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Jannik pronto per Tsitsipas: "Intelligenza e variazioni ma niente carbonara"

L'altoatesino si dice soddisfatto della vittoria contro Krajinovic. "Anche se dopo i primi due game del secondo set ho servito meno bene e tutto si è complicato". Adesso c'è Tsitsipas, per la terza sfida al Foro Italico: "Devo fare il mio gioco e stare sul pezzo"

12 maggio 2022

Un inizio coi fiocchi, un finale complicato. Ma, alla fine, è arrivato il miglior risultato di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d'Italia. Il 20enne altoatesino si mostra ai giornalisti con l'aria serena, dopo la vittoria in due set su Filip Krajinovic che lo ha promosso ai quarti di finale al Foro Italico. Un'aria serena a cui hanno fatto seguito parole altrettanto incoraggianti. Per lui e per i suoi tifosi.

“Sono contento del match – ha detto Jannik – perché sapevo che sarebbe stata una partita difficile ma ho saputo gestirla bene. Per il primo set non ho niente di cui lamentarmi, così come per l'inizio del secondo. Poi ho servito meno bene e lui è rientrato, così è diventato tutto più difficile. Tuttavia, nei punti importanti sono stato attento, come quando mi sono trovato sotto per 4-5 nel tie-break (dopo essere stato avanti per 4-1, ndr). Spero di continuare allo stesso modo nel prossimo match”.

Il prossimo match è quello dei suoi primi quarti di finale, contro Stefanos Tsitsipas, avversario ormai conosciuto, con due precedenti che sono andati in scena proprio sui campi di Roma. “L'ultimo testa a testa lo abbiamo giocato in Australia, l'ho perso nettamente, ma qui cambia tutto, dal periodo alla superficie. Dovrò cercare di fare il mio gioco e stare sul pezzo, senza distrarmi. Di certo sarà un buon test per valutare dove sono migliorato nell'ultimo periodo e dove devo ancora migliorare”. 

Proprio dopo la sconfitta contro il greco in Australia è arrivata la decisione di Jannik in merito al cambio di allenatore. “Ma quella partita – assicura Jannik – non c'entra. Non prendo queste decisioni in base a una singola partita. Non ho più molta voglia di parlare di questo argomento. Il mio obiettivo quando perdo un match è quello di capire perché l'ho perso, cosa avrei potuto fare di più. In quei sette anni con Riccardo Piatti di partite ne ho vinte tante, allo stesso modo con Simone Vagnozzi mi sto trovando bene e voglio proseguire su questa strada”.

Sempre a proposito del nuovo coach: “Simone mi pare di conoscerlo da tanto, ci intendiamo velocemente, anche con lo sguardo. Mi piace come stiamo organizzando il lavoro, ma c'è da avere pazienza e bisogna prendersi del tempo per lavorare, prima di poter giudicare se siamo sulla strada giusta”. 

“Stiamo lavorando un po' su tutto, non solo sulle variazioni. Sto cercando di impostare le partita in maniera intelligente, vedendo anche cosa sta facendo l'altro, il mio rivale. I colpi non devono essere sempre perfetti, ma devono essere utili a seconda di come si muove l'avversario del momento. A tratti ci sto già riuscendo molto bene, ma devo tenere questo livello per più tempo per arrivare all'obiettivo. La smorzata? Sì, adesso la uso di più e si vede, credo. Partita dopo partita sto cercando di migliorarla”.

Meglio pomeriggio o sera? “Alla sera la palla, con il campo umido, va meno veloce. In un certo senso non mi dispiace perché posso spingere io, ma dall'altro lato giocare di pomeriggio con il caldo, per me è un po' più semplice”. 

“Roma è straodinaria, anche se non ho tempo ovviamente per visitare la città. Adoro il pubblico, che si sta dimostrando eccezionale, pazzesco. Giocare qui è fantastico, con tutto questo calore. Cosa mangio? Affettati, fiori di zucca, una pasta al ragù. Ma non la carbonara, quella la possono mangiare solo gli altri del mio team”.

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