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La soddisfazione di Petra, la veterana: “Che gioia vincere ancora”

A 33 anni Petra Kvitova vince a Miami battendo Elena Rybakina e tornerà fra le prime 10. “Sapere di essere ancora competitiva contro le migliori – ha detto – è la cosa più importante. Decisivo il tie-break del primo set: il più lungo della mia carriera”. Rybakina: “Ero senza energie, ma Petra ha giocato molto bene”

02 aprile 2023

Non è mai troppo tardi per vincere i titoli che contano di più. Petra Kvitova è tornata a farlo a Miami, a cinque anni dal suo ultimo successo in un 1000 (l’allora Premier Mandatory di Madrid), dimostrando di avere ancora tanto da dare, anche a 33 anni. Contro Elena Rybakina non era favorita, ma si è meritata il trentesimo successo WTA in carriera grazie in particolare a un tie-break eterno nel primo set, risolto al trentesimo punto, dopo 5 palle set cancellate alla kazaka.

“È stato decisivo – ha detto le ceca in conferenza stampa –, ed è stato anche il più lungo che ho giocato in carriera. Sono partita bene, poi è diventato tutto più complicato. Contro Elena non c’è nulla di facile. Alla vigilia ho letto che non aveva ancora perso un tie-break nel 2023, quindi mi sono detta che prima o poi sarebbe successo. Nella parte finale del tie-break stavo giocando un tennis un po’ troppo passivo, quindi mi sono detta di provare a fare qualcosa in più per andare a prendermelo. L’esperienza ha fatto la sua parte: oggi quando scendo in campo per una finale so di poter giocare il mio miglior tennis, indipendentemente dall’avversaria. Mi ha aiutato, come rispetto a Indian Wells mi hanno aiutato i campi più rapidi e delle palline più veloci. Le condizioni hanno fatto bene al mio tennis”.

“In generale – ha continuato l’ex numero 2 del mondo – quando scendo in campo so di dover giocare un tennis aggressivo, altrimenti rischio di dover dipendere dalla mia avversaria, un po’ come successo oggi per buona parte del tie-break. Elena stava comandando e quindi ho dovuto provare a fare qualcosa in più, per renderle la vita più complicata. Nel tennis ci sono costantemente un sacco di pensieri: quando servi, quando rispondi, ti chiedi dove servirà la tua avversaria, da che parte andare, cosa fare. E anche tra un punto e l’altro si pensa tantissimo. La mente è costantemente impegnata”.

Avere alti e bassi rende il lavoro più complicato – ha continuato Petra –  perché anche dopo i momenti migliori non è facile tornare a lavorare. I momenti brutti, invece, ti rendono molto triste: l’unica cosa a cui pensi è a superarli, per fare meglio. Per questo ogni volta che scendo in campo provo a essere una giocatrice migliore rispetto alla precedente. Adoro questo gioco, e sono sempre motivata a fare meglio. Ho avuto tanti alti, che mi danno la motivazione per provare a vivere di nuovo certe emozioni. È la sensazione migliore che si possa provare, come quella provata oggi nel vincere la finale”.

Grazie al successo Petra tornerà fra le prime 10 del mondo: è di gran lunga la più anziana del gruppo (e l’unica over 30), ma l’esperienza – come detto – può darle una mano. “Non ho idea di cosa succederà nel mio 2023 – ha detto ancora – e per adesso mi godo questa vittoria, arrivata dal nulla. Fin da inizio stagione sto giocando un buon tennis, anche se fino a qui non ero mai riuscita ad arrivare in fondo in alcun torneo. Finalmente ce l’ho fatta. Mi fa piacere sapere di poter ancora essere competitiva contro le più forti, con la stagione sulla terra battuta alle porte e poi l’erba. Il mondo del tennis va davvero veloce: non puoi fermarti, ma devi subito ripartire. Sapere di poter ancora vincere tornei come questo alla mia età è la cosa più importante”.

Il trionfo della Kvitova ha negato il Sunshine Double a Elena Rybakina, che però tornerà dalla trasferta negli Stati Uniti con ulteriori certezze sul suo nuovo status di top player. “Il mio mese – ha detto – è stato molto positivo, anche se non sono contenta di come è andata la finale e il secondo set. Il primo ha fatto tutta la differenza. Mi sentivo un po’ stanca, ma ho provato a dare il massimo. Magari se avessi vinto il primo le cose sarebbero andate diversamente, ma come detto non avevo molte energie e credo sia quella la ragione di qualche scelta stupida nei momenti importanti. Però devo dire che Petra ha giocato molto bene. Mi auguro che la prossima volta possa andare meglio a me”.

“Ho avuto bisogno di tempo – ha aggiunto – per adattarmi al suo tennis. Gioca una palla molto bassa, e in più non è facile leggere il suo servizio, per il fatto che è mancina. Dopo aver vinto il primo, poi, ha iniziato a giocare un po’ più libera e si è presa qualche rischio in più, mentre io ho avuto troppa fretta”.

Ogni match che gioco – ha continuato – per me è un’esperienza: adesso il mio obiettivo è solo di continuare a stare bene dal punto di vista fisico. Tra poco c’è la stagione sulla terra battuta ed è importante arrivare preparati. Tutti questi match mi hanno dato fiducia: non avrò molto tempo per prepararmi, ma è un buon problema da avere (perché significa essere arrivata in fondo a Miami, ndr). In passato sulla terra ho ottenuto buoni risultati, so di poter giocare bene sul rosso. Devo cercare di rimanere in salute e mantenere alte le motivazioni”.

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