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Eventi internazionali

L'altro girone di Davis: occhio a Croazia e Australia

Il girone che affiancherà quello dell'Italia a Torino parte con un duello annunciato tra due Paesi dalla grande tradizione. Anche se molto dipenderà dalla disponibilità dei vari top players. Come terzo incomodo, il team ungherese guidato da Marton Fucsovics

14 ottobre 2021

Abbraccio tra Lleyton Hewitt e Alex De MInaur

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Non c'è solo l'Italia, nella Davis che farà tappa a Torino dopo le Nitto ATP Finals. Insieme al girone degli azzurri (E), che comprende anche Stati Uniti e Colombia, c'è infatti anche un altro raggruppamento (il D) in programma all'ombra della Mole, che peraltro promette spettacolo almeno quanto quello degli azzurri. Le protagoniste in questo caso saranno Croazia, Australia e Ungheria, dunque due Paesi con grande tradizione e un terzo – l'Ungheria – che si sta affacciando alle zone nobili del circuito soprattutto grazie a Marton Fucsovics, pur non avendo lo stesso background dei concorrenti.

Le favorite per il passaggio del turno ovviamente sono Croazia e Australia, in una sfida che fin d'ora si preannuncia di fuoco. Da un lato non sarà disponibile Borna Coric (reduce dall'operazione alla spalla) ma ci sarà l'esperto Marin Cilic, che sul rapido indoor può sempre essere pericoloso, malgrado non stia passando il suo miglior momento. E ci sono tre doppisti di razza come il duo Mektic/Pavic (attualmente in vetta alla Race di specialità) e Ivan Dodig. Sul fronte australiano c'è maggiore possibilità di scelta, anche se non è chiaro chi sarà disponibile a Torino. 

Nikola Mektic e Mate Pavic (foto Getty Images)

Una cosa sarebbe avere a disposizione Thompson, Millman, Duckworth e Peers, come nell'ultima sfida (comunque vinta) contro il Brasile; una ben diversa sarebbe entrare in campo con De Minaur, Kyrgios e magari Popyrin. Malgrado le classifiche in questo senso non siano così evidenti, è ovvio che la presenza dei migliori talenti aussie sposterebbe gli equilibri del girone. A proposito di talenti, è inevitabile pensare soprattutto a Kyrgios, che normalmente è molto attaccato al suo Paese (ha sempre giocato in Nazionale dal 2013 al 2019) ma che quest'anno, tra infortuni e malesseri vari, ha giocato pochissimo e male: sette tornei in tutto e la miseria di sette partite vinte.

Così, con tutte le incognite che pesano sui team favoriti, l'Ungheria potrebbe in effetti dire la sua, malgrado il secondo singolarista non sia – teoricamente – all'altezza del numero 1. Se Fucsovics è numero 42 Atp ma ha dimostrato in più occasioni di poter fare match pari con i grandi, non vale lo stesso discorso per l'unico altro top 300 del Paese dell'Est Europa, ossia Attila Balazs (133). Più indietro ci sono i giovani Zsombor Piros (21 anni, numero 359), Fabian Marozsan (21 anni, 413) e Mate Valkusz (23 anni, 450), tutti inesperti a questi livelli.

La Croazia ha vinto la Davis nel 2005 e nel 2018. L'Australia è seconda per titoli conquistati nella competizione con 28 successi, dietro agli Stati Uniti (a quota 32)

La storia della competizione dice che – delle tre – è l'Australia ad aver avuto il ruolo principale. Il team aussie è addirittura secondo nella classifica dei più vincenti in assoluto, con 28 trionfi a fronte dei 32 degli Stati Uniti. L'ultimo risale però al 2003, quando a Melbourne fu la Spagna a inchinarsi nell'ultimo atto, sotto i colpi dell'attuale capitano Lleyton Hewitt e di Mark Philippoussis. Molto più recente il successo della Croazia, Paese peraltro fra i più giovani tra quelli che corrono per l'Insalatiera: nel 2018 Coric e Cilic hanno sbancato Lille battendo la Francia nel match decisivo, bissando così il primo storico successo del 2005, quando i protagonisti furono Ljubicic e Ancic. Risale al 1924, invece, la prima esperienza ungherese, anche se i magiari non hanno mai brillato particolarmente nella competizione.

Nelle sfide che assegnavano i posti per le Finals, l'Australia ha regolato senza troppe difficoltà il Brasile (3-1 ad Adelaide), mentre la Croazia ha superato con lo stesso punteggio l'India nella sfida andata in scena a Zagabria. L'Ungheria ha sofferto di più ma alla fine ha regolato un Belgio orfano di David Goffin col punteggio di 3-2, grazie a un Fucsovics capace di portare i suoi punti di singolare, da aggiungere al successo di Balazs su Coppejans. Chi andrà a Torino per la Davis, dunque, potrà vivere un doppio spettacolo: non solo il tifo per l'Italia, ma pure un altro gruppo di campioni pronti a dare tutto per l'approdo a Madrid, dove le migliori squadre al mondo torneranno a giocarsi l'Insalatiera dopo un anno di sospensione causa pandemia.

La Davis non c'è, ma che emozioni nel 2019!

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