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Eventi internazionali

Jannik solido e veloce, ha un tigre nel motore

A Dubai contro Murray l'azzurro ha centrato i quarti mostrando un tennis sicuro e ottimi numeri al servizio. Nei quarti affronterà l'amico Hubert Hurkacz. Torneo in diretta su SuperTennis e SuperTennix

di | 23 febbraio 2022

"Consistent", "solido". E' la parola che Jannik Sinner ripete più spesso nell'intervista in campo dopo la vittoria, 7-5 6-2 su Andy Murray che gli vale la qualificazione per i quarti di finale all'ATP 500 di Dubai, trasmesso in diretta su SuperTennis e sulla piattaforma digitale SuperTennix (anche on demand). Sfiderà l'amico Hubert Hurkacz, con cui a Dubai era iscritto anche in doppio (si sono ritirati prima del match contro John Peers e Filip Polasek). Il polacco l'ha battuto nella finale di Miami, Sinner l'ha nettamente sconfitto in due set a Torino conquistando la sua prima vittoria in carriera alle Nitto ATP Finals.

Contro Murray, campione a Dubai nella sua ultima partecipazione nel 2017, l'azzurro ha chiuso con un rendimento migliore al servizio sotto tutti i punti di vista: percentuale più alta di prime in campo e di punti ottenuti, tanto con la prima, quanto con la seconda. 

Nel match ha vinto quattro punti in più negli scambi brevi, chiusi in meno di quattro colpi, e ben tredici in più in quelli che ne hanno richiesti più di cinque. Ha testato soluzioni più aggressive, andando a rete anche in punti importanti soprattutto nel primo set. Ha comandato il gioco quando ha avuto l'occasione di attaccare con il diritto, e mostrato qualche incertezza nella gestione della posizione e della forza da applicare alla palla per eseguire gli smash. Ma un avversario come Murray, tra i migliori al mondo nel tracciare le geometrie dei pallonetti, può essere una scuola anche per accorciare i tempi di apprendimento. 

"C'è stata un po' di tensione, è normale. Avevo perso l'ultima partita che avevo giocato con lui - ha detto -. Ho cercato di concentrarmi sul mio gioco". Nel primo set ha preso le misure, cercando di impostare la sua velocità di crociera. L'obiettivo di Jannik è sempre di controllare gli scambi, di essere lui a decidere cosa fare con la palla. I primi game li ha usati come test, è sceso anche di più a rete, ha fissato i confini della sua occupazione del campo.

Gli riesce ancora molto meglio indoor, dove si annullano gli effetti perturbanti dei fattori esterni (temperatura, vento, luminosità non uniforme), e si concentra solo sulla meccanica del gesto. Sul duro, anche all'aperto, gli resta in ogni caso più facile applicare la sua strategia.

Una volta identificato il suo ritmo, elevato, di pressione da fondo, Sinner ha costretto Murray a una partita di difesa, di reazione, di rincorsa. E la differenza di rendimento negli scambi lunghi racconta anche le sue difficoltà nel tenere il ritmo dell'azzurro.

"E' sempre una sensazione speciale battere un campione come Murray" ha aggiunto Sinner, che ha completato la nona vittoria in dieci partite nel 2022. Lo scozzese, invece, deve rimandare il traguardo delle 700 in carriera nel circuito ATP.

Certo è ancora presto per parlare del lavoro con Simone Vagnozzi e delle differenze con il passato, anche perché la scelta non sembra porsi in totale opposizione rispetto al percorso tecnico avviato nei sette anni precedenti con Riccardo Piatti e il suo team. "Stiamo provando cose nuove, ma servirà tempo - spiegava alla vigilia del torneo -. Tutti noi abbiamo bisogno di un po' per comprenderci a vicenda. Comunque è una nuova avventura e sono motivato". 

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