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Una storia secolare lega Wimbledon ai giocatori italiani: tra uomini e donne l'Italia vanta una finale, una semifinale e dieci ai quarti di finale. Dall'impresa di Matteo Berrettini alla semifinale sfiorata da Lauretta Golarsa.
di Luca Marianantoni | 02 luglio 2023
Il legame tra i tennisti italiani a Wimbledon è secolare: solo in ambito maschile abbiamo avuto 87 giocatori (il numero 88 sarà Matteo Arnaldi) in tabellone - ma uno, Mino Balbi di Robecco non è mai sceso in campo - capaci di collezionare in totale 258 partite vinte e 329 perdute. I risultati, in ordine di importanza, sono stati decisamente buoni. Una presenza in finale con Marco Berrettini nel 2021, una semifinale centrata da Nicola Pietrangeli nel 1960 e cinque presenze ai quarti di finale con Uberto De Morpurgo nel 1928, lo stesso Pietrangeli nel 1955, Adriano Panatta nel 1979, Davide Sanguinetti nel 1998 e Jannik Sinner lo scorso anno.
Il primo italiano a partecipare a Wimbledon, e a uno dei quattro tornei dello Slam, è del 1911. L'iniziativa di cimentarsi sui campi in erba del All England Club è di Gino De Martino, nobile rimano dal cui nome inizia la storia del tennis italiano. Infatti nel 1895 il Conte De Martino era stato il primo vincitore dei campionati "assoluti" e un anno prima era stato eletto presidente dell'Associazione Italiana di Lawn Tennis, dalle cui ceneri poi nacque la Fitp.
L'avventura di De Martino si consumò tutta in un giorno, il 26 giugno 1911, quando il nobile romano fu sconfitto in quattro set (3-6 6-3 6-4 8-6) dal britannico Augustus Hendricks, giocatore di secondo piano che l'anno precedente aveva ottenuto col terzo turno il suo miglior risultato.
Per trovare invece il primo azzurro tra i migliori otto bisogna aspettare il 1928 e la grinta del triestino Uberto De Morpurgo, primo giocatore italiano di livello internazionale. L'arcigno De Morpurgo giocò del gran tennis nei primi quattro turni, ma nei quarti fu piegato in tre set dal leggendario René Lacoste. Nel 1955, quando non aveva ancora compiuto 22 anni, la stessa impresa di De Morpurgo fu ripetuta da Nicola Pietrangeli che lottò per cinque set prima di arrendersi al danese Kurt Nielsen (7-5 al quinto). Nicola non si scoraggiò, provò ancora per molti anni a seguire e finalmente nel 1960 arrivò a un passo dal battere Rod Laver in semifinale. Pietrangeli batté Barry MacKay nei quarti, ma perse 6-4 al quinto contro il mancino australiano.
Nel 1979, nel pieno della maturità e dopo gli allori conquistati a Roma, al Roland Garros e a Santiago del Cile, Adriano Panatta gettò al vento l'occasione per eguagliare Pietrangeli perdendo nei quarti in cinque set dal modesto americano Pat Dupre dopo aver mancato un vantaggio di un set e 4-0 al secondo.
Nel 1998 raggiunse i quarti a Wimbledon anche lo spezzino Davide Sanguinetti che mise in fila Van Herck, Squillari, Voltchkov e Clavet prima di inciampare sull'ex campione Richard Krajicek. Infine nel 2022 tocca a Jannik Sinner che negli ottavi batte Carlos Alcaraz e poi nei quarti vince i primi due set contro Novak Djokovic prima di arrendersi 6-2 al quinto.
Nel singolare femminile hanno raggiunto i quarti Lucia Valerio nel 1933, Laura Golarsa nel 1989, Silvia Farina nel 2003, Francesca Schiavone nel 2009 e Camila Giorgi nel 2018. L'unica di queste a sfiorare la semifinale fu Lauretta Golarsa che per tre volte arrivò a due punti dal match contro Chris Evert, la quale mise a segno la palla del contro break con un passante lungolinea di rara bellezza. La Valerio perse da Dorothy Round, la Farina da Kim Clijsters, la Schiavone da Elena Dementieva e la Giorgi dalla Serena Williams.