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Rafa Nadal batte Novak Djokovic in quattro set dopo oltre quattro ore di partita. E' la sua vittoria numero 110 in carriera al Roland Garros, l'ottava al Roland Garros contro il serbo. Giocherà la sua 37ma semifinale Slam.
di Alessandro Mastroluca | 01 giugno 2022
"La vittoria appartiene ai più tenaci". La scritta che campeggia nel nuovo Philippe Chatrier incornicia e fotografa quella che Novak Djokovic aveva definito "la sfida delle sfide", il quarto di finale contro Rafa Nadal. Il serbo, unico a batterlo in tre set al Roland Garros, nei quarti di finale del 2015, rivive la finale del 2020. Allora Nadal dominò la scena, in una Parigi spettrale, vuola per le restrizioni sanitarie dovute alla pandemia da COVID-19, fredda in una singolare edizione autunnale.
In questa primavera che sa di ripresa, in una sera altrettanto fredda che scivola nella notte, gli allunghi e le riprese si succedono con molto pathos e poca linearità. Ma alla fine, sul rosso, vince Nadal. Il 59mo scontro Rafa-Nole nell'era Open, il decimo al Roland Garros, finisce 62 46 62 76(4). Rafa centra la vittoria numero 110 in 113 partite nello Slam che ha conquistato tredici volte, la trentesima contro un Top 10.
"E' stato molto emozionante giocare qui, grazie davvero a tutti voi. Non c'è nessun altro stadio che per me sia speciale come questo - ha detto ai tifosi durante l'intervista in campo condotta dall'ex campionessa di Wimbledon Marion Bartoli -. Sapete tutti quanto sia importante per me giocare qui, è il torneo più importante della mia carriera".
Gli ultimi tre mesi e mezzo, ha poi aggiunto in conferenza stampa, "non sono certo stati facili per me: non voglio tornare su tutto quello che ho passato, ma non è stato un bel periodo. Questa vittoria, perciò, è ancora più speciale. E' stata una notte molto emozionante ma è pur sempre solo un quarto di finale. Non ho ancora vinto niente. Fra due giorni mi metterò nelle condizioni di giocare ancora una semifinale al Roland Garros".
Nella sua 37ma semifinale Slam, che giocherà nel giorno del suo compleanno, Nadal incontrerà Alexander Zverev per la decima volta. Il tedesco ha vinto tre di quei 'faccia a faccia', e chissà se saprà utilizzare anche contro Rafa l'approccio con cui ha raccontato di aver affrontato il match point contro Carlos Alcaraz: "Tira un vincente o sbaglia di un metro".
Nadal è sicuro di come affronterà la partita. "Se non dovessi giocare bene o se dovessi perdere, non sarà per mancanza di concentrazione. Non sono il tipo di persona e di giocatore che emotivamente si esalta o si abbatte. Penso di essere molto stabile da questo punto di vista - ha detto -. So come vanno queste cose. Ora è il momento per godersi questa notte, ma da domani si comincia a pensare a cosa fare per essere pronto per la semifinale. L'obiettivo principale è mantenere contro Sascha lo stesso livello di gioco che ho mostrato contro Djokovic".
Il numero 1 del mondo, fischiato perché è uscito dal campo senza salutare il pubblico che peraltro ha fatto un tifo rumoroso per lo spagnolo, ammette di aver dato tutto. Ma riconosce che avrebbe potuto giocare meglio. "Sono fiero di aver lottato fino all'ultimo punto. Ho avuto le mie occasioni e non le ho sfruttate. Ho perso contro un giocatore migliore di me oggi. Dopo quattro ore di battaglia, devo accettare la sconfitta - ha detto -. Nadal ha giocato meglio i punti importanti, in cui è riuscito a portare il suo tennis a un altro livello. Ha dimostrato perché è un grande campione. Senza dubbio ha meritato la vittoria".
Novak Djokovic e Rafael Nadal (foto Getty Images)
Nadal, molto propositivo con il diritto fin dal primo game, punta sulla brevità. Il cambio di passo è evidente rispetto alla sfida contro Felix Auger-Aliassime, che per larghi tratti del match è riuscito a farlo giocare più in difesa e lontano dal campo.
Djokovic, zavorrato nel primo set dal 48% di prime in campo e dal 50% di punti vinti con la seconda, ha chiuso il parziale d'apertura con quattro vincenti in meno (8-12) e tre gratuiti in più (9-6). E' sulla diagonale 'rovescio contro diritto' che Djokovic sembra soffrire di più. Il serbo gioca di fretta, cerca 14 volte nel primo set il vincente dopo il servizio. Nadal, però, vince quattro punti in più negli scambi brevi (14-10). Lo spagnolo, 13 volte campione del Roland Garros, riesce anche a mantenere un vantaggio per quanto più ridotto in quelli più lunghi, nelle situazioni dove le qualità in fase di manovra e manipolazione degli spazi di entrambi emerge di solito con maggior forza.
Il numero 1 del mondo appare confuso nelle scelte di gioco, incapace di invertire la tendenza. Nadal fa più cose e le fa bene, cerca benissimo la palla in avanti, scende a rete con continuità soprattutto dopo una 'prima esterna': uno schema solo all'apparenza semplice, ma di sicura efficaca se eseguito in velocità. In un'oretta, Nadal è avanti 6-2 3-0. "Se fosse uno strumento musicale, Nadal sarebbe una chitarra elettrica o una batteria - ha detto Djokovic in settimana rispondendo a una curiosa domanda in conferenza stampa -. Io un'orchestra, no diciamo un sassofono perché sta bene con ogni tipo di musica".
E la musica suonata in campo cambia ritmo e partitura dal sesto game del secondo set, durato venti punti. Il maiorchino tende ad abbassare le traiettorie negli scambi. Non è una sorpresa: contro Moutet, al secondo turno in sessione serale, i suoi diritti viaggiavano in media 19 centimetri più vicini al nastro rispetto al match successivo, giocato di giorno, contro l'olandese Botic Van de Zandschulp. Djokovic firma il controbreak del 3-3 alla quinta occasione. "Cominciavo ad avere occasioni - dirà dopo la partita -, sentivo che stavo rientrando nel match".
Nole migliora visibilmente sulla diagonale sinistra e con i colpi di inizio gioco, determinanti fino a questo punto del torneo come notava il coach e match analyst Craig O'Shannessy alla vigilia del match. Due risposte profonde ma in sicurezza e l'ultimo diritto lungo di Nadal portano al break che chiude il secondo set, durato 85 minuti con sei game ai vantaggi su dieci. Dopo due ore e un quarto il punteggio è di nuovo in equilibrio. Nole ha fatto più gioco e più punti, 18 vincenti e 15 gratuiti. Ma quando la sera lascia il posto alla notte, di nuovo il numero 1 del mondo si perde.
Mentre sulle tribune i tifosi si infagottano nei piumini, e le condizioni di gioco evolvono teoricamente sempre più in favore del serbo, Djokovic s'affretta e sbaglia, Nadal s'accasa e torna avanti. Il terzo set scivola via veloce, con un Nadal vestito dei colori dell'estate (in giallo e verde) che spegne un Nole rosso di maglia e più ancora di rabbia. La percentuale di scambi corti nel parziale aumenta, ma spicca soprattutto come Nadal sia riuscito a vincere otto degli undici più lunghi, cinque dei quali come risultato di un errore gratuito del serbo.
La pausa lunga di attenzione suona come una sentenza per Djokovic, che non giocava un match al meglio dei cinque set dalla finale dello US Open dell'anno scorso. Nadal, infatti, non ha mai perso in 29 precedenti partite sulla terra battuta, nel circuito maggiore, quando è andato avanti due set a uno.
La partita procede come un pendolo, oscilla da una parte poi dall'altra. Il break di vantaggio in avvio del quarto scioglie Djokovic, sicuro nell'applicare poi al servizio lo schema che prevede un servizio centrale e un diritto in avanzamento nell'angolo. Ma questo pattern comporta anche una maggiore possibilità per Nadal di rispondere di diritto, e alla lunga non pagherà.
La successione di alti e bassi continua. Nadal, maestro nella gestione delle energie nel corso dei match, si fa applaudire per una veronica tutt'altro che banale dopo tre ore e tre quarti di partita, nella sessantesima discesa a rete complessiva dell'incontro. Il tifo del pubblico, e non si vede solo dall'applausometro per questo punto, è sempre più sbilanciato verso lo spagnolo. I cori "Rafa, Rafa!" riempiono ogni pausa, e danno energia a Nadal. Il maiorchino rimonta da 2-5 e salva due set point, Djokovic serve per portare il match al quinto ma non chiude.
Nadal-Djokovic, tutte le sfide Slam
"Un colpo o due avrebbero potuto cambiare la partita" ha ammesso il serbo. Rafa allunga al tiebreak e piazza l'allungo decisivo all'alba della quinta ora di partita. Sale 6-1, Djokovic risale fino al 6-4 ma è l'ultimo acuto della sfida, la prima in uno Slam nell'era Open fra due giocatori che possono vantare almeno 20 Slam, mille vittorie ATP in carriera e 300 nei major a testa.
"Io e Nole abbiamo giocato nei tornei più importanti per tanti anni, oggi non era una finale ma solo un quarto, è un po' diverso. Resterà comunque un super classico, in un grande scenario - ha detto Nadal -. Si parla sempre di chi vincerà più major, di chi è il migliore di sempre tra me, Djokovic e Federer. Ma dal mio punto di vista non conta così tanto. Abbiamo realizzato i nostri sogni. Abbiamo fatto la storia di questo sport perché abbiamo raggiunto traguardi senza precedenti". E non è ancora finita. Altre due vittorie e Nadal festeggerà lo Slam numero 22, il trionfo numero 14 al Roland Garros.