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Rublev, il leone di San Pietroburgo

Il russo ha sconfitto Denis Shapovalov che ha giocato un gran primo set. Raggiunge così la quarta finale della stagione, l'ottava della carriera. Sfiderà Borna Coric, finalista un anno fa

di | 17 ottobre 2020

Andrey Rublev può salire al numero 8 del mondo e fare un progresso significativo verso la qualificazione alle ATP Finals. Il russo ha centrato la seconda vittoria in quattro sfide sul canadese Denis Shapovalov, numero 12 del mondo. E raggiunto la quarta finale della stagione, l'ottava in carriera. Il russo ha vinto tutte le tre giocate quest'anno, a Doha, Adelaide e Amburgo, il suo primo titolo in un ATP 500.

Rublev, secondo per titoli e partite vinte nel 2020 dietro solo a Novak Djokovic, ha chiuso 4-6 6-3 6-3 contro il canadese, frenato anche da un problema alla spalla nel terzo set nel suo tentativo di centrare la prima finale in un 500. 

Rublev, particolarmente efficace con lo schema servizio esterno e dritto in campo aperto, ha vinto più punti di tutti con la prima di servizio nel torneo. Con la diciottesima vittoria post-lockdown in 22 partite, è diventato il quarto russo in finale nel torneo dopo Daniil Medvedev, il coach di Shapovalov Mikhail Youzhny, Marat Safin e Yevgeny Kafelnikov.

Rublev salirà all'ottavo posto del ranking con almeno 3.229 punti, 49 in più dei 3.180 dell'argentino Diego Schwartzman, ad oggi l'ultimo dei qualificati alle ATP Finals. Shapovalov resta 12mo a 350 punti dal "Peque".

"Ho iniziato bene, ma il mio avversario ha alzato il suo livello. Ne è venuta fuori una grande partita" ha commentato dopo il match Shapovalov. Effettivamente il numero 12 del mondo ha offerto un tennis più convincente nel primo set. Ha mostrato colpi più profondi, ha conquistato l'unico break del parziale sul 3-3 e costretto il russo a difendersi lontano dalla riga di fondo.

"A volte, quando lo vedi giocare sembra che voli" ha ammesso Rublev nell'intervista a caldo dopo la vittoria. Forte di un gioco potente ma meno irregolare, con 28 gratuiti contro i 44 di "Shapo", il russo è rientrato in partita grazie ai quattro doppi falli che gli hanno offerto il break decisivo nel secondo set. A quel punto, ha messo più stabilmente i piedi in campo e la partita è completamente cambiata.

Più deciso con i primi colpi dopo servizio e risposta, pronto a rendere per sé il campo più corto e più stretto, ha chiuso al secondo match point su un rovescio a rete dell'avversario.

"Denis avrebbe potuto vincere in due set, ha avuto le sue chances. Sono felicissimo" ha detto Rublev che a bordo campo può osservare la coppa. E pregustare il secondo trionfo in un ATP 500. In settimana, Rublev ha incassato i complimenti di una leggenda come Kafelnikov per il suo ingresso in top 10. "Migliorando un po' il movimento di piedi in campo e la prima di servizio" ha detto l'ex numero 1 del mondo, "Andrey potrà diventare un campione Slam: non ho dubbi".

Rublev ha mostrato il meglio del suo stile. "Ho giocato aggresivo, ed era la mia unica tattica: prendere l'iniziativa prima di lui" ha spiegato in conferenza stampa. "Contro avversari che impongono un ritmo più lento magari non mi serve tirare sempre così forte. Con loro posso aspettare di più, scegliere il momento in cui rischiare. Ma contro giocatori come Denis no, appena allenti un attimo la presa sono pronti a prendere il controllo".

Controllo e pazienza saranno i due fattori decisivi nella finale contro Borna Coric, che con la tenacia e la solidità ha ribaltato la semifinale contro Milos Raonic ed è tornato in finale per il secondo anno consecutivo a San Pietroburgo.

"Nella vita è molto difficile farmi uscire di testa, ma in campo viene fuori un altro lato di me" ha ammesso Rublev che in un'intervista di inizio anno per la serie ATP Uncovered si è definito il top-20 mentalmente più debole del circuito. "L'obiettivo per quest'anno è essere forte e sempre positivo mentalmente" diceva allora.

L'approccio è già cambiato durante la pre-season. "Pensavo sempre: Non stai facendo abbastanza, devi lavorare di più, devi lavorare meglio. Mi dicevo che dovevo avere un'atteggiamento migliore, che dovevo giocare in maniera intelligente. Il mio mood era sempre: non è abbastanza, non è abbastanza, non è abbastanza". Però poi ha vinto due tornei nelle prime due settimane della stagione, e in questa è entrata in top 10. Ma il mood non cambia.

"Sento ancora che non merito questa posizione" ha detto. "Farò il massimo per essere un tennista migliore e meritare davvero questa posizione a lungo"

“It was a little bit strange because during this pre-season, I was thinking, ‘I’m not working enough, I’m not working enough, I need to work harder, I need to work better.’ Every day it was like this. It was not enough,” Rublev told ATP Uncovered presented by Peugeot earlier this year. “I was thinking, ‘What is this? If I want to be on a good level, this is not the game. I need to do something better, I need to work harder, I need to have a better attitude, I need to play smarter.' The mood was never enough, never enough, never enough. But in the end, when I started the season, everything was good.”

 

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