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Ad Acapulco lo statunitense, considerato una grande promessa da junior, è entrato come terzo lucky loser. Ha interrotto un allenamento con Nadal per andare in campo contro Dimitrov. Ha vinto la partita finora più importante della sua carriera, e al prossimo turno sfiderà proprio Rafa. Torneo in diretta su SuperTennis e SuperTennix
di Alessandro Mastroluca | 23 febbraio 2022
Stefan Kozlov si stava allenando con Rafa Nadal quando ha saputo da una serie di messaggi su Whatsapp di essere stato ripescato come lucky loser all'ATP 500 di Acapulco. Ha dovuto interrompere il set di allenamento con il più titolato campione Slam nella storia del gioco e prepararsi per il match più importante della sua carriera. È tornato in hotel, si è fatto prestare dei vestiti perché i suoi erano tutti in lavanderia, è andato in campo, ha battuto il vincitore dell'edizione 2014 Grigor Dimitrov e ora si ritroverà di nuovo in campo con Nadal. Ma non in allenamento, per un posto nei quarti di finale del torneo, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTennix.
Il campione dell'Australian Open, infatti, ha iniziato il suo percorso ad Acapulco battendo Dennis Kudla 6-3 6-2. Ha ottenuto così l'undicesima vittoria nelle prime undici partite della stagione, eguagliando la sua miglior partenza di sempre in una stagione: ne vinse 11 anche nel 2014 prima di perdere contro Stan Wawrinka in finale a Melbourne. Diventano 21 i suoi successi, tutti in due set, in 23 incontri giocati ad Acapulco dove ha vinto nel 2005, ultima edizione sulla terra battuta, nel 2013 e nel 2020.
“Sarebbe un onore per me giocare contro Rafa” ha detto Kozlov alla vigilia del suo giorno più lungo, iniziato con un incidente in jet-ski e finito alle 4 di mattina, mentre Alexander Zverev e Jenson Brooksby iniziavano il terzo set della sfida terminata più tardi nella storia del tennis.
Numero 130 del mondo questa settimana, con un best ranking di 115 raggiunto nel 2017, Kozlov è il terzo lucky loser ammesso in tabellone ad Acapulco. Non pensava più di rientrare nel main draw, ma ha sfruttato al meglio l'occasione di prendere il posto nel main draw di Maxime Cressy, lo specialista statunitense del serve and volley.
Quando aveva 14 anni, ed entrava in classifica, lo statunitense nato in Macedonia sembrava avviato a una carriera di tappe bruciate e record. Era all'epoca il grande rivale di Gianluigi Quinzi, capace di un ottimo rovescio e di un'intelligenza tattica già molto matura nonostante viso e fisico da bambino. E invece, una serie di problemi alla schiena, allo stomaco, e difficoltà di crescita tecnica lo hanno fermato lì, in questo limbo di buon 23enne in cerca della sua strada, giovane sì ma non più abbastanza precoce da suscitare meraviglia.
Come abbiamo raccontato lo scorso autunno, “Per anni la crescita di Kozlov aveva seguito il percorso tracciato dal papà-coach Andrei, russo emigrato negli States nel periodo di depressione dell’economia dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il quale gestisce un’accademia a Pembroke Pines”. Ai suoi metodi poco ortodossi si è affiancata la federazione statunitense, la USTA. Da junior, i risultati non sono mancati. Ha giocato due finali Slam, è stato numero 2 del mondo under 18, ha sistematicamente battuto il meglio della sua generazione, Zverev, Rublev, Tsitsipas.
Stefan, chiamato così in onore dello svedese Edberg, è rimasto indietro rispetto a loro anche per un fisico leggero e un servizio che incide troppo poco per gli standard moderni. Il tempo, comunque, è ancora dalla sua. Così Kozlov ha deciso di prendere il destino nelle mani, ha lasciato l'accademia del padre e ha iniziato a lavorare al Developmental Tennis Institute di Miramar. L'ha aiutato anche Jay Bosworth, che ha preso in mano l'azienda di famiglia specializzata in racchette e incordature. Bosworth, però, gli ha dato anche una spinta dal punto di vista della gestione mentale.
Il cambiamento ha pagato. Kozlov ha vinto tre Challenger l'anno scorso (Columbus, Charlotte, Champaign) e perso una quarta finale. Ha ottenuto la wild card per l'Australian Open 2022 e festeggiato al primo turno contro Jiri Vesely, mancino ceco numero 78 del mondo, la prima vittoria in uno Slam. Ha perso poi al secondo turno contro Matteo Berrettini.
“Ognuno ha il suo percorso dagli junior al professionismo – ha spiegato papà Andrei durante il recente torneo ATP 250 di Delray Beach -. Stefan è un grande lottatore, ha un gioco molto intelligente, uno stile diverso che ad alcuni piace molto e che altri invece odiano. Ha dimostrato che può competere con tutti, se crede in se stesso. Ora è sicuramente più professionale. In fondo, è semplicemente cresciuto”.
A Delray Beach, ha perso nei quarti contro Tommy Paul che non aveva mai affrontato nel circuito pro. I due però sono cresciuti insieme, si sono sfidati tante volte nei tornei junior della Florida del Sud. “Lo conosco da quando avevo dieci anni e lui nove. E' un giocatore complesso da affrontare, mi batteva quasi sempre” ha detto Paul, che si è allenato anche con Kozlov durante la pandemia, in cui ha trascorso il lockdown nella casa di Delray Beach di Reilly Opelka.
La complessità ha pagato contro Grigor Dimitrov. Sotto le stelle del Messico, Kozlov ha completato la sua più prestigiosa vittoria in carriera e giocherà così la partita che sognava da anni, contro un campione da leggenda, l'unico uomo a conquistare finora 21 Slam in singolare, in un grande torneo. “Un giorno fa non avevo possibilità di giocare, ora mi ritrovo a sfidare Rafa Nadal – ha detto -. A volte, le vie del Signore sono davvero misteriose”.