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La finale degli Australian Open in pratica dura un set soltanto e Jennifer Brady si arrende in due partite. Per Naomi è il quarto trofeo Slam su quattro finali disputate. Da lunedì risalirà al numero due del ranking
di Tiziana Tricarico | 20 febbraio 2021
A tratti ingiocabile ma per fortuna (delle sue avversarie…) ancora con qualche piccolo black-out. Molto piccolo però. E, a dispetto del ranking, è sicuramente lei la giocatrice più forte del mondo, e lo ha dimostrato. Naomi Osaka è di nuovo la regina di Melbourne. Nella finale degli Australian Open femminili, primo Slam del 2021 che si è concluso sul cemento di Melbourne Park, la giapponese n.3 WTA e terza testa di serie, ha sconfitto 64 63, in un’ora e 17 minuti di gioco, la statunitense Jennifer Brady, n.24 del ranking e 22 del seeding, bissando il titolo vinto nel 2019.
Quarto trofeo in altrettante finali Slam disputate (Us Open 2018, Australian Open 2019 e Us Open 2020 le vittorie precedenti) per la 23enne tennista di Osaka che da lunedì risalirà in seconda posizione scavalcando la Halep ma lo scettro mondiale, che aveva agguantato per la prima volta due anni fa proprio dopo il primo trionfo australiano, rimarrà comunque saldamente nelle mani di Barty.
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— #AusOpen (@AustralianOpen) February 20, 2021
When @naomiosaka became our 2021 Women's Singles champion ??#AO2021 | #AusOpen pic.twitter.com/Id3ZZhaJHh