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Internazionali d'Italia, Binaghi incontrerà l'ATP: "Al Foro serve il doppio di tutto"

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha spiegato che incontrerà i vertici dell'ATP per affrontare il tema degli spazi e dell'organizzazione in vista della prossima edizione degli Internazionali d'Italia allargata a 96 giocatori e giocatrici in singolare

16 novembre 2022

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi (Foto Sposito)

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi (Foto Sposito)

La settimana delle Nitto ATP Finals è l'occasione anche per proiettarsi verso gli Internazionali d'Italia 2023. Il tempo stringe, ha spiegato il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi al Circolo Stampa Sporting di Torino, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle finali di Serie A1 che qui si svolgeranno il 10 e l'11 dicembre.

L'allargamento a 10 giorni e a 96 giocatori e 96 giocatrici dei tabelloni di singolare comporta un impatto significato sul Foro Italico. Per questo, Binaghi ha invitato Diego Nepi, direttore generale di Sport e Salute e partner organizzativo degli Internazionali d'Italia, a organizzare un incontro con i vertici dell'ATP a Torino.

"Molto probabilmente ci incontreremo sabato - ha detto Binaghi - per confrontarci con le nuove planimetrie del site del Foro Italico per far sì che l'ATP dorma sonni tranquilli. L'impatto sarà molto forte, e non parlo di quello sul pubblico, ma mi riferisco all'impatto derivante dal raddoppio del numero dei giocatori e delle giocatrici. Siamo passati da 56 a 96 uomini e donne, in più si ingrandiranno anche i tabelloni delle qualificazioni e di doppio.

"Dunque ci sarà il doppio dei giocatori rispetto a quello per cui tutti i servizi del Foro sono stati dimensionati finora. Dobbiamo avere il doppio dei ristoranti, degli spogliatoi, delle palestre, delle macchine della trasportation, e di conseguenza il doppio degli autisti, dei cuochi e così via. Il doppio praticamente di tutto. Dobbiamo anche realizzare qualche nuovo campo. Credo che sia l'impatto più importante nella storia del torneo sul site del Foro Italico". 

Angelo Binaghi alla conferenza stampa di presentazione delle finali di Serie A1 al Circolo Stampa Sporting di Torino (Foto Sposito)

Binaghi ha sottolineato come Sport e salute, che si occupa di questo nell'ambito della joint venture con la Federazione, "ha presentato le sue proposte nel nostro comune Consiglio d'amministrazione. Nel fine settimana penso che le faremo vedere ad ATP, da parte loro c'è grande apprensione perché si rendono conto prima ancora di noi di quale sforzo sia necessario. Poi l'ATP è maniacale sulle facilities per i giocatori, credo sia l'organo sportivo più esigente da questo punto di vista. Ma la qualità dei nostri partner è una garanzia assoluta per la buona riuscita di qualunque manifestazione sportiva in Italia". 

Binaghi ha messo l'accento anche su un altro aspetto, l'aumento della capienza del Centrale, visto ora siamo in deroga rispetto ai 12.500 spettatori richiesti per il campo principale di un Masters 1000. Collegato a questo, spiega il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, "c'è il progetto di copertura. In più c'è anche un altro filone di pensiero che ha radici storiche profonde e si è opposto alla copertura e alla realizzazione stessa del Centrale perché ipotizzava di farlo tutto in cavea e minimizzare l'impatto su un luogo storico. In qualunque modo, a noi servono 12.500 spettatori perché già una volta, ai tempi di Anemone e Balducci, abbiamo rischiato di perdere gli Internazionali d'Italia e visto quel che il torneo è diventato oggi, per il nostro Paese sarebbe un danno molto grave. Stiamo pur sempre parlando di un asset che genera per Roma un indotto dell'ordine di 200 milioni di euro all'anno e che ha un valore di mercato superiore ai 350 milioni. Un evento che la nostra Federazione ha costruito da zero perché quando li abbiamo presi erano falliti, perdevano 4 miliardi di lire all'anno. Mi dispiacerebbe aver costruito tutto questo e vederlo svanire per le boutade di qualche buontempone o per la ricerca di costruzioni in cavea che mi sembrano difficili da realizzare e costose. Ma basta che ci diano il campo dove far giocare in futuro, si spera, una finale Berrettini-Sinner".

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