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Il bulgaro Andreev dà una spallata al francese Corentin Moutet che lo spintona. E' il finale movimentato della sfida di secondo turno al Challenger di Orleans. Il messaggio social del francese non spegne le polemiche
di Alessandro Mastroluca | 29 settembre 2022
Non è certo usuale vedere due giocatori venire alle mani al momento della stretta di mano. E' successo al Challenger di Orleans dopo il successo al secondo turno del bulgaro Igor Andreev, numero 247 del mondo, sul francese Corentin Moutet, numero 64. Il bulgaro ha chiuso 26 76(3) 76(2) dopo due ore e 58 minuti di partita poi al momento di stringere la mano al rivale gli si avvicina e gli dà una spallata. Il francese non la lascia passare, aggira la rete e gli dà uno spintone. Il giudice di sedia in qualche modo li separa.
Corentin Moutet et Adrian Andreev qui en viennent aux mains après la défaite du Français au Challenger d'Orléans. ??
— Univers Tennis ?? (@UniversTennis) September 29, 2022
(?? @Imad__26)pic.twitter.com/agm0CnxVOF
Ma la vicenda ha vissuto un seguito sui social. Moutet, infatti, ha pubblicato una storia su Instagram che non serve certo a mettere pace. "Non mi devo scusare per quello che è successo a fine partita - ha scritto -. Quando un giocatore si permette per due volte di mandarti a quel paese guardandoti negli occhi, allora non mi posso trattenere dal fargli capire che certe cose non si fanno".
Moutet ha anche accusato il bulgaro di averlo "minacciato. Mi ha detto di aspettarlo fuori dal campo. Cosa che io ho fatto ma dieci minuti dopo la partita ho fatto fatica a trovarlo - ha proseguito il francese -. In effetti si era nascosto dall'altro lato dietro sei persone della sicurezza".
E non si ferma qui. "Ho sentito le tue minacce. Quando sarai uscito dal posto dove ti hanno nascosto, sarei felice di vederti metterle in pratica. Ti aspetto con impazienza, ne potremo discutere con calma". La "faccina" di un pagliaccio che accompagna il messaggio lascia intenderne il tono e l'intenzione. A questo punto non è da escludere una replica del bulgaro.