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Chi fermerà Emma Raducanu? Semifinale da record

La diciottenne Emma Raducanu ha battuto anche Belinda Bencic. E' in semifinale avendo perso appena 22 game. Con questo risultato entrerà per la prima volta in Top 100. Incontrerà Maria Sakkari, prima tennista greca in semi agli Us Open, che ha superato in due set a senso unico Karolina Pliskova

di | 09 settembre 2021

Chi fermerà Emma Raducanu? La diciottenne britannica, numero 338 del mondo prima di centrare gli ottavi a Wimbledon e numero 150 questa settimana, ha spazzato via la concorrenza allo US Open. Ha vinto otto partite di fila, qualificazioni comprese, senza perdere un set. Nel main draw è arrivata ai quarti avendo ceduto appena 15 game.

Ne ha persi altri sette contro la numero 12 WTA Belinda Bencic, la prima top 20 sul suo percorso, che aveva vinto 14 delle ultime 15 partite giocate. Raducanu ha chiuso 6-3 6-4. Insieme a Leylah Fernandez, neo diciannovenne, è la più giovane semifinalista allo US Open dai tempi di Maria Sharapova nel 2005.

Nemmeno la svizzera, oro olimpico a Tokyo, ha potuto molto per arginare le geometrie e la velocità di pensiero della diciottenne dai multiformi talenti e dai vasti orizzonti.

Una corsa da record, quella di Raducanu, prima qualificata in semifinale allo US Open e giocatrice con la più bassa classifica ad essersi spinta così avanti nel torneo, se si eccettuano Billie Jean King nel 1970 e Kim Clijsters nel 2009 che non avevano punti validi per il ranking WTA.

La britannica è una vera cittadina del mondo. Sua madre è cinese, suo padre un architetto delle strutture rumeno da cui ha ereditato la passione per i ponti e le geometrie. E' nata a Toronto, in Canada, ma ha vissuto tutta la vita in Inghilterra.

Suo padre, figura centrale anche nello sviluppo della sua carriera, è anche il regista di una scelta curiosa e fuori dall'ordinario. Dopo Wimbledon, infatti, Raducanu ha smesso di lavorare con il coach Nigel Sears, suocero di Andy Murray,  che in passato ha seguito Ana Ivanovic e Daniela Hantuchova (tra le altre). A New York, è tornata a lavorare con Andrew Richardson detto "Flex", considerato troppo gentile per una carriera di successo da giocatore nonostante fosse alto oltre due metri e possedesse un buonissimo servizio mancino. 

Richardson, grande amico e testimone di nozze di Tim Henman, ancora non sa se resterà a lungo all'angolo della britannica rivelazione di questa estate. A giudicare dalle parole della giovane semifinalista, non dovrebbe avere molti dubbi. “Andrew è un ottimo coach, devo a lui i miei fondamentali e la convinzione che fare bene i colpi base possa portarti molto lontano. E poi, con il suo carattere riesce a calmarmi, mi dà grande fiducia: gli sono davvero molto grata”. In effetti avevano già lavorato insieme, quando Emma aveva undici anni, continuando per un paio di stagioni.


Il suo tennis la rappresenta. E' vitale, energica, curiosa. Ascolta musica di tutti i generi, anche di gruppi nuovi o minori scoperti nelle rotazioni casuali su Spotify. Per quindici mesi, fino a Wimbledon, non ha praticamente giocato. Voleva diplomarsi, studiando a distanza a causa della pandemia, e il Covid ha fatto il resto. I risultati sono arrivati, anche in quel campo: A* in matematica (il voto più alto, un po' come il nostro dieci e lode), A in economia. A proposito di conti, allo US Open guadagnerà più di quanto fatto finora in tutta la carriera. E dalla prossima settimana sarà per la prima volta in Top 100. Ma siamo solo all'inizio. 

Sarà Maria Sakkari, a provare a fermarla. La grintosa ed esplosiva 26enne, n.18 del mondo, è la prima tennista greca in assoluto a raggiungere le semifinali agli Us Open. Ci è riuscita con un netto 6-3 6-4 nei confronti di Karolina Pliskova, n.4 del mondo, ex n.1, ma eterna incompiuta.

E’ stata finalista a Wimbledon quest’anno la ceka, in virtù soprattutto del suo servizio, davvero pesante (anche stanotte 6 ace), ma a New York è stata la giocatrice di Atene a impressionare nei suoi turni di battuta. Nel primo set, partita 0-30 nel primo game al servizio, ha poi conquistato 22 punti consecutivi, compresi i quattro che le hanno fatto chiudere a “zero” il game del 6-4.

Non è poi particolarmente calata nella seconda partita, la fidanzata di Konstantinos Mitsotakis, figlio del Primo Ministro greco. Non ha mai concesso palle break e ha approfittato della prima occasione, sul 3-3 per strappare la battuta all’avversaria. Un vantaggio che ha saputo tenere con determinazione fino al rovescio lungolinea vincete che l’ha spedita alla sua seconda finale Slam del 2021, dopo quella raggiunta al Roland Garros.

A Parigi l’aveva fermata Barbora Krejcikova, poi vincitrice del torneo, al termine di un match combattutissimo, chiuso dalla ceka 9-7 al terzo set. Ora si trova di fronte un’esordiente assoluta a questi livelli, la 18enne Emma al suo secondo Slam: tocca a lei, come si diceva, a provare a fermarla. Maria è molto sicura di sé: lo spettacolo si annuncia interessante.

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