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Roland Garros, Pavlyuchenkova-Krejcikova: la finale più inattesa

La russa ha sconfitto Tamara Zidansek conquistando la prima finale Slam al 52mo major in carriera. Sfiderà Krejcikova, che ha salvato un match point contro Maria Sakkari

di | 10 giugno 2021

Anastasia Pavlyuchenkova è la prima tennista ad aver giocato più di 50 major prima di raggiungere la prima finale Slam. Nella prima semifinale del Roland Garros, la russa ha sconfitto 7-5 6-3 la slovena Tamara Zidansek in un'ora e 34 minuti. Pavlyuchenkova ha concluso la finale con 19 vincenti e 22 gratuiti. La russa, ex numero 1 junior quindici anni fa, è sicura di tornare in Top 20 grazie alla finale. Se dovesse conquistare il suo primo major, da lunedì sarà numero 14 del mondo.

In finale, sfiderà Barbora Krejcikova che ha salvato un match prima di completare il 7-5, 4-6, 9-7 su Maria Sakkari e omaggiato, ancora una volta, la campionessa di Wimbledon Jana Novotna che l'ha allenata fino al 2017, l'anno della sua scomparsa a causa di un tumore.

Pavlyuchenkova e Krejcikova: un sogno per due

PAVLYUCHENKOVA DA RECORD

A 29 anni, al suo 52mo Slam in carriera, Pavlyuchenkova ha avuto bisogno di servire due volte per il match prima di centrare il risultato più prestigioso della sua carriera nei quattro tornei più importanti in calendario.

Pavlyuchenkova ha debuttato nei major a Wimbledon nel 2007. Era una quindicenne, perse al primo turno contro Daniela Hantuchova. Oggi ha superato il primato di Roberta Vinci, che aveva disputato la sua prima, e unica, finale Slam, la prima tutta italiana nella storia. alla sua 44ma partecipazione nel main draw a questo livello.

 

Ha anche ripreso un feeling fra la Russia e il Roland Garros che si era interrotto sei anni fa. Dal 2004 al 2015, infatti, una giocatrice russa aveva disputato almeno una finale Slam a stagione. Ma nessuna si era più spinta a llo stesso livello dopo Maria Sharapova, battuta da Serena Williams all'Australian Open del 2015. Proprio "Masha" si è subito complimentata con lei per questo storico risultato.

Contro Zidansek, prima slovena in una semifinale Slam dal momento dell'indipendenza della nazione dalla Jugoslavia, ha subito il break la prima volta che ha servito per il match. Ma Zidansek le ha concesso una seconda chance, al culmine di cinque game andati contro il servizio, e ha sbagliato l'ultimo rovescio sul match point.

Nel suo cammino a Parigi, Pavlyuchenkova ha superato gli ultimi tre turni contro avversarie con una classifica migliore della sua, Aryna Sabalenka, Victoria Azarenka ed Elena Rybakina. Ma tra le quattro semifinaliste ha il più alto best ranking, di numero 13 raggiunto a luglio del 2011, e i migliori piazzamenti Slam. Ha infatti disputato sei quarti di finale prima di questo Roland Garros.

Anche il suo palmares, con 12 titoli WTA, fa impallidire quello delle altre quattro semifinaliste. Sakkari, infatti, ha vinto un torneo come Barbora Krejcikova, mentre Zidansek ha trionfato al massimo nei WTA 125, l'equivalente femminile dei Challenger.

SORPRESA KREJCIKOVA

Krejcikova, oggi numero 33 del mondo, era fuori dalle prime 100 in singolare alla vigilia del Roland Garros 2020. In una delle dieci partite più lunghe del 2021, ha salvato un match point a una combattente come la greca Maria Sakkari ed è riuscita a completare il break decisivo quando la greca serviva per il match sul 5-4 nel terzo set. Alla quinta opportunità, Krejcikova ha chiuso dopo tre ore e 18 minuti.

Ma avrebbe dovuto chiudere prima. Sul 7-8 30-40, infatti, la greca ha tirato un diritto chiamato lungo dal giudice di linea ma valutato buono dal giudice di sedia. Le immagini tv hanno mostrato che la palla era effettivamente fuori. Krejcikova, comunque, può continuare a coltivare il sogno di diventare la prima campionessa ceca al Roland Garros dai tempi di Hana Mandlikova nel 1981.

"Fin da quando ero junior, ho sempre voluto giocare una partita così" ha detto la ceca nell'intervista a caldo, in campo subito dopo il match. "Anche se avessi perso oggi, sarei stata comunque molto fiera di me per come ho lottato. Combattere è la cosa più importante, in campo e nella vita".

Krejcikova ha omaggiato ancora una volta l'ex campionessa di Wimbledon Jana Novotna, che l'ha allenata dal 2014 al 2017, l'anno della sua morte a causa di un cancro. "Da lassù, Jana mi sta guardando - ha concluso -. Mi manca, voglio ringraziarla perché è solo per lei che sono qui ed è importante che lo dica ad alta voce".

La ceca è impegnata ancora anche in doppio insieme a Katerina Siniakova. Nel 2018, insieme hanno trionfato al Roland Garros e a Wimbledon, salendo in vetta alla classifica di specialità per coppie di doppio. In semifinale, quest'anno, sfideranno Magda Linette e Bernarda Pera.

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