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L'australiano protesta, chiede la squalifica di Tsitsipas ma festeggia la seconda vittoria in carriera su un Top 5 in uno Slam. Nadal polemizza con Sonego che accusa di urlare troppo. "Non l'ho fatto apposta, se l'ho disturbato mi dispiace" ha detto
di Alessandro Mastroluca | 02 luglio 2022
"Mi sentivo favorito. L'avevo battuto poche settimane fa, Tsitsipas invece mi ha sconfitto una volta sola". Parola di Nick Kyrgios, tornato negli ottavi a Wimbledon dopo sei anni. L'australiano ha ha vinto 6-7(2) 6-4 6-3 7-6(9) la partita del torneo, con ogni probabilità lo show tennistico dell'anno. Rabbia e orgoglio, ragione (spesso poca) e passione (spesso troppa) hanno scandito uno spettacolo andato in scena sul campo ma soprattutto fuori, nelle pause, fra proteste, urla, minacce, richieste di squalifica e perfino di sostituzione del giudice di sedia, Damien Dumusois, il meno invidiato di tutti.
Perso il primo set al tiebreak, nel secondo Kyrgios risale. Negli ultimi game si mette a servire a ritmi assurdamente sincopati tra un punto e l'altro, mentre nemmeno i raccattapalle sono pronti. Chiude il 6-4 grazie a un autogol di Tsitsipas sul set point, poi si infuria. Pretende la squalifica del greco che ha tirato una pallata verso le tribune.
"Non gioco finché non mi chiamano i supervisor. Hanno squalificato Djokovic per una cosa simile" ha detto, con riferimento allo US Open del 2020. Ma Nole, contro Carreno Busta, colpì alla gola non intenzionalmente una giudice di linea. Tsitsipas non ha colpito di fatto nessuno, e alla fine Kyrgios, in qualche modo ricondotto a più miti consigli, torna in campo.
Lo show ai cambi campo diventa il centro della scena nel terzo set. "Le persone sono qui per vedere me e non te, sentirai cosa dirò in conferenza stampa" dice Kyrgios all'arbitro, di cui chiederà platealmente e pubblicamente la sostituzione.
Dumusois si fa amare ancora meno a metà del terzo set. All'ultimo punto del quinto game Kyrgios serve da sotto; Tsitsipas arriva male, stecca e la palla rimbalza contro la balaustra sul lato corto del Campo 1. Per l'arbitro, l'ha colpita con eccessiva frustrazione e lo sanziona con un penalty point. "Non c'è rispetto per il gioco" protesta il greco.
Tsitsipas entra mentalmente nella ragnatela dell'australiano, che nel caos auto-generato vince per la maggiore esperienza. L'ultimo game del set vale il prezzo del biglietto. Il greco prova a colpire due volte l'australiano e alla seconda ci riesce. Kyrgios vince due punti con altrettante palle corte deviate dal nastro, e dopo la seconda si inchina verso il pubblico come un prim'attore alla fine dello spettacolo. E chiude il set con un serve and volley da applausi.
Nel quarto lo spettacolo continua, interrotto solo dalla chiusura del tetto che però non rompe l'equilibrio né fa scendere la tensione. Anzi, il tiebreak del quarto set è tecnicamente ineccepibile. Kyrgios, capace di 61 vincenti a 57 e 31 gratuiti contro 36, completa il match con un perfetto rovescio a campo aperto e una morbida palla corta. Celebra così la seconda vittoria contro un Top 5 in uno Slam e si candida a vera sorpresa del torneo. Negli ottavi lo attende lo statunitense Brandon Nakashima.
"Kyrgios è un giocatore diverso, e non è un male. Ma arriva un punto in cui non ne puoi più. Parla sempre, si lamenta sempre. Noi siamo qua per giocare a tennis e non per parlare con altre persone, soprattutto quando sai che l'arbitro non cambierà la sua decisione" ha detto Tsitsipas, visibilmente infastidito in conferenza stampa.
Il greco si è scusato per la palla lanciata verso le tribune per cui Kyrgios ha invano richiesto la sua squalifica e si è difeso dall'accusa di aver tirato con rabbia la risposta per cui ha ricevuto un penalty point. "Miravo al corpo, solo che l'ho mancato di tanto" ha ammesso.
Tsitsipas non ha nascosto di aver cercato più volte di colpire l'avversario. "L'ho fatto per fermarlo. C'è bisogno di fermarlo, così non va bene. Di solito io non gioco così, ma non posso sedermi qui, comportarmi come un robot, come una persona completamente fredda. Quando giochi e senti rumore che arriva dall'altra parte della rete, una, due, tre, quattro volte, senza nessuna ragione, allora ti innervosisci. Perché sei in campo per il fare il tuo lavoro" ha detto.
