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Eventi internazionali

La United Cup dell’Italia, fra conferme e nomi nuovi

La formazione dell’Italia a Brisbane per la neonata competizione per nazioni punta forte su Berrettini e Musetti nel maschile, Trevisan e Bronzetti nel femminile. Ma nel team guidato da Vincenzo Santopadre hanno trovato posto anche Andrea Vavassori, Marco Bortolotti e Camilla Rosatello. Conosciamoli meglio

28 dicembre 2022

La formazione dell'Italia pronta per il debutto nella nuova United Cup in scena in Australia

Per l’arrivo ufficiale del 2023 c’è da attendere ancora qualche giorno, ma il tennis ha deciso di anticipare tutti. Nella notte italiana fra mercoledì e giovedì è scattata la nuovissima United Cup, con 18 nazioni divise in sei gironi in Australia, fra Perth, Brisbane e Sydney. L’Italia è stata inserita nel 'Gruppo E' e gioca alla Pat Rafter Arena di Brisbane insieme a Brasile e Norvegia, partendo dalla sfida contro i sudamericani prevista su due giornate, giovedì e venerdì, sempre nella notte italiana (a partere dalle 4.00 giovedì, dalla 1.00 venerdì).

Il format di ogni incontro fra nazioni prevede quattro singolari (due maschili, due femminili) e un doppio misto, il che ha aperto alla presenza nel team nostrano di alcuni nomi nuovi o che la maglia azzurra non la indossavano da un pezzo. Già, perché a fianco dei singolaristi Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, pronti al debutto contro il Brasile, nella selezione maschile – guidata da Vincenzo Santopadre – hanno trovato posto anche i doppisti Andrea Vavassori e Marco Bortolotti.

Il primo ha iniziato a farsi conoscere nelle ultime stagioni, giocando (e vincendo) spesso accanto a Lorenzo Sonego, e infatti non è nuovo a volare down under per giocare con l’Italia, visto che ha già partecipato alla vecchia ATP Cup nel 2021, quando gli azzurri si arresero solo in finale contro la Russia. Da allora, il torinese ha sviluppato ancora di più le proprie qualità fino ad arrivare a un passo dai top-50 del ranking di doppio (è numero 52), e in più è diventato anche un ottimo singolarista, capace nel 2022 di qualificarsi per il torneo di Wimbledon e di entrare fra i primi 200 del mondo, grazie a un tennis estremamente votato all’attacco.

I singolaristi dell'Italia a Brisbane. Da sinistra: Lucia Bronzetti, Martina Trevisan, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti

La novità assoluta nell’Italia è invece rappresentata da Marco Bortolotti, emiliano di Reggiolo, classe 1991. Un nome che agli appassionati della prima ora non è certo nuovo, visto che prometteva bene già ai tempi dei tornei juniores, anche se da professionista non è mai riuscito ad andare oltre il numero 355 della classifica ATP, vincendo un paio di titoli Futures nel 2015. Durante tutta la sua carriera, tuttavia, Bortolotti ha sempre vinto molto di più in doppio, raccogliendo oltre 40 titoli nel circuito ITF World Tennis Tour, fino a decidere – superati i trent’anni – di dedicarsi a tempo pieno alla specialità nel 2021. È stata una decisione azzeccata, che ha aperto una nuova dimensione alla sua attività.

Nel 2021 il giocatore emiliano ha vinto i suoi primi due titoli a livello Challenger, poi se n’è presi altri tre nella scorsa stagione (giocando ben sette finali), ha debuttato nel Tour maggiore ed è arrivato veramente a un passo dalla top-100 della classifica mondiale di specialità, fermandosi al numero 103. Per agguantare quel ranking ATP a due cifre inseguito da quasi quindici anni gli mancano ancora poco più di 100 punti, ma l’avvio della sua seconda carriera è stato più che incoraggiante e nel doppio la finestra per ottenere buoni risultati si allunga enormemente, come dimostra la presenza fra i primi 100 di numerosi giocatori che hanno superato addirittura i 40 anni, compresi due top-20 come Jean-Julien Rojer e Rohan Bopanna.

Vuol dire che, anche se Marco ha già gettato le basi per il post-carriera come co-fondatore di un padel club nella sua Reggiolo, per il momento il futuro può aspettare. Il Bortolotti doppista rimane più importante del Bortolotti imprenditore, e l’approdo in nazionale alla soglia dei 32 anni non può che essere uno stimolo per continuare in questa direzione.

Marco Bortolotti, classe 1991 da Reggiolo, nel 2022 è arrivato a un soffio dai top-100 del ranking di doppio

L’altro nome non solito alla maglia azzurra ad aver trovato posto nella formazione italiana è quello della piemontese Camilla Rosatello, che in realtà vanta addirittura una convocazione nella vecchia Fed Cup (oggi Billie Jean King Cup), seppur datata 2017. All’epoca, venne convocata da Tathiana Garbin – alle prime esperienze in panchina – per la sfida contro Taiwan e scese anche in campo in doppio, perdendo un match ininfluente insieme a Jasmine Paolini. Di quella squadra faceva parte anche Martina Trevisan, che la 27enne cuneese di Saluzzo ha ritrovato insieme a Lucia Bronzetti, seconda singolarista per la sfida inaugurale con il Brasile.

Anche Camilla, come Bortolotti, si è sempre dedicata soprattutto al singolare ma in carriera ha vinto di più in doppio, prendendosi 11 titoli nel circuito ITF solo fra 2021 e 2022, addirittura 34 da quando ha iniziato il suo percorso da professionista. Tuttavia, nella passata stagione ha fatto ottime cose anche a livello individuale, vincendo il suo primo titolo (in un torneo da 25mila dollari di montepremi a Santa Margherita di Pula) e arrivando a un soffio dal migliorare il best ranking di numero 225, che risale addirittura al 2017.

La presenza davanti a lei di ben diciotto colleghe iscritte con il ranking protetto le impedirà probabilmente di trovare un posto nelle qualificazioni dell’Australian Open che per meriti di classifica sarebbe stato suo, ma se dovesse continuare col ritmo del 2022 anche il ritorno negli Slam sarà solo questione di tempo. In carriera ne ha giocato uno solo, nel 2017 a New York, dove al debutto nelle qualificazioni superò una certa Aryna Sabalenka, poi salita fino al numero 2 della classifica. Segno che quando il palcoscenico è importante Camilla sa come fare la sua parte. La United Cup è l’occasione giusta per ribadirlo.

Camilla Rosatello, torinese classe 1997, è numero 233 della classifica mondiale WTA (foto GAME)

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