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Rybakina show: “Quando gioco così posso battere chiunque”

La kazaka Elena Rybakina batte la numero 1 Swiatek in semifinale a Indian Wells e in finale ritrova la bielorussa Aryna Sabalenka, a segno su Maria Sakkari. Sarà la rivincita dell’ultimo atto dell’Australian Open. “Mi auguro – dice la campionessa di Wimbledon – che il risultato finale possa cambiare”

18 marzo 2023

Elena Rybakina conquista la prima finale in un WTA 1000 e lo fa strapazzando la numero 1 del mondo Iga Swiatek in un match senza storia: 6-2 6-2 in appena un’ora e 16 minuti di gioco. Domenica, sullo Stadium 1 dell’Indian Wells Tennis Garden la 23enne kazaka troverà la bielorussa Aryna Sabalenka che, nell’altra semifinale, ha lasciato appena cinque game alla greca Maria Sakkari, superata in un’ora e 25 minuti per 6-2 6-3. Oltre al match che vale il titolo, in California andrà in scena anche la rivincita dell’ultimo atto del recente Australian Open, dove la Sabalenka la spuntò in rimonta.

“Una partita davvero fantastica – ha commentato dopo il match la Rybakina –, ho giocato in modo incredibile. È stata una delle miei migliori partite di quest’anno e spero di riuscire a mantenere questo livello anche in finale. Come ho più volte detto, ho fatto un’ottima preparazione questo inverno e devo solo cercare di continuare così. È un inizio di stagione molto positivo per me”.

“Mi sentivo bene in campo – ha continuato la kazaka – ma sapevo che, dopo una partita difficile come quella dei quarti (la vittoria lottata contro Karolina Muchova, ndr), sarebbe stato complicato recuperare rapidamente le energie. Per fortuna il mio team ha fatto un buon lavoro e sono rimasta sorpresa della mia condizione in campo. Mi è piaciuto molto il match di oggi”.

In finale Elena ritrova la Sabalenka che l’ha recentemente battuta nella finale Slam in Australia e ha vinto tutti i quattro precedenti. “Contro Aryna – ha aggiunto – ho perso le ultime quattro volte e sempre in tre set. La differenza, come sempre, la farà chi saprà giocare meglio nei momenti importanti e soprattutto il servizio. Mi auguro che il risultato finale possa cambiare”.

Parlando della condizione del campo, la 23enne nativa di Mosca ha aggiunto: “Questa superficie non mi aiuta di certo, perché è troppo lenta. Ma una finale qui è la prova che posso giocare bene anche in queste condizioni. Essere competitiva su qualsiasi superficie è molto importante. Ho giocato match molto duri questa settimana e anche il vento non aiuta. In genere qui o fa troppo caldo o troppo freddo, ma oggi le condizioni di gioco erano perfette”.

Nella conferma stampa della Rybakina c’è stato spazio anche per qualche parola su Iga Swiatek, battuta per la seconda volta nel 2023, sempre in due set (la precedente all’Australian Open). “Penso che a lei dia molto fastidio il mio stile di gioco aggressivo, la potenza del mio servizio e il fatto che oggi ho spinto molto. Iga, ovviamente, è un'avversaria molto tosta, ma quando gioco così bene e tutto va come deve posso battere chiunque. Oggi in alcuni frangenti ho giocato al mio livello più alto . Il problema è che non si può essere perfetti ogni volta che si entra in campo”.

Indian Wells come Melbourne: sarà Sabalenka-Rybakina

ARYNA SABALENKA

Domenica la Rybakina giocherà la sua seconda finale del 2023, mentre per Aryna Sabalenka sarà la terza, dopo Adelaide 1 e Australian Open. “Sono felicissima – ha detto – di aver raggiunto un’altra finale e di aver vinto contro Maria (Sakkari, ndr). È una grande combattente e contro di lei sono sempre partite difficili. In questo momento  mi sento molto bene in campo ma ho anche capito che non sarà sempre così. Continuo a lavorare sodo per assicurarmi che quando le cose non andranno così bene sarò comunque in grado di lottare per ottenere queste vittorie”.

Dalla sua anche le condizioni di gioco dell’evento californiano: Mi piace – ha aggiunto – avere un campo po’ più lento, in modo da potermi adattare meglio alla palla e poter tirare colpi più pesanti”.

La Sabalenka ha anche commentato il ritardo di mezz’ora dell’inizio del match per un guasto tecnico all’hawk eye line calling system (il sistema usato al posto dei giudici di linea). Per un attimo ho pensato: ‘Ops, oggi qualcosa va storto’. Ma poi mi sono detta che cose del genere possono accadere. Dovevo solo calmarmi e aspettare che risolvessero il problema. Sono felice che questo contrattempo non abbia influito sulla mia prestazione. Ho imparato a gestire meglio gli imprevisti: le difficoltà del 2022 mi hanno insegnato a imparare a controllarmi e mantenere la calma”.

In conclusione, Sabalenka ha commentato il ritiro dell’ucraina Lesia Tsurenko poco prima del match contro di lei e le parole della n.1 del mondo Swiatek, che ha ammesso che negli spogliatoi c'è ancora molta tensione a causa della guerra. “Nessuno – ha detto – può controllare le emozioni degli altri e credo che la Wta stia facendo del suo meglio per farlo. Ovviamente c'è molta tensione tra noi ma sono ancora convinta di non aver fatto nulla di male agli ucraini; né io, né gli atleti russi, né quelli bielorussi, nessuno di noi ha fatto qualcosa di male. Anzi, alcuni di noi stanno cercando di rendersi utili, anche pubblicamente. Cos’altro posso dire? Ho vissuto tante situazioni brutte, ma non posso parlarne perché sono bielorussa, chi mi crederebbe? È meglio che mi fermi qui”.

Penso – ha continuato – che dietro al ritiro della Tsurenko ci sia qualcosa di più che un attacco di panico o una questione politica. Lo scorso anno ho avuto una situazione molto complicata con il suo coach per il modo in cui si è comportato con me. Penso che lui le abbia messo molta pressione ed è questa la ragione del suo ritiro. Non ha nulla a che fare con la Wta, che sta facendo il possibile. Nessuno di noi ha il controllo della situazione. Tutti cerchiamo di mantenere la calma nello spogliatoio e di renderci conto che non è colpa nostra. Capiamo gli ucraini e ci dispiace davvero per loro”.

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