"Kyrgios è un prepotente, forse era un bullo a scuola. E i bulli non mi sono mai piaciuti - ha aggiunto -. Nel suo carattere ci sono lati molto buoni ma c'è anche un lato diabolico che quando emerge può fare davvero male. Da parte mia, penso sia normale fare qualcosa se avverto che il mio avversario mi manca di rispetto. Certo, a fine partita gli ho stretto la mano, gli ho fatto i complimenti. L'ho sempre fatto per tutta la mia carriera, per quello che riguarda strettamente la prestazione. Ma per quanto riguarda l'atteggiamento, se ci fosse stata una stretta di mano per quello, l'avrei evitata. Quello che ha fatto Kyrgios è inaccettabile. Non c'è nessun altro giocatore che fa così. Spero che i tennisti possano trovare una soluzione e arrivare a una versione più pulita del nostro sport in cui questo tipo di comportamenti non siano più accettati né tollerati".
La risposta di Kyrgios arriva a stretto giro. "Non so che dire, non so in che modo sarei stato un bullo nei suoi confronti" ha detto ai giornalisti quando gli riferiscono le parole di Tsitsipas. "E' lui che ha cercato di colpirmi, è lui che ha colpito uno spettatore, che ha tirato una palla fuori dallo stadio. A parte andare avanti e indietro dalla sedia dell'arbitro per un po' di tempo, non ho fatto niente di irrispettoso verso Stefanos" ha detto l'australiano, che indossa la canotta di Denis Rodman, stella del basket NBA che ha giocato con Michael Jordan nei Chicago Bulls, una delle più controverse, eccentriche, affascinanti personalità del mondo dello sport.
Kyrgios continua a sostenere che Tsitsipas avrebbe dovuto essere squalificato, difendendo una sua ideale versione del regolamento. "Sì, secondo me se tiri una palla sconsideratamente verso le tribune dovresti essere squalificato" afferma, incalzato dalle domande.
Nella lunga conferenza stampa, l'australiano rivela anche di aver commentato con un sarcastico "bel colpo" dopo un rovescio di Tsitsipas finito sul telone. Ma, commenta, a parti invertite, "se lo avessero fatto a me non sarei certo venuto qui accusando il mio avversario di essersi comportato come un bullo. Io e Stefanos non siamo della stessa pasta. Quando sono a casa, sono abituato a giocare a basket con dei veri mastini. Gli avversari che sto incontrando a Wimbledon no. Tsitsipas per me è un debole. Se vieni qui e dici che sono stato prepotente, se questa cosa ti ha influenzato, allora vuol dire che qualcun altro può fare la stessa cosa e distrarti. Penso che sia una cosa da deboli".
Il mood della serata sembra aver contagiato anche Rafa Nadal che, dopo aver perso un break di vantaggio nel terzo set, chiama a rete Lorenzo Sonego per chiedergli di non urlare troppo dopo il colpo. L'azzurro incassa, parla con l'arbitro ma un po' perde il filo. Perde anche il servizio e Nadal va così a servire per il match. Il passo verso il 6-1 6-2 6-4 finale è breve.
"Non esiste che chiami l'avversario a rete: si fa in terza categoria non a Wimbledon - ha detto Sonego, infastidito -. Mi ha detto che era condizionato dal mio verso. A fine partita si è scusato, è stato educatissimo. Ma gli ho detto che però in quel momento mi aveva condizionato".
La situazione in campo, ha affermato Rafa nell'intervista a caldo, "non si è affatto scaldata. Ho cercato di dire a Lorenzo nel modo più gentile possibile se poteva fare meno rumore. Non l'ho fatto apposta, davvero. Non volevo disturbarlo".
Nadal diventa così il settimo giocatore nell'era Open a raggiungere gli ottavi a Wimbledon a 36 anni o più. Ora lo aspetta Botic van de Zandschulp, che ha impedito a Gasquet, rivale di Rafa da quando erano junior, di diventare l'ottavo.
"L'ho affrontato al Roland Garros, e giocare contro Rafa a Parigi è la sfida più difficile nel nostro sport. Sull'erba però non ha giocato così tanto negli ultimi due anni, penso di potergli dar fastidio" ha detto dopo la partita. "Vincere 22 Slam, di cui 14 Roland Garros, è qualcosa che credo nessun altro potrà ripetere, è quasi impossibile. Ricordo di aver visto la finale del 2008 che ha vinto contro Federer al quinto set. Quel match per me rimane leggendario".
WIMBLEDON - GLI OTTAVI MASCHILI
[1] Novak Djokovic (SRB) vs. [WC] Tim Van Rijthoven (NED)
[5] Carlos Alcaraz (ESP) vs. [10] Jannik Sinner (ITA)
David Goffin (BEL) vs. [23] Frances Tiafoe (USA)
[9] Cameron Norrie (GBR) vs. [30] Tommy Paul (USA)
Cristian Garin (CHI) vs. [19] Alex De Minaur (AUS)
Brandon Nakashima (USA) vs. Nick Kyrgios (AUS)
[Q] Jason Kubler (AUS) vs. [11] Taylor Fritz (USA)
[21] Botic Van de Zandschulp (NED) vs. [2] Rafa Nadal (ESP)