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Medvedev-Nadal un anno dopo: niente è come prima

Medvedev ritrova Nadal dopo la finale dello US Open e la rocambolesca sfida delle ATP Finals di un anno fa. Allora perse tutte le sfide del girone, quest'anno è l'unico imbattuto in semifinale. Lo spagnolo, però, è un serio candidato al primo trionfo al "Masters" in dieci partecipazioni

di | 21 novembre 2020

Un anno può cambiare tutto. Dodici mesi fa Daniil Medvedev dopo sei finali in sei tornei di fila, US Open compresi, e il suo primo titolo in un Masters 1000, debuttava alle ATP Finals. Ne uscì con tre sconfitte, e un'effimera quasi-vittoria contro Rafa Nadal. Stavolta ritrova il maiorchino in semifinale alla O2 Arena. Ha vinto tutte le tre partite del Gruppo Tokyo 1970, chiuso con un 63 63 su Diego Schwartzman in una sostanziale esibizione. Contrariamente alla delusione di dodici mesi fa, stavolta alle ATP Finals ha illuminato una stagione con pochi acuti fino al successo a Parigi Bercy due settimane fa.

“Penso sia sempre positivo per la fiducia concludere il girone senza sconfitte” ha detto Medvedev dopo la semifinale. Il numero 4 del mondo resta in corsa per diventare il quarto giocatore a vincere le ATP Finals al secondo tentativo dopo aver subito tre sconfitte all'esordio. Riuscì anche a Novak Djokovic nel 2008, nell'ultima edizione a Shanghai. Il serbo si giocherà un posto in finale contro Dominic Thiem, in una sfida che ha presentato in dettaglio Tiziana Tricarico.

Nadal è sempre Nadal, e il campione uscente è fuori

Affrontare i Fab Three – Djokovic, Roger Federer e Nadal, motiva Medvedev.Mi piace affrontare tutti loro. Quando ero piccolo, le prime volte che iniziavo a tenere una racchetta in mano, ricordo che guardavo i tornei dello Slam” ha raccontato il russo. “Prima c'era Roger che vinceva sempre, poi è arrivato Rafa che ha lasciato il segno e infine Djokovic. È un gran piacere poter giocare contro loro tre”.

Unico giocatore ancora imbattuto finora, Medvedev non ha ancora perso un set. Primo russo alle ATP per più anni di fila dopo Nikolay Davydenko, vincitore nella prima edizione londinese nel 2009, cerca il primo successo in carriera contro Nadal.

“E' sempre una bella sensazione quando giochi bene contro i migliori del mondo” ha detto lo spagnolo dopo la sfida da dentro o fuori in cui ha eliminato il campione in carica Stefanos Tsitsipas.

Nadal ha il record di partecipazioni, è la decima anche se si è formalmente qualificato per sedici stagioni, tra i giocatori che non hanno mai visto il proprio nome nell'albo d'oro del torneo, il più importante ancora assente nella sua bacheca.

“Medvedev è il giocatore che sta facendo meglio nelle ultime settimane, credo” ha spiegato Rafa, “batterlo sarà una grande sfida. Spero di essere pronto”.

Occhio a Medvedev: il russo mette tutti in guardia

Nadal ha perso nel girone solo contro Dominic Thiem, che si è imposto in due tiebreak. I dati pubblicati sul sito dell'ATP hanno evidenziato i punti determinanti nella strategia dell'austriaco.

Thiem ha attaccato sistematicamente il rovescio di Nadal: ha giocato il 68% dei dritti nel match in diagonale e il 72% dei rovesci nel primo set in lungolinea con l'obiettivo di aprirsi il campo con il dritto successivo. In più, ha ottenuto più punti negli scambi brevi, sotto i quattro colpi, nonostante un Nadal più efficace con la prima di servizio.

Alcuni di questi schemi hanno caratterizzato anche gli ultimi due scontri diretti con Medvedev, la finale dello US Open e la sfida nel girone alle ATP Finals 2019 in cui Nadal ha rimontato da sotto 1-5 nel terzo.

Allora, Medvedev giocò il 56% dei suoi rovesci in lungolinea, contro il rovescio mancino di Nadal. Lo spagnolo però riuscì ad essere più efficace negli scambi brevi e più deciso nel prendere la rete: 33 discese a 23 con il 70% di punti all'attivo.

Nadal potrebbe tentare di scendere sistematicamente a rete, come ha fatto 66 volte nella finale dello US Open dell'anno scorso in cui ha fatto ricorso al serve and volley in ben sei occasioni nel solo quinto set. Medvevev, infatti, riuscì a tenere ad alzare la media dei colpi per ogni punto a 5,45, la più alta del torneo per Nadal che in finale, per l'unica volta in sette partite, ha vinto meno di un punto su due da fondo.

Il russo, dunque, ha già mostrato qualità per certi versi destabilizzanti per Nadal, che si è trovato a reagire e non dettare lo sviluppo del gioco nella parte centrale della finale dello Us Open, pur essendo in vantaggio di due set, e alla O2 Arena un anno fa. Dalla sua quest'anno ha una freschezza atletica, dovuta al minor numero di partite giocate nella stagione dimezzata per la pandemia, che potrebbe consentirgli di togliere a Medvedev il tempo di pensare e rallentare il gioco. Un anno può davvero cambiare tutto.

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