-
Eventi internazionali

Camila e Martina, la vie en rose del tennis azzurro

Giorgi batte Sabalenka e firma la sua seconda vittoria su una Top 10 in uno Slam. Raggiunge negli ottavi Trevisan. E' la prima volta dal 2015 che due italiane arrivano alla seconda settimana di un major.

di | 28 maggio 2022

Sempre all'attacco, verso nuovo orizzonti. Il primo ottavo di finale al Roland Garros può spingere Camila Giorgi dove ancora non è mai arrivata. A trent'anni, infatti, potrebbe migliorare il suo best ranking (n.26) toccato nel 2018 ed entrare per la prima volta tra le prime 25 del mondo. 

La sua corsa a Parigi procede a a suon di accelerazioni vincenti che dal secondo set hanno completamente destabilizzato Aryna Sabalenka, numero 7 del mondo, sconfitta 46 61 60. L'azzurra si unisce così alla lista delle italiane arrivate agli ottavi del Roland Garros che, limitandoci all'era Open, inizia con un'altra Giorgi, Monica, sei volte campionessa italiana di doppio, femminista e anarchica .

Camila, che sfiderà la russa Daria Kasatkina per eguagliare il suo miglior piazzamento Slam, i quarti a Wimbledon nel 2018, si unisce così a Martina Trevisan tornata a sorridere come due anni fa quando arrivò nei quarti di finale dando il la al secondo tempo della sua carriera. La toscana aprirà il programma del Suzanne Lenglen domani, domenica 29 maggio, contro Aliaksandra Sasnovich.

E' la settima volta nell'era Open, la quarta negli anni Duemila, che due italiane raggiungono gli ottavi al Roland Garros. La prima fu nel 1971, con Lea Pericoli e Anna-Maria Teresa Nasuelli che sarebbe arrivata in semifinale in doppio tre anni dopo. Raffaella Reggi e Sandra Cecchini ci arrivarono nel 1985, poi nel 2001, per la prima volta, tre italiane sono arrivate tra le migliori sedici di un major: Francesca Schiavone, Rita Grande e Silvia Farina. 

Le occasioni più recenti incorniciano le migliori stagioni del quartetto che ha fatto sognare anche in Fed Cup, oggi Billie Jean King Cup. Schiavone e Flavia Pennetta sono arrivate al quarto turno nel 2010; Roberta Vinci, Sara Errani e Schiavone nel 2013; Errani e Pennetta nel 2015, pochi mesi prima della finale tutta italiana, la prima nella storia degli Slam, tra la brindisina e Roberta Vinci allo US Open. Quel torneo fu anche l'ultimo major con due italiane negli  ottavi prima di questo Roland Garros.

"Parigi è la città che preferisco, è speciale vincere qui" ha detto Giorgi, che qui ha vissuto a lungo, dopo la sua 14a vittoria in carriera contro una Top 10, la seconda in uno Slam dopo quella contro Wozniacki (Us Open 2013). 

Sull'Arthur Ashe, al suo esordio sul Centrale di uno Slam, allora Camila portò dalla sua tutto il pubblico dopo due ore mezza di spettacolo. "Sognavo di giocare su questo campo, era il mio obiettivo - diceva allora -. Ho commesso errori, certo, ma il mio gioco è questo. Qual era la tattica? Cercare di rimandare la palla di là e spedirla negli angoli".

In nove anni è cambiato tanto, ma il principio è rimasto lo stesso. Come contro Wozniacki allora, anche contro Sabalenka a Parigi ha squadernato il suo tennis migliore fatto di colpi scintillanti, di accelerazioni che tagliano il campo come lame di luce. Un tennis tutto e sempre d'attacco, versione tennistica del calcio di Marcelo Bielsa, allenatore argentino che piace tanto al padre Sergio. Lo chiamano "El Loco" ma, spiegava qualche tempo fa, "non cadeteci. Bielsa dice che la fase difensiva serve solo per recuperare il pallone ma poi devi attaccare, è quello che è divertente".

La grinta e la commozione di Camila Giorgi (foto Getty Images)

Camila attacca, anche nella vita. Attacca con quel tennis che nella velocità vuole annegare i dubbi dentro quella Parigi luogo dell'anima e del destino. Qui nel 1997 morì sua sorella, Antonella, studentessa all'epoca, in un incidente stradale. In campo, e non solo a parole, mette in campo se stessa, con la voglia di essere sempre l'unica protagonista della sua storia, accettando sempre di fare i conti soltanto con se stessa.

"Sono riuscita a giocare il mio tennis, tutto è andato per il verso giusto - ha detto a caldo dopo il match contro Sabalenka -. Questo campo e questo pubblico sono fantastici. Obiettivo? Andare avanti il più possibile". Lunedì negli ottavi proverà a togliersi un'altra soddisfazione mai provata: battere l'ex Top 10 Daria Kasatkina, oggi numero 20 del mondo, capace di raggiungere i quarti nel 2018 al Roland Garros.

Contrariamente a quello di Camila, il suo è un tennis cerebrale, fatto di colpi setosi, leggeri, apparentemente facili. Ma è più difficile colpire forte una palla che arriva piano e non offre niente a cui appoggiarsi. Kasatkina, che ha vinto l'unico precedente a Lione sul duro indoor nel 2020, non ha i colpi per essere l'unica padrona del suo destino. Più di Camila, dipende da fattori esterni. "Ti puoi anche preparare benissimo per il torneo e perdere al primo turno perché giochi male, perché hai un sorteggio sfortunato o per qualche altro motivo - ha detto -. Qualche volta le stelle si devono unire per ottenere un buon risultato, spero stiano ancora dalla mia parte per un altro paio di giorni".

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti