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Eventi internazionali

Murray, nostalgia canaglia

Lo scozzese cede contro Daniil Medvedev. Il britannico non batte un Top 5 dalle Nitto ATP Finals 2016

di | 26 marzo 2022

Il dizionario Treccani definisce la nostalgia come uno stato d'animo malinconico, come il desiderio di qualcosa che non si possiede più o di condizioni ormai passate. E' una sensazione struggente, questa mancanza di qualcosa che non si riesce più a riportare in vita. Una sensazione che passa sul volto di Andy Murray ogni volta che affronta un top player. 

Una sensazione evidente anche contro Daniil Medvedev a Miami, quando gli è riuscito un diritto in corsa lungolinea dei suoi, o una risposta vincente. Lampi di un livello conosciuto, di un fuoco ancora presente sotto la polvere dei suoi ritorni, delle sue strade. Eppure, quello che va in campo oggi non è quel Murray che cinque o sei o dieci anni fa con quei colpi faceva la differenza.

Oggi la distanza fra quel che la mente suggerisce e quel che il corpo esegue aumenta, si allarga, e né la nostalgia né Ivan Lendl bastano ancora a colmarla. "Questa partita mi dirà a che punto sono" diceva alla vigilia. Il 6-4 6-2 Medvedev gli dice che il suo desiderio di tornare alla classifica che gli apparteneva prima della doppia operazione all'anca è ancora molto lontano dall'essere soddisfatto.

Murray non batte un Top 5 dalla finale delle Nitto ATP Finals di Londra del 2016 contro Novak Djokovic, il successo che lo proiettò per la prima volta al numero 1 del ranking ATP. E non ne batte un Top 5 in rimonta, dopo aver perso il primo set, dalla semifinale di quella stessa edizione contro una delle migliori versioni all-time di Milos Raonic.

Di fatto, il primo set contro l'attuale numero 2, che deve arrivare almeno in semifinale per riprendere a Djokovic la vetta del ranking dopo Miami, ha chiuso ogni discorso sull'esito finale all'Hard Rock Stadium.

"E' stata una grande partita" ha commentato a caldo Medvedev, all'esordio nel torneo avendo goduto del bye al primo turno come tutte le teste di serie. Il russo, che ha dimostrato di saper pensare fuori dagli schemi in risposta, ha scavato il solco decisivo con l'ex numero 1 al servizio. In un'ora e mezza di match, non ha concesso a Murray nemmeno una palla break.

"Nelle giornate in cui servi così bene, il tuo avversario non si sente così libero in risposta e questo aiuta - ha spiegato -. Il match è stato molto più equilibrato e duro nel primo set, ma in situazioni così se il tuo avversario sa che gli farai qualche ace, va sotto pressione anche nei suoi turni di battuta. E' questo che succede di solito. Poi il secondo set è stato più facile".

Soddisfatto per il suo gioco, con ogni probabilità anche degli aggiustamenti studiati con il coach Gilles Cervara di cui parlava alla vigilia, Medvedev affronterà il cileno Cristian Garin or Spaniard Pedro Martinez.

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