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La formula della United Cup fa sì che spesso a decidere le sfide sia il doppio misto, specialità poco giocata ma che in questo 2024 varrà tantissimo, grazie alle Olimpiadi nelle quali ha ritrovato spazio dal 2012. A Parigi metterà in palio le medaglie al pari dei singolari, aspetto che potrebbe stimolare la nascita di coppie super
06 gennaio 2024
Grazie alla United Cup, che apre l’annata del tennis, si è accesa la curiosità verso il doppio misto, una specialità che ormai dal 2012 è tornata ad assegnare medaglie olimpiche e pertanto avrà il suo principale momento di gloria a Parigi 2024. Divertente e differente rispetto a qualsiasi altra competizione, il doppio misto ha già regalato momenti da ricordare in questa United Cup.
Per avere conferme chiedere a Iga Swiatek e Hubert Hurkacz, che insieme si trovano a meraviglia e lo hanno dimostrato ampiamente: giocheranno il doppio misto a Parigi 2024 e si sono “scaldati” in Australia: doppio 6-0 a Sorribes Tormo e Davidovich Fokina (vittoria peraltro decisiva nell’economia della sfida tra Polonia e Spagna), con 45 minuti di spettacolo puro. Fra Iga e Hubert c’è alchimia: potrebbero essere una delle coppie favorite per le Olimpiadi.
In generale il doppio misto è un ritorno alle origini: è stato olimpico da Parigi 1900 fino a Parigi 1924, prima di scomparire per 88 anni. Nel 1924 a vincere furono gli americani Hazel Wightman e Richard Williams: la sua è una storia incredibile, visto che si tratta di uno dei sopravvissuti del Titanic. Addirittura Williams salvò un passeggero che era rimasto intrappolato buttando giù una porta (facendosi anche rimproverare da uno steward) e ispirò una delle scene più famose del film di James Cameron che è diventato iconico.
Solo 4 anni prima a vincere nel doppio misto fu la “divina” Suzanne Lenglen, campionessa intramontabile che riuscì a trionfare insieme a Max Decugis e che oggi rappresenta una delle più grandi icone del tennis. A lei, vincitrice in carriera di 25 tornei del Grande Slam fra singolare, doppio femminile e misto, è intitolato il secondo campo del Roland Garros.
Coppie da... misto: le più intriganti verso Parigi 2024
Il misto scomparve dal programma olimpico insieme al doppio classico, che tornò qualche anno prima, a Seul 1988. Ma nel 2012, in Gran Bretagna, tornò subito di moda: Andy Murray, campione olimpico del singolare, a Londra non riuscì a ripetersi nel doppio misto, perdendo in finale (insieme a Laura Robson) contro Max Mirnyi e Victoria Azarenka. Lui ottimo doppista capace di entrare fra i primi 20 al mondo nel singolare, lei fenomeno assoluto che nel 2012 era nel suo prime (numero 1 al mondo).
A Rio, 4 anni dopo, in finale fu derby statunitense fra le coppie Sock-Mattek Sands e Ram-Venus Williams. Venere (che nel doppio con Serena aveva già 3 ori olimpici) si arrese contro una buona coppia, in una gara dove la differenza la fece Sock, ottimo doppista che l’anno successivo arrivò al suo best ranking in singolare, al numero 8 del mondo. Nel 2016 si accontentò del bronzo Radek Stepanek, grande singolarista e splendido doppista, che vinse la medaglia insieme a Lucie Hradecká.
L’ultimo Oro Olimpico del misto è stato invece della coppia russa Pavlyuchenkova-Rublev, vincitori in finale a Tokyo contro i connazionali Vesnina-Karatsev. Furono proprio loro a fermare in semifinale Nina Stojanovic e Novak Djokovic, che dell’oro olimpico (in singolare) ne ha fatta una delle sue (tante) ossessioni. A quei Giochi Olimpici c’erano anche Maria Sakkari e Stefanos Tsitsipas, altra coppia che abbiamo visto alla United Cup e che ritroveremo a Parigi. “È un onore giocare con lei”, ha detto più volte l’ex numero 3 del mondo. Per l’assegnazione del punto decisivo contro la Germania alla United Cup, Stefanos ha lasciato il palcoscenico del doppio misto al fratello minore Petros. Ma lui e Maria Sakkari rimangono da tenere d’occhio, ora che il doppio misto è tornato di moda.