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Eventi internazionali

“Sardegna Open”, che… Forte la prima volta! - VIDEO

Il resort di Santa Margherita di Pula ha ospitato a metà ottobre un torneo ATP 250, inserito in calendario all’ultimo momento ma in grado di superare a pieni voti l’esame: dalla rinascita di Cecchinato all’ennesimo record di precocità di Musetti, fino alla visibilità internazionale per il territorio. Di questo si è parlato nella ventunesima puntata di "2020 Reloaded" su SuperTennis

di | 20 dicembre 2020

Marco Cecchinato con il trofeo del finalista (foto @lapresse)

Marco Cecchinato con il trofeo del finalista (foto @lapresse)

Carpe diem” scriveva Catullo nelle sue ‘Odi’, un invito preso alla lettera dalla Federazione Italiana Tennis e dagli organizzatori del “Forte Village Sardegna Open”. Hanno colto davvero l’attimo e in un periodo caratterizzato dal rinvio e dalla cancellazione della maggior parte degli eventi sportivi più importanti nel mondo sono riusciti a riportare nel nostro Paese dopo dodici anni un torneo del circuito maggiore maschile, così da regalare agli appassionati e al movimento della Penisola un secondo appuntamento in aggiunta agli Internazionali BNL d’Italia. E il neonato torneo ATP 250, andato in scena da sabato 10 a domenica 18 ottobre sui campi e nelle strutture del resort di Santa Margherita di Pula, a porte chiuse per ragioni di sicurezza, ha fatto subito centro. Da una parte per il ruolo da protagonisti interpretato dai giocatori italiani, ma anche e soprattutto per aver superato in pieno l’esame dal punto di vista organizzativo e aver garantito visibilità in tutto il pianeta, con conseguenti ricadute d’immagine positive, alla Sardegna in primis e anche a tutta l’Italia.

Insomma, calza a pennello il detto ‘la prima volta non si scorda mai’. Ed è proprio questo l’argomento a cui è dedicata la ventunesima puntata di “2020 Reloaded” su SuperTennis.

Un ‘battesimo del fuoco’, tenendo conto delle limitazioni e misure di sicurezza imposte dalla pandemia, per il Forte Village, location turistica – uno dei resort più affascinanti del Mediterraneo - che però dal 2013 è diventata la casa del tennis ospitando tornei ITF (maschili e femminili, spesso anche combined nella stessa settimana) nel periodo primaverile e autunnale, fino ad arrivare ad una media di 15 settimane di eventi all’anno.

Noi abbiamo puntato da diversi anni su questo sport e quando la FIT ci ha presentato il progetto è risultata un’occasione unica e da non perdere – ha sottolineato il direttore sviluppo Paolo Mancuso - Una opportunità di visibilità ma anche per mandare un messaggio positivo in un momento così difficile. Un motivo di orgoglio per noi è anche il fatto che ci sono tanti giocatori che in passato hanno partecipato ai nostri tornei e oggi sono protagonisti del tennis mondiale”.

Andrea Pellegrino aggressivo col diritto (foto @lapresse)

Uno di questi ragazzi passati sui campi di Santa Margherita di Pula è Andrea Pellegrino, 23enne di Bisceglie, che dopo qualche iniziale difficoltà nell’approccio dall’ambito junior – ha vinto l’edizione 2013 del Torneo dell’Avvenire, a Milano, una sorta di mondiale under 16 - a quello professionistico si sta allineando al trend di crescita del tennis maschile italiano. Reduce dalla prima semifinale a livello challenger, a Forlì, proprio in Sardegna il pugliese, dopo il lockdown tornato ad allenarsi a casa, con il tecnico Vincenzo Carlone, rompe il ghiaccio anche nel circuito ATP, superando le qualificazioni e il primo turno del main draw, facendo suo il derby tricolore con Stefano Travaglia (un altro che si è fatto le ossa nei Futures al Forte Village) dopo aver annullato due match point.

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Lorenzo Musetti (foto @lapresse)

A sbarrare la strada a Pellegrino al secondo turno è Lorenzo Musetti, che nel torneo delle prime volte aggiunge un’altra pagina importante al capitolo dei record di precocità che sta inanellando. Quando a Roma a metà settembre, partendo dalle qualificazioni, è arrivato negli ottavi è diventato il primo classe 2002 a raggiungere questo traguardo in un Masters 1000, rispedendo oltretutto a casa avversari come Wawrinka e Nishikori, poi a fine settembre il talento di Carrara trionfando a Forlì è stato il primo classe 2002 a vincere un titolo challenger e ora, nell’ATP Forte Village Sardegna Open, aggiunge un’ulteriore perla: la prima semifinale nel circuito maggiore, il primo 2002 a spingersi così avanti in un evento ATP.

Dopo le preoccupazioni iniziali per la positività al Covid di Fabio Fognini (costretto a dare forfait in singolare e a mettersi in isolamento) con cui aveva giocato il doppio a Pula, oltre al derby tutto italiano il golden boy azzurro mette sotto un giocatore esperto come l’uruguaiano Pablo Cuevas e nei quarti il tedesco Yannick Hanfmann (all’esordio giustiziere di Salvatore Caruso, già protagonista in passato su questi campi) un altro, per poi fermarsi di fronte al serbo Laslo Djere, complice anche un infortunio al gomito destro che lo costringe al ritiro nel terzo set.

“Prima semifinale ATP in carriera, è fantastico. Ringrazio la Federazione che mi ha dato questa wild card – commenta a caldo l’allievo di Simone Tartarini -. Il lavoro fatto in questi mesi sta dando i suoi frutti. La sconfitta in doppio al primo turno nonostante 10 match-point mi ha insegnato che una partita può sempre girare. Certo, tranquillità e concentrazione sono state messe a dura prova anche da quello che è successo a Fabio, con i controlli e i test risultati poi per fortuna negativi”.

