nulla attorno. Capite cosa intendo? Personalmente non mi interessa, perché so di essere una brava persona, ma non capisco come mai oggi dovrei essere multato. Bernardes ha arbitrato in maniera orrenda, ma l’ATP non farà nulla, lui sarà presente al prossimo torneo e tutti si dimenticheranno di ciò che è successo. Devo convivere continuamente con tanta negatività e tanti commenti negativi, così come la mia ragazza e il mio team. E l’ATP non fa assolutamente nulla”.

DANIIL MEDVEDEV
“Brooksby gioca un grande tennis, e ha il potenziale per diventare un top player. Non saprei dire fino a dove possa arrivare, perché scalare la classifica non è facile: bisogna vincere i grandi tornei e fare esperienza. Ma sicuramente merita di stare più avanti rispetto a dove si trova ora. Il suo principale punto di forza, che nel tennis è importantissimo, è la capacità di mettere la pallina dove vuole. È il motivo per cui all’inizio del match ha fatto grande cose. Cercava gli angoli, colpiva in maniera aggressiva, non c’era molto che potessi fare. Ho solo provato a continuare a fare il mio, sperando che non giocasse in quel modo per tutta la partita. È ciò che è successo. Nel tennis, per battere i migliori al mondo, è necessario fare cose incredibili dall’inizio alla fine del match. Sono riuscito a giocare in maniera più continua rispetto a lui”.

“So che molti ci hanno paragonato, ma credo che il suo tennis sia comunque molto diverso rispetto al mio, in particolare per il rovescio slice bimane e le palle corte. Oggi non ha fatto una sola volta la palla corta a due mani, e mi ha sorpreso visto che l’ultima volta che ci siamo allenati insieme ne ha giocate un bel po’. Lo paragonerei a Florian Mayer: ci ho giocato una volta, nella mia prima finale Challenger, e mi ha distrutto.  Credo che il loro gioco sia molto simile. Cos’altro posso dire? È un grande giocatore con un grande potenziale, ma non si può sapere oggi se riuscirà a esprimerlo a pieno”.

Al momento non sento grandi pressioni per il fatto di poter tornare numero uno. Solo una motivazione extra per riuscirci. Sapevo prima dell’inizio del torneo che una semifinale mi avrebbe permesso di superare Djokovic, e ora mi manca un solo incontro. È fantastico avere questa opportunità. Ovviamente in campo un po’ di pressione si sente, specialmente nei momenti delicati, ma al momento sento soprattutto grandi motivazioni per compiere questo ulteriore step”.

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