Sono, curiosamente, una doppia sfida Italia-Serbia le semifinali (era da Monaco 2019 che due azzurri non arrivavano al penultimo atto in un torneo ATP). Già, perche insieme a Musetti c’è un’altra wild card tricolore che si erge a protagonista, ovvero Marco Cecchinato.

Dopo essersi cavato d’impaccio da una situazione assai intricata al debutto, imponendosi in rimonta, con match point annullato, su Gianluca Mager (tornato a calcare il palcoscenico tennistico di Pula, come pure del resto Lorenzo Sonego, uscito al secondo turno), il 28enne siciliano elimina avversari più quotati nel ranking come lo statunitense Tommy Paul e lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, rispettivamente settima e quarta testa di serie, per dominare in semifinale il lucky loser Danilo Petrovic. Il ‘Ceck’ ritrova dunque una finale ATP un anno e mezzo dopo quella vinta a Buenos Aires, dove ha conquistato il suo terzo titolo (Budapest 2018 e Umago 2018 gli altri trionfi).

Una storia di rinascita, in cui un ruolo determinante rivestono la paternità – a giugno è nato Edoardo a cambiargli la vita – e l’apporto di un coach come Massimo Sartori, con cui il palermitano è tornato a lavorare da marzo, a cui manca solo il lieto fine come ciliegina. Ad alzare il trofeo – il secondo per lui dopo quello del “500” di Rio nel 2019 - è infatti Laslo Djere, che la spunta per 76(3) 75, non senza recriminazioni di Cecchinato per una richiesta di intervento del fisioterapista dell’avversario sul 6-5 in favore dell’azzurro, a suo dire strategica per stopparlo sul più bello visto che poi in campo il 25enne di Senta, già numero 27 ATP come best ranking, non mostra alcun fastidio.

Marco Cecchinato con Massimo Sartori

Organizzare un torneo ATP in così poco tempo non è certo facile: complimenti per tutto quello che è stato fatto e grazie per la wild card: giocare un torneo in Italia è sempre un onore per me. Ed è bello essere arrivato in fondo  Peccato per l’ultimo match, è mancato un piccolo passettino. Comunque sono contento perché so che sono sulla strada giusta”, le considerazioni di Marco, che da numero 103 ATP a inizio torneo può consolarsi con il ritorno fra i primi ottanta del mondo, uno degli obiettivi fissati per il 2020, tutt’altro che scontato in una situazione di classifiche bloccate.

Ad applaudire, in prima persona, gli azzurri il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, orgoglioso che un evento inserito in calendario all’ultimo momento anche per via della situazione determinata dalla pandemia abbia compiuto la sua missione.

Il grande risultato di questo torneo non è solo l'ottimo livello di partecipazione e i giocatori italiani in tabellone, ma che, se non lo avessimo organizzato, le wild card Cecchinato e Musetti non avrebbero avuto questa occasione e oggi avremmo un grande giocatore ancora da ritrovare e un ragazzo con un po' di convinzione e punti in meno – sottolinea il numero uno della FIT nel tirare le somme della prima volta del “Forte Village Sardegna Open” - Bastano queste cose, da un punto di vista tecnico-sportivo, per renderci non soddisfatti, di più. Ne faremmo uno alla settimana, se ci fossero queste opportunità... In realtà in una condizione di normalità sarebbe stato impossibile ospitare questo torneo nell’isola: avere la proprietà di un torneo del genere, qualora ci fosse la possibilità, perché il calendario è completo, significherebbe un esborso di 8 milioni di dollari. Siamo riusciti ad averlo gratis, per le rinunce dei Paesi asiatici. Siamo stati veloci, bravi. Siamo collaudati, conosciuti dall'Atp e dall'Itf e abbiamo fatto tombola. Con molta fortuna e rapidità. E in futuro si potrebbero aprire buone possibilità collegate agli Internazionali di Roma per ospitare in Italia, e quindi magari anche in Sardegna, altri ATP 250".

ATP 250 Forte Village: Angelo Binaghi, presidente della FIT

Laslo Djere con il trofeo (foto @lapresse)

In attesa di scoprire se questa esperienza tanto significativa potrà essere replicata, una cosa è certa: il Forte Village e la Federazione Italiana Tennis hanno vinto la loro scommessa, e l’idea nata qualche anno si è dimostrata vincente. Ovvero trasformare un centro vacanze, seppure di altissimo livello, in un ‘laboratorio tennistico’. Pronto, appena la situazione legata al coronavirus lo renderà possibile, a riaprire le porte e accogliere di nuovo tanti tornei targati ITF. Quelli dove muovono i primi passi i campioni di domani.

2020 RELOADED - GUARDA LA VENTUNESIMA PUNTATA: Sardegna Open, new entry ATP

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IL TEMA DEL GIORNO

"2020 Reloaded" vi consentirà di ripercorrere con cadenza quotidiana i momenti chiave della stagione appena conclusa,: dalle imprese azzurre ai record di Djokovic e Nadal, dal ritorno di Azarenka alle sfide di Osaka, dall’assenza di Federer alla crescita di Sinner.

Trentadue racconti testuali al mattino sul nostro sito, trentadue appuntamenti televisivi, ogni sera alle 21 a partire da lunedì 30 novembre per approfondire, riflettere, rivivere  con SuperTennis le grandi emozioni di questo anno unico e, a suo modo, indimenticabile.